The Morbelli, rapper e cantautore piemontese, è un iscritto Soundreef della prima ora.
E’ anche organizzatore di “La canzone è la mia ora d’aria”, festival unico nel suo genere che lui stesso definisce “Rassegna di cantautorato figo sulla dipendenza dalla bellezza”.
L’11 settembre al via la terza edizione.
Iscrizioni aperte per i cantautori: [email protected].
Come Soundreef supportiamo in qualità di media partner.
Come nasce l’idea del Festival? Con quali obiettivi?
Diciamo che nella nostra città Acqui Terme, una piccola provincia di 25.000 persone, è necessario trovare l’identità. E l’identità, secondo me, in questi posti, oltre che da un buonissimo prodotto viti-vinicolo e da una cucina eccellente, passa per l’identità culturale.
Scrivere canzoni: quale secondo l’arma in più del cantautore? A cosa non dovrebbe mai rinunciare?
La letteratura. Un cantautore non dovrebbe mai rinunciare alla letteratura.
E quali sono i confini del cantautorato?
Oltre la Via Lattea poterebbe non servire più a nulla fare il cantautore (ndr, ride).
Come ti sembra oggi la scena? Come sta cambiando e in che direzione stiamo andando?
La scena oggi sta cambiando come sta cambiando la società e tutto il resto. Adesso siamo in una marmellata, in un blob mondiale che mi auguro possa portare a un’avanguardia produttiva.
Come ti aspetti il Festival in quest’anno così particolare?
Il primo anno è stato un successone, come in tutte le cose che fai per la prima volta.
Il secondo anno è stato un successone nonostante diversi problemi legati al clima. Perché eravamo all’aperto ma abbiamo dovuto spostare tutto alle 7 del mattino in un posto al chiuso.
Quest’anno siamo in un posto meraviglioso: dentro un cortile del 600/700 dell’Hotel della Meridiana, appunto, nel centro della città. Mi aspetto che sia un festival di classe. E tra l’altro siamo con l’Associazione Culturale Archicultura e Premio Gozzano, che sono due premi letterari. Mi vedo in giacca e cravatta, pettinatissimo. Vedremo che succede.
La musica domani: come ti piace immaginarla?
La musica nel futuro me la immagino utile così me immagino utili tutte le cose che immagino nel futuro. Utili a farci diventare un po’ più fighi. Un po’ più fighi come esseri umani, ovviamente.
Grazie mille The Morbelli.
In bocca al lupo per il Festival.
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