Abbiamo avuto modo di scambiare qualche parola con i Superbox, band che sta utilizzando Soundreef Live! per raccogliere le royalty sui propri Live. Già #ArtistOfTheWeek a febbraio, il trio ha una storia lunga e molti aneddoti da raccontare e noi diverse curiosità da chiedere loro.
Ciao, una delle cose più difficili quando si parla di voi è inquadrarvi in un filone o in un genere. Come definireste i Superbox?
Un trio di musicisti, un gruppo di ricerca di soluzioni musicali.
“Superbox” è la naturale continuazione di una altro progetto “Eildentroeilfuoriilbox84”. Cosa è cambiato?
E’ cambiata l’attitudine: non facciamo nulla perché “va fatto”, ma solo ciò che crediamo necessario per la nostra musica. Molto spesso alcuni progetti musicali sono troppo ingessati nei tempi e nei costi della produzione e della comunicazione e la musica può non essere al centro del progetto, noi cerchiamo di utilizzare le nostre energie al meglio per produrre musica.
Voi pubblicate singoli regolarmente attraverso mailing list. Siete tra i precursori in Italia di questo tipo di esperimenti. Come sta andando? Pro e contro.
I pro e i contro dipendono molto dal punto di vista. Siamo molto felici del nostro modo di divulgare musica perchè é lo sbocco naturale del nostro progetto: non vogliamo fare di fretta, non vogliamo comporre musica essendo condizionati da elementi commerciali, chi si accorge di ciò che produciamo e di come lo produciamo ci trova in coerenza con il nostro modo di immaginare e creare musica e lo apprezza. Sappiamo bene che ci sarebbero tanti modi per attirare l’attenzione di potenziali fans, ma non ci interessano i calcoli quanto piuttosto suonare e mantenere sempre la musica al centro del progetto, anche a costo di non guadagnare velocemente visibilità.
Siamo partiti un anno fa con un nuovo nome, in silenzio, senza ufficio stampa e anche senza nessuna stampa, se non una raccolta di 4 brani, abbiamo puntato solo sul passaparola e sul “regalo” di un brano al mese agli iscritti alla newsletter. Non abbiamo aggiunto molte varianti a questo primo anno proprio perchè avevamo bisogno di sperimentare.
Che accadrà nel prossimo anno di Superbox?
Sicuramente si continuerà a produrre un brano al mese e a metterlo in free download, e si continuerà a fare concerti, poi è anche possibile che si produca una raccolta di tutti i singoli, ma ogni cosa ha un suo momento, non ci piace fare il passo più lungo della gamba.
Come vi siete trovati con il servizio di raccolta royalties sull’esecuzione dal vivo dei vostri brani offerto da “Soundreef Live!”?
Benissimo. Offre un servizio in modo trasparente: è tutto chiaro e funziona in modo molto logico.
Quali sono stati gli elementi innovativi che vi hanno sorpreso di più?
Rispetto alla SIAE, Soundreef è pratica e veloce perchè tutto si fa online. La cosa più interessante è vedere sempre aggiornato il proprio ricavato dai concerti.
Che grado di difficoltà di utilizzo avete trovato?
Nessuna, è tutto piuttosto intuitivo, e poi lo staff ti segue in ogni passo.
Come hanno reagito gli organizzatori dei locali in cui avete/hai suonato? Che tipo di locali erano?
Tutti posivamente finora. Noi suoniamo in club di musica live medi e piccoli, generalmente circoli ARCI o piccole realtà gestite da chi vuole animare la propria località… non è sicuramente il genere di locale che ci tiene a mantenere accordi con la SIAE.
In quanto tempo avete/hai avuto modo di verificare i proventi e di incassarli?
La verifica dei proventi è stata velocissima. l’incasso si appoggia a paypal. Sarebbe meglio evitare questo passaggio ma pensiamo sia una questione legata alla praticità.
Se è cambiato, come è cambiato il vostro modo di rapportarvi con il diritto d’autore?
Noi siamo stati sempre contrari alla SIAE, perché effettivamente per una band che non fa parte di una grande produzione non è conveniente perdere tempo e soldi dietro ad un grande ’ingranaggio burocratico’ che poi alla fine neanche ti ripaga.
Adesso è finalmente riconosciuto il nostro diritto d’autore ai live, con un sistema efficace che da ad ognuno la sua parte in modo molto trasparente.
Finalmente si va a fare i concerti anche con l’idea che c’è differenza tra chi esegue i propri brani o chi fa cover. 🙂
Grazie mille, ragazzi!