I Shefound suoneranno sul palco di Sanremo Rock per rappresentare il Veneto durante la semini finale. La cantante Nicole Stella ci parla di questa band formatasi nel 2019
Ciao Nicole, Shefound: quando e come nasce il progetto?
Il progetto Shefound nasce ufficialmente a Settembre del 2019, siamo neonati possiamo dire, e nasce da un mio progetto solista che prendeva appunto il mio nome, Nicole Stella, grazie al quale ho messo insieme questi musicisti, ovvero la formazione della band attuale, per suonare questi primi pezzi che avevo scritto. Poi la scrittura ha coinvolto sempre più i ragazzi del gruppo e siamo effettivamente diventati una band, che non poteva più essere chiamata la “la cantante e la sua band di supporto”, siamo diventati un gruppo e così abbiamo deciso di ragionare su un progetto in funzione di questo gruppo che aveva cambiato stile, genere e concept. Così è nato Shefound.
Come nasce la vostra musica? Come strutturate il processo di scrittura? Ad esempio, partite solitamente dai testi o dalla tessitura sonora?
Dipende, principalmente a scrivere e dare il primo respiro al brano siamo io e il bassista (Michele ndr.). Di solito dipende da chi parte il processo, se da me si parte da un’idea di testo e di melodia, lui parte già da un’idea di arrangiamento o di stile, spesso anche di melodia, e poi passa in mano mia per il testo. Di solito si parte da un’idea di una storia, quindi non è mai: “sì, mi piace questa melodia mettiamoci su delle parole a caso che suonino bene”. L’importanza che diamo al testo è capitale. Nel senso che racconta sempre una storia, e come abbiamo spesso detto anche sui nostri social, racconta una storia che effettivamente abbiamo letto in qualche libro o racconto, traendo anche ispirazione un po’ dalla letteratura. È questo quello su cui noi calchiamo un po’ la mano, anche durante i nostri live, il fatto di raccontare sempre attraverso la nostra musica delle storie.
Voi dite che tutti i vostri brani partono da un’ispirazione letteraria. Quali sono i titoli che vi ispirano maggiormente? Avete un genere letterario in particolare da cui vi piace lasciarvi ispirare?
Anche qui dipende dalla personalità da cui parte l’idea del brano. Per me personalmente, che sono una studiosa di letteratura ispano-americana, spesso l’idea parte da lì. Ad esempio uno dei nostri brani si intitola ‘Funes’ come un racconto di Jorge Luis Borges, o il nostro primo singolo ‘Reunion’ prende il nome da un singolo di Julio Cortazar. Diciamo che come generi letterari prediligiamo il racconto o il romanzo breve, però in realtà la cosa centrale nella nostra scrittura è il girare intorno ad una storia, che poi questa sia lunga o breve dipende, ma è quello il nostro centro.
Come mai preferite l’inglese? Scriverete anche in italiano?
Il nostro precedente progetto era in Italiano. Proprio da una preoccupazione relativa a questo primo progetto ho scelto di scrivere in inglese, non perché non mi piaccia più la lingua italiana, come lingua di scrittura, ma per una mia preoccupazione sul destino, spesso, delle cantanti donna in italia. Destino che sembra essere relegato ad un genere indie, un po’ più commerciale, e se non lo è i discografici e i pubblicitari cercano di spingerti verso quell’alone lì, e questa era la mia preoccupazione. In più anche con il mio vecchio progetto, in cui era già coinvolta la formazione di ragazzi che suona con me ora, è capitato di suonare all’estero in piccole occasioni, che però ci hanno fatto capire come l’aria che tira nell’ambiente musicale straniero sia leggermente più aperta. A volte molto più aperta, a volte leggermente. Quindi abbiamo deciso un po’ di fare un compromesso, un po’ di fare una scommessa con noi stessi scrivendo in inglese, con la speranza di prendere un po’ anche tutto il mercato estero, magari lanciarci in qualche data straniera e farci conoscere non solo in Italia, perché l’italiano ha un po’ anche questo essere limitante, per poi lanciarci e ricominciare in un secondo momento a scrivere di nuovo in italiano o magari chi lo sa, anche in francese, spagnolo o portoghese che sono le lingue che io conosco!
Sanremo Rock, avete passato le selezioni online e vi esibirete per rappresentare il Veneto. Sono molti i grandi nomi che sono passati da questo evento. Ci raccontate di questa prima fase di selezione? Che cosa vi aspettate?
Intanto siamo super emozionati, perché non solo non ci aspettavamo di essere presi, ma anche il fatto che siamo stati presi ha generato su di noi un sacco di attenzione generale, abbiamo ad esempio ricevuto un sacco di in bocca al lupo, e questo ci ha fatto veramente molto piacere, siamo molto emozionati. E da questa esibizione non ci aspettiamo niente in particolare, siamo solo molto entusiasti, in generale ci aspettiamo di far conoscere la nostra musica e ottenere dei riscontri che siano critiche costruttive o riscontri positivi. Insomma di fare conoscenza con altre persone, perché al momento quello che ci interessa e che ci piace fare è suonare e attraverso la musica conoscere persone nuove che ci possano portare a conoscere altri posti e altre occasioni. Questo è quello che speriamo.
E per il futuro, quali sono i vostri progetti?
I nostri progetti, innanzitutto stiamo facendo già tante date e stiamo lavorando per raccogliere tutti i singoli che stanno uscendo in una raccolta, e quindi in un cd fisico. Con questo cd fisico in mano avremo delle date di promozione, speriamo e stiamo tentando di organizzare anche delle date all’estero. Come vi dicevo prima l’obiettivo in questo momento, la nostra massima aspirazione, è suonare il più possibile in giro, non tanto firmare contratti o cose che non possiamo ancora prevedere nel nostro futuro dove non possiamo vedere cosa succederà, la nostra grande speranza è suonare suonare suonare live, farci tanta gavetta e conoscere tante persone nuove che magari inizieranno ad ascoltare Shefound!
In bocca al lupo Shefound!
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