Esce oggi per Soundreef in anteprima europea il videoclip di “Wake”, nuovo singolo dell’indie-rock band americana The Bright Silence.
Fondati nel 2010 dal cantante Kevin Johnston, The Bright Silence sono stati definiti da John Norris di MTV “Rousing, anthemic and remarkably intimate”.
Johnston si è fatto notare nella scena cantautoriale newyorkese arrivando a suonare allo spettacolo televisivo nazionale ‘Jimmy Kimmel Live’ e a collaborare con Kjartan Sveinsson dei Sigur Ros.
“Wake” è il nuovo estratto dal loro ultimo album “Time Is New”.
“Wake” ha una storia particolare e ce la siamo fatta raccontare da Kevin per l’occasione.
Nel 2012 l’uragano Sandy ha allagato la casa di Niko Kasparos, rendendola inabitabile e distruggendo tutti gli effetti personali della famiglia. In quella occasione la comunità dei musicisti di Brooklyn si è riunita per aiutare Niko e la sua famiglia a ristabilire un tenore di vita normale. “Wake” è ispirata a questi eventi.
Dove eri quando hai sentito parlare della situazione di Niko e come vi siete mossi tu e gli altri musicisti?
“Wake” ha una lunga storia! Ho sentito parlare della situazione di Niko mentre stavo vivendo e facendo musica a Park Slope Brooklyn. Questo accadde nel 2012, quando l’uragano Sandy ha colpito la costa orientale degli Stati Uniti. Niko era infatti all’epoca un ingegnere del suono in una piccola meravigliosa sala concerti chiamata Bar4.
Io ho avuto modo di lavorare al Bar4.
E’ stato un punto di riferimento per molti cantautori di Brooklyn e tutti noi abbiamo sentito parlare di come la sua casa sia stata letteralmente inondata d’acqua nei giorni dopo l’uragano.
Nel 2012 ci riunivamo lì ogni martedì per un Open Mic, che è diventato un po’ leggendario. Questo Open Mic ha generato artisti come Bright Silence, Lucius, The Lone Bellow, Wakey Wakey, Steve Waitt e molto altro ancora prima di chiudere nel 2013.
Il martedì dopo l’uragano abbiamo deciso di riunire in segreto tanti musicisti per suonare con lo stesso spirito della serata Open Mic. Quella notte quindi abbiamo messo un secchio in mezzo alla stanza che ha fatto il giro tra la folla, raccogliendo donazioni da dare direttamente a Niko e a sua madre.
I soldi che abbiamo raccolto hanno aiutato la famiglia principalmente per il trasferimento in una casa abitabile e per sostituire e ripristinare alcuni dei loro mobili.
Nei mesi successivi ho scritto “Wake”, un brano che racconta la sensazione che tutti avevamo nel fare qualcosa di utile, sebben piccolo, per aiutare un membro della nostra comunità. Era un piccolo esempio sorprendente del potere che ha una comunità quando si unisce per una nobile causa, aiutando uno di loro in un momento di bisogno.
Per me, la canzone nasce dall’esperienza con Niko, dall’uragano e dal Bar4, ma parla del concetto di essere lì per la tua comunità di fronte a momenti difficili o perdite di qualsiasi tipo.
La tua comunità è sempre stata una fonte d’ispirazione per il tuo processo di songwriting?
Sì, la comunità è una fonte di ispirazione. Il mio viaggio personale è stato molto interessante negli ultimi due anni dalla registrazione dell’album TIME IS NEW. Con questa uscita, il tour europeo, il trasferimento nel Colorado da NYC, ho scoperto che la mia comunità è molto più estesa di quanto mi sia reso conto.
Il video e la canzone illustrano non solo il viaggio e il cambiamento che ho passato, ma anche letteralmente le voci e le facce di quasi 100 persone provenienti da tutto il mondo. Questi fan, amici, membri della band, ingegneri, cantanti, e molto altro, sono ciò che rende il video interessante e unico.
Proprio letteralmente, questo video è un esempio di come “ci vuole un villaggio” per fare accadere qualcosa di speciale.
Come stanno oggi Niko e la sua famiglia e cosa stanno facendo?
Niko è attualmente residente a Brooklyn! Si è trasferito in Arizona per un po’ e da quanto so ha continuato ad essere un ingegnere del suono nello stesso quartiere dove c’era una volta il Bar4. Sua madre vive nuovamente in Sheepshead Bay – lo stesso quartiere che è stato così colpito dalla tempesta nel 2012. Sta bene, ma purtroppo ha perso sua madre solo 3 giorni prima di raggiungerla in Grecia, dove viveva.