Valentina Polinori è stata inserita tra le 10 nuove leve della musica indie da tenere sott’occhio dalla rivista Inside Music, a Febbraio ha pubblicato ‘Trasparenti’ l’ultimo disco per cui ha scritto testi e musica.
Ciao Valentina, quando e come nasce il tuo progetto musicale?
Ciao, ho sempre suonato, da piccola ho studiato pianoforte classico e per un anno ho frequentato il conservatorio di Santa Cecilia, a 14 anni. Poi ho abbandonato e diciamo la musica è tornata nella mia vita quando mi sono trasferita a Parigi, mi sono comprata una chitarra e ho iniziato ad impararla da autodidatta. Ho iniziato nel 2014 a scrivere le prime canzoni e dopo essere tornata a Roma e aver preso contatti con un po’ di musicisti (sicuramente l’incontro con Matteo Cona è stato fondamentale) ho deciso di rendere questa passione più concreta, iniziando a suonare live un po’ in giro e nel 2017 ho registrato il mio primo disco, Mobili.
A fine febbraio è uscito il tuo ultimo disco, Trasparenti, ci racconti qual è stato il percorso che ha portato alla pubblicazione dell’album? Qualche aneddoto da raccontarci?
Non avevo deciso in origine che avrei realizzato un secondo disco, ho fatto un esperimento di produzione con Alessandro di Sciullo e Federico Nardelli affidandogli tre brani che avevo scritto e dopo questi brani c’è stata una fase strana, un po’ silenziosa e confusa. Durante l’estate ho girato con la band in vari festival e ho coraggio, in effetti è stato il periodo in cui ho scritto la maggior parte dei brani del secondo disco, abbiamo poi iniziato le produzioni a dicembre e registrato a Gennaio 2019.
Come nasce la tua musica? Quando componi parti dai testi o dalla melodia?
Diciamo che è un testo musicato quello che mi viene in mente, la melodia già con le parole.
La tua musica quali spazi ha all’interno di questa nuova quotidianità, da trascorrere in casa, in cui ci stiamo trovando?
Devo ammettere non molta, sto passando una fase di stop credo.
Per la Festa della Donna ti è stato inviato da Spotify Italia un pezzo dell’opera ‘Ad Astra’ di Elisa Seitzinger, ci racconti di quest’iniziativa?
Sono onorata di essere tra le 196 artiste scelte per questa iniziativa. L’opera parla di passato presente e futuro, con un occhio speranzoso che possa sussistere ed essere perseguita da tutti l’uguaglianza di genere in tutti i campi.
E per il futuro, quali sono i tuoi prossimi progetti?
Direi di scrivere nuovi brani