Sabato 26 a Roma è tempo del Roman Soul Fest, festival dedicato all’integrazione tra band nate nei dipartimenti di salute mentale, comunità, centri diurni e band emergenti del panorama musicale romano con l’obiettivo di abbattere “il muro dell’apparenza”. Un’edizione dal sapore particolare perché arriva proprio a 40 anni dalla legge Basaglia.
Ne abbiamo parlato con l’organizzatrice Raffaella Musillo e non solo.
Come nasce Roman Soul Fest? Che tipo di esperienza è stata la prima edizione?
Raffaella Musillo, organizzatrice ed educatrice professionale: Roman Soul Fest nasce da una mia idea. Io sono un’educatrice professionale che lavora nella salute mentale, dopo aver partecipato a diverse manifestazioni insieme al gruppo musicale della comunità dove lavoro, ho pensato che sarebbe stato importante fare un Festival con band nate nei dipartimenti di salute mentale, comunità e centri diurni insieme a band emergenti del panorama musicale romano con l’obiettivo di abbattere lo stigma.
Lo scorso anno ho organizzato insieme ad un gruppo di amici la prima edizione che si è svolta al Villaggio Globale Testaccio, nella quale erano presenti 6 gruppi musicali ed un pubblico che non ci aspettavamo. La maggior parte del pubblico non aveva nessun legame con le band di salute mentale, molti giovani sono arrivati senza sapere che festival stavano guardando e da qui la nostra sorpresa: il pubblico ballava e si scatenava a suon di chitarre e tamburi, tutti interagivano con gli artisti e abbiamo toccato con mano che avevamo abbattuto “il muro dell’apparenza” in una sola serata. E’ stata un emozione fortissima per tutti noi ..non ce la aspettavamo!
Quali sono le principali novità per la seconda edizione?
Raffaella Musillo, organizzatrice ed educatrice professionale: Quest’anno vogliamo festeggiare i 40 anni dalla legge 180, quindi festeggiare tutti insieme Franco Basaglia grazie anche alla presenza della Fondazione Franca e Franco Basaglia che sarà presente al Roman Soul Fest, fin da subito Maria Grazia Gannichedda, presidente della fondazione, e Tommaso Losavio, psichiatra, hanno condiviso lo spirito dell’evento e si sono resi subito disponibili a partecipare; porteranno la loro esperienza anche con un video creato da Massimiliano Carboni.
Inoltre ritornerà Carolina Di Domenico come l’anno scorso, amica del Roman Soul Fest, e Simona Banchi, anche lei amica del Roman presente anche a questa edizione.
Presenterà la serata Paola De Angelis, speaker e conduttrice del programma 6 Gradi, avremo ospiti come Massimo Carrano, noto percussionista, e Alessandro D’Orazi, leader dei Ciao Rino…insomma non voglio svelare altro. Dovete venire per scoprire tutto!
Musica e sociale. Quanto è importante creare eventi musicali che intendano sensibilizzare su determinati temi o abbiano fini sociali?
Raffaella Musillo, organizzatrice ed educatrice professionale: La musica è lo strumento comunicativo più immediato che esiste e riesce ad attivare emotivamente le persone. E’ fondamentale creare eventi di questo tipo perché l’approccio musicale consente di superare pregiudizi e nello stesso tempo favorisce la comunicazione e la condivisione tra le persone.
Che effetto fa vedere sul palco band nate nei dipartimenti di salute mentale?
Maria Grazia Giannichedda, Presidente della Fondazione Franca e Franco Basaglia: La buona musica fa bene a tutti, sia quando si è sani, sia quando si è malati e fare buona musica è un valore ulteriore perché sei protagonista della tua passione, avere passioni ed essere protagonisti della propria vita fa bene a tutti, tanto più quando si vive un momento, una situazione difficile come il disturbo mentale. Roman Soul Fest è una bella iniziativa in cui non sarà facile distinguere chi sta seguendo una cura e chi no: staremo tutti a godere buona musica ed è questo che fa bene… a tutti!
Legge Basaglia : 40 anni dopo. Cosa è cambiato?
Raffaella Musillo, organizzatrice ed educatrice professionale: La persona con disagio psichico può essere aiutata a vivere la propria vita nel proprio ambiente socio culturale nonostante le difficoltà quotidiane, senza sradicamento dal proprio mondo.
Dott. Losavio, ex direttore del Santa Maria della Pietà: Non ci sono più i manicomi unica forma di assistenza pubblica per i disturbi mentali al loro posto è stata creata in ogni azienda sanitaria una rete di servizi nella comunità (centri di salute mentale, centri diurni. Comunità terapeutiche cooperative sociali etc etc) completamente gratuiti ed con accesso gratuito. Negli ospedali sono stati istituiti servizi per ricoveri volontari ed obbligatori (spdc) con non più di 15 posti letto. L’organizzazione è di competenza delle regioni e questo contribuisce a generare disomogeneità determinando spesso gravi carenze.
Raffaella Musillo, organizzatrice ed educatrice professionale: Concluderei dicendovi che vi aspettiamo Sabato 26 Maggio al Teatro Marconi ore 17.30 per toccare con mano voi stessi cosa oggi significano 40 anni dalla legge Basaglia. Vi aspettiamo numerosi per andare tutti insieme OLTRE IL MURO DELL’APPARENZA.