Abbiamo avuto il piacere di parlare con Stefano Maggio della sua ricca esperienza nella produzione musicale e nel Sound Design. Ci ha raccontato cosa significa lavorare tra Italia e Germania e come l’insegnamento e la produzione musicale siano legati: dai brani Dance a spot e jingles per la Tv, fino all’insegnamento universitario.
Ciao Stefano, negli anni hai composto centinaia di canzoni, spot, jingles.
Tv, radio, cinema, discoteche, cd, dvd, web sono solo alcune delle esperienze che hai fatto. Come sono state tutte queste esperienze? Quali le più interessanti? Quali le più ricche e significative per la tua maturazione compositiva?
Ciao e grazie per questa intervista.
Sì, negli anni ho avuto l’opportunità di lavorare su parecchi progetti, anche molto diversi fra loro per lo stile musicale, per il target e per l’utilizzo. Fra le esperienze più significative sicuramente ogni singolo lavoro fatto per la Rai, sia Radio che Tv, è stato un mattoncino di esperienza e conoscenza in più: sia per la progettazione fatta insieme all’editore Rai, professionista e persona squisita, sia per gli approfondimenti con i registi e i montatori dei vari programmi. Una delle sigle Tv che ricordo con maggior piacere è stata nel 2006 quando un mio brano formato da sole percussioni è stato utilizzato per pubblicizzare le partite del mondiale di calcio in Germania, che l’Italia vinse.
Una delle sigle più recenti è stata TU TU e YOYO per uno spot di RAI YOYO e mi ha dato tanta soddisfazione perché ho fatto partecipare anche i miei figli come coristi. Le loro voci da bambini e il loro divertimento hanno regalato quel filo di pazzia e spensieratezza che volevo dare al brano.
Un’interessante uscita discografica è il brano WHIP WHIP WHIP, che fra l’altro ho anche cantato. L’ho prodotto insieme all’amico e collega Filippo Manni, è stato pubblicato con Ministry of Sound e utilizzatissimo nella trasmissione Tv tedesca Germany’s next Topmodel ed è stato incluso nell’omonima compilation. Volevo fare un brano che avesse un mood fashion e che fosse anche un pizzico trasgressivo. La cosa è riuscita e dopo qualche tempo il brano è stato anche licenziato per un tutorial di make up per transgender con migliaia di views youtube.
Anche le varie suonerie che ho prodotto, da Blinko, alla famosa Poo Poo ad una versione natalizia del gatto Virgola, mi hanno dato qualcosa. Penso di essere stato uno dei primi in Italia a produrle e lì ho tastato con mano quanto un’idea nuova al momento giusto sia vincente, pur se confezionata in maniera semplice.
Aggiungo l’esperienza bellissima del disco d’oro in Germania nel 2019, con un album nel quale ho collaborato: Giovanni Zarrella – “La vita è bella”. Un disco di genere Pop-Schlager con brani famosi tedeschi riarrangiati e cantati in lingua italiana. Qui sono stato molto attento a mantenere il suono dei testi originali e a scegliere parole italiane almeno in parte comprensibili per un tedesco.
Dopo tante esperienze come è cambiato il tuo modo di comporre e scrivere musica?
Quando ho iniziato andavo sempre molto di pancia, scrivendo tantissima musica probabilmente anche in maniera un po’ disordinata. Forse avevo un po’ di fretta che il mio nuovo brano o lavoro venisse pubblicato o sincronizzato e probabilmente ho fatto degli errori dovuti a questa “voglia” di musica. Oggi ho un approccio sicuramente più sereno e se vogliamo più professionale, pur essendo sempre accompagnato da una parte emotiva molto forte.
Se il progetto è commissionato tendo a seguire per bene le direttive del committente e produco il lavoro in base al target a cui è destinato. Se invece il lavoro è più libero ad esempio il songwriting per un artista, credo che la cosa più importante sia che il messaggio del cantante arrivi in maniera diretta e sia credibile. Sicuramente ho un approccio diverso se scrivo una sigla per bambini rispetto a un brano dance destinato ad un altro tipo di pubblico. Negli anni e con le esperienze le mie conoscenze nell’ambiente si sono arricchite e questo oggi, rispetto agli esordi, mi permette di confrontarmi e avere le idee più chiare per il bene dei miei lavori.
Oggi gestisco meglio e con meno stress le varie fasi di progettazione di un lavoro, dalla scrittura alla pubblicazione.
‘Produzioni Dance’: hai avuto diverse esperienze in questo settore. Penso alle varie partecipazioni per ‘Hit Mania’. Com’è cambiata questo tipo di scena?
Oggi sei docente di Sound Design presso lo IED di Roma. Come sta cambiando invece il Sound Design? Che tipo di esperienza è l’insegnamento? Che cosa vedi nei ragazzi? Che tipo di approccio hanno alla scrittura?
Qualche anno fa in Germania sei stato Vocal Coach di ‘Popstars’, casting show televisivo tra i più seguiti in Europa. Che tipo di esperienza è stata la TV?
Avendo vissuto sia in Germania che in Italia, quali sono le differenze principali nell’approccio alla musica nei due Paesi?
Mettere insieme questi 2 mondi è quello che mi piace fare!
Grazie Stefano e Benvenuto in Soundreef!
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