Oggi a Roma al via la terza edizione del Rome Psych Fest, uno tra i festival ‘più Europei’ presenti sul territorio nostrano. Appuntamento al Monk di Roma. Ne abbiamo parlato con due degli organizzatori: Fabio De Marco e Valerio Mirabella.
Ciao ragazzi! Una nuova edizione del Rome Psych Fest è alle porte. Che edizione dobbiamo aspettarci e che tipo edizione vi aspettate?
FDM: Ci aspettiamo che sia l’edizione del consolidamento, quella che possa determinare in qualche modo un vero senso di appartenenza del festival a questa città.
VM: Aspettatevi grande musica. Questa edizione punta davvero in alto in questo senso, abbiamo una varietà di suoni e attitudini veramente audace. Noi ci aspettiamo che queste scelte possano espandere ancor più l’orizzonte e accogliere un pubblico curioso e sensibile.
Il cartellone. Che idea avevate per la programmazione rispetto alle passate edizioni?
FDM: La nostra intenzione era quella di esplorare il mondo della psichedelia ancora più a fondo andando a ricercare anche quella parte più ‘world’. Ecco il perchè delle scelte di Meridian Brothers, Fumaca Preta e Idris Ackamoor.
VM: Aprire, anche con spregiudicatezza. Abbracciare cumbia, jazz, stoner, tropicalismo, garage, afrobeat. Puntare ancora più degli altri anni su una direzione artistica collettiva, che ha tenuto conto degli interessi e delle proposte di tutti noi che ci confrontiamo un periodo lungo un anno su questo campo. Ed ecco spiegato un cartellone così eclettico.
Quali sono i live che attendete di più? Quali Band internazionali secondo voi sono da non perdere?
FDM: Difficile fare una scelta. Per noi la line up di quest’anno è quella che più ci ha coinvolto emotivamente e che a mio avviso ci ha messo in assoluto più d’accordo.
Per quanto mi riguarda attendo con ansia il live degli Ought, band che ho visto letteralmente crescere. Fate attenzione al live dei Fumaca Preta. Semplicemente incredibili. E lasciatevi/lasciamoci travolgere dalla cumbia dei Meridian Brothers!
VM: Dice bene Fabio quando parla di coinvolgimento emotivo. Quando hai quel tipo di approccio non vedi l’ora di vedere che live porteranno le band che hai scelto, e come si caleranno nel contesto del Festival.
A parte quelle già citate io sogno un Idris Ackamoor & The Pyramids che evochino gli spiriti di Sun Ra e Fela Kuti.
Scena Psych in Italia: anche quest’anno date spazio a diverse realtà interessanti. Tra cui due band Soundreef: Go! Zilla e Sacramento. Che tipo di scena è oggi la scena Psych Italiana?
FDM: La scena psych italiana è più che mai viva e ad ogni edizione cerchiamo di dare il giusto spazio alle band del nostro paese. Go! Zilla e Bee Bee Sea ormai suonano davvero in tutto il mondo e soprattutto hanno raggiunto la giusta maturità. Dei Mamuthones, legati discograficamente alla storica Rocket, ci siamo innamorati allo Psych Fest di Liverpool più di un anno. Siamo felicissimi di ospitare Any Other per la prima data del suo tour e Sacramento che suonerà per la prima volta a Roma.
VM: Personalmente credo che si tratti di una scena a tutti gli effetti, ed anche uno degli ambiti più interessanti dell’underground italiana in questo momento.
Esistono venues in tutta Italia che puntano parecchio su questo tipo di sonorità, molti dei musicisti si conoscono fra di loro, ed esistono simpatie come antipatie.. (anche questo tende a definire una scena!).
Avete delle grafiche bellissime quest’anno? Chi le ha curate e con che tipo di idea?
FDM: Su questo Valerio può decisamente dirci di più. La scelta dell’illustratore parte da molto lontano.
VM: Cercherò di essere breve. S chiama Lewis Heriz, ed è il secondo anno di fila che collabora con il Rome Psych Fest. L’ho conosciuto a Cuba, durante un Festival veramente coraggioso e pioniere come il Manana. Mi è sembrata la persona giusta per sintonizzarsi su un immaginario più “mediterraneo”, che volevamo rappresentasse un punto di partenza per parlare di psichedelia a Roma, e un elemento di distinzione rispetto alle atmosfere più cupe che spesso si associano al rock psichedelico. L’artwork di quest’anno mette l’uomo al centro, il suo sguardo e la sua percezione. Ma evoca anche un universo altro, come lo spazio, che allarga la prospettiva ed espande la coscienza, caratteristiche fondanti del significato di psichedelia. E poi trasformazioni: un pino che diventa un cervello, un cavalcavia che delimita il profilo di una testa, la luna/occhio…
Il sodalizio con il Monk. Anche quest’anno confermate la splendida location. Trasformerete di nuovo il locale? Ci saranno nuovamente 3 palchi?
FDM: Ci saranno tre palchi, 2 dei quali (nella sala principale) come al solito si alterneranno a ping pong. Ci sarà inoltre il Soundreef Stage, nel salotto, dove ospiteremo Mr. Island il venerdì e Sacramento sul sabato.
Sabato inoltre, sempre nel salotto, Davide Toffolo ci presenterà in anteprima il suo nuovo libro “Il cammino della Cumbia”. Non è una coincidenza il fatto che lo faccia proprio nel giorno in cui si esibirà una delle band più importanti della scena della cumbia sudamericana.
VM: La trasformazione dello spazio è una delle cose più stimolanti, sia come scommessa produttiva che sul piano del rapporto con il pubblico. Abbiamo puntato molto su atmosfere immersive, ci saranno dei visual studiati nel dettaglio.
Ma niente spoiler, puntiamo molto sull’effetto sorpresa.
Come vi immaginate il Rome Psych Fest tra 5 anni?
FDM: Sempre più bello, più grande e soprattutto sempre più radicato alla città. 🙂
VM: Lo immagino sereno e in salute, come si addice a una creatura cresciuta con tanto amore intorno.
Una chicca sulla nuova edizione. Ci sono sorprese o annunci last minute?
Se ve lo diciamo poi che sorpresa è. 🙂
In bocca al lupo, ragazzi!