La Wunderkammer Orchestra è un quartetto dedito ad interessanti sperimentazioni all’ambito della musica strumentale. Abbiamo avuto il piacere di fargli qualche domanda per conoscerli meglio.
Wunderkammer Orchestra: come è nato il progetto?
Nonostante ci conoscessimo già da anni, avendo suonato assieme in diverse formazioni, questo progetto è nato quasi per caso, partendo da una jam session in un locale della nostra zona. In questa occasione è venuta fuori la volontà comune di costruire un nuovo vocabolario e di sviluppare un linguaggio musicale diverso, senza però l’intento di cancellare il passato o di innovare a tutti i costi, in maniera forzatamente avanguardistica. Per questo motivo, in seguito a questo live improvvisato, abbiamo deciso di vederci in sala prove per strutturare un discorso musicale più pensato.
In che tipo di situazioni vi esibite solitamente? Club, teatri, auditorium? Che tipo di pubblico vi segue?
Essendo in quattro, ma essendoci avvalsi della presenza di più musicisti di supporto durante la registrazione dell’EP, abbiamo tentato di impostare il live cercando di renderlo adattabile a situazioni e location anche molto differenti fra loro. Per questo stiamo lavorando a due approcci diversi: uno con la partecipazione di strumentisti di supporto e uno con la formazione base tentando, in ogni caso, di non perdere l’intensità espressa all’interno del disco. Abbiamo la fortuna di avere un pubblico con una cultura musicale piuttosto vasta ed eterogenea che va dal jazz alla musica elettronica passando per il rock classico.
Che tipo di lavoro fate sugli arrangiamenti?
Difficile parlare di “arrangiamenti” veri e propri, forse è più corretto parlare di orchestrazione. Non è un gioco di parole con il nome della band ma è che effettivamente il 90% delle parti è stato scritto assieme al brano. Successivamente molte di queste parti, principalmente quelle di tastiere e qualcosa di chitarra, sono state doppiate o assegnate integralmente ad altri timbri affidandole alla cura degli strumentisti che hanno collaborato con noi alla registrazione dell’EP.
Che idea avete sullo stato di salute della scena musicale italiana?
Come in ogni epoca, esiste sempre musica innovativa che rispecchia i cambiamenti positivi di un momento storico; allo stesso tempo la crisi ormai da tempo palpabile incide in ogni settore, compreso quello musicale. Non può essere diversamente poiché si tratta di un processo naturale, e la scena musicale italiana non sfugge certo a questo destino. Nonostante tutto, c’è un florido movimento underground e, soprattutto, c’è ancora chi non ha paura di proporre la propria musica senza dover necessariamente ammiccare alle mode.
Guardando a ciò che di bello caratterizza quest’epoca: quali sono i segnali positivi di quest’epoca che lasciano ben sperare per il futuro?
A livello estetico, il mondo sonoro che nasce dalla convivenza tra strumenti tradizionali e tecnologie rappresenta un aspetto fiorente di quest’epoca. Per quanto concerne invece gli aspetti produttivi, senza alcun dubbio la rete internet e i servizi nati con essa rendono la produzione musicale veloce e alla portata di tutti. Dieci anni fa non avremmo mai pensato di poter completare autonomamente un prodotto discografico dalla registrazione fino alla sua distribuzione.
Sincronizzazioni audio-video: lavorate anche sul fronte colonne sonore? Quali sono secondo voi le caratteristiche della colonna sonora perfetta?
Molti ascoltatori ci hanno fatto notare che la nostra musica, molto immaginifica, si presta decisamente ad essere utilizzata come colonna sonora. Nonostate ciò, non abbiamo ancora avuto occasione di misurarci con questa dimensione ma ci piacerebbe molto. Non crediamo esista la “colonna sonora perfetta” tuttavia siamo affascinati dalla capacità che hanno audio e video di influenzarsi reciprocamente, producendo risultati sempre nuovi.
Soundreef: perchè avete scelto i nostri servizi?
Soundreef ci ha dato l’opportunità di occuparci degli aspetti riguardanti il diritto d’autore e la diffusione della nostra musica con serenità e senza l’obbligo di dover necessariamente dipendere da alcuni monopoli già affermati. Aspetti quali la chiarezza, la semplicità, l’equa ripartizione delle royalties e la possibilità di gestire personalmente l’intero processo di registrazione dei brani online, potendo usufruire di report dettagliati, con una particolare attenzione ai passaggi sulla rete, ci hanno convinto immediatamente a scegliere Soundreef.
Grazie ragazzi e in bocca al lupo!