Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Edoardo Vogrig, eclettico musicista torinese, meglio conosciuto come Tweeedo. Ex componente dei Fuh, oggi Edoardo è un producer versatile che sperimenta mischiando post-rock e musica elettronica.
Ciao Edoardo, quando nasce il progetto Tweeedo? Come?
Tweeedo probabilmente nasce una ventina di anni fa con un vecchio 486 e Cooledit (uno dei primi software di editing audio), la prima volta in cui ho messo le mani su un campione ed ho iniziato a giocarci. Nel frattempo ho suonato la chitarra nei Fuh, band noise post-hardcore con cui sono cresciuto e con cui mi sono tolto parecchie soddisfazioni. Parallelamente negli anni ho sempre smanettato con software, synth e aggeggi vari ed ora il progetto sta uscendo allo scoperto. Amando la dimensione live e l’impatto “band” ho chiesto di unirsi al progetto ad Andrea Pisano, già socio nei Fuh e mago del live-looping e dei glitch; e a Nicholas Remondino, batterista dei Carillon e macchina da guerra jazz, fichissimo.
Che cosa state facendo in questo periodo?
Dopo alcune sessioni e qualche data per testare sul palco la band, sto raccogliendo materiale ed idee e a brevissimo entreremo in studio per chiudere il primo album.
Come siete entrati nella famiglia Calista Records? Che tipo di rapporto avete con l’etichetta e che cosa significa per voi?
Mi ha contattato circa un anno fa Ermanno dicendomi che con un amico stava mettendo su un’etichetta e chiedendomi se fossi interessato con il mio progetto solista. Diciamo che il principale slancio per iniziare a chiudere qualcosa e ad uscire allo scoperto con Tweeedo l’ho avuto da questo incontro. Calista sembra funzionare come realtà nuova, non legata ad un genere particolare ma ad un idea nuova di proporre musica.
Si è tanto parlato di Torino come capitale della cultura dagli anni ’90 ai primi anni del 2000. Come la percepite oggi?
La mia generazione, in certi ambienti ovviamente, è cresciuta con il mito dell’hardcore torinese che ha fatto scuola in mezzo mondo. Poi quando a Torino ci sono andato a vivere, in locali come lo Spazio 211 e lo United ho avuto la fortuna di ascoltare le band con cui sono cresciuto: dai Jesus Lizard, No Means No, Liars, Oneida e di suonare di spalla agli Electric Wizard. Negli ultimi anni però ho apprezzato moltissimo Torino per la quantità di eventi legati alla musica elettronica di qualità, dai festival blasonati come il Club To Club e Movement alle serate più di nicchia si percepisce come questa città sia molto sensibile a certe sonorità.
Quali sono le band della scena torinese che vi sentite di segnalare in questo momento storico?
Penso di non essere così aggiornato sul sottobosco torinese rispetto a qualche tempo fa. Un progetto che ha già fatto e farà moltissima strada e che sta per uscire con un disco bomba è quello di Manuel Volpe and Rhabomantic Orchestra, segnatevi questo nome. Ed ovviamente i compagni di scorribande Calista: Movion, Ronny Taylor, Gregor Kay, Oslo e Broken Memories.
Come siete entrati in contatto con Soundreef e come vi siete trovati finora?
Ho conosciuto Soundreef tramite Calista e devo dire che è stato un incontro molto felice.
Ci sono stati elementi innovativi che vi hanno sorpreso nei servizi di Soundreef? Che grado di difficoltà di utilizzo avete trovato?
Premesso che voglio occuparmi di musica e non di burocrazia, borderò, permessi, edizioni etc. Soundreef è perfetto. Registrazione veloce, chiarezza sui soldi, borderò compilati online in 2 minuti (senza sprecare ore dopo i concerti a scrivere correttamente in stampatello negli appositi quadretti che se sbagli non pagano). Come dovrebbe essere ai giorni nostri un servizio di questo tipo, dati i mezzi tecnologici che abbiamo a disposizione.
Se è cambiato, come è cambiato il vostro modo di rapportarvi con il diritto d’autore?
Per ora sto usando Soundreef solo per il Live, e a breve sperimenterò l’In-Store con il disco. È cambiato si, perchè ora per la prima volta ho iniziato a vedere i soldi dei borderò.
Grazie mille, Edoardo!