Abbiamo avuto il piacere di incontrare e di scambiare qualche parola con Robin Bacior, folk-singer californiana, tra gennaio e febbraio in Tour in Italia con Soundreef, che con il suo secondo album (“Water Dreams”) si è fatta notare dalla più prestigiosa stampa internazionale (MTV, CBS, etc).
Ciao Robin, parlaci un po’ di te. Quando hai iniziato a fare musica? Cosa stai facendo in questo periodo?
Ciao, suono praticamente da quando sono nata. Ho sempre suonato e avuto a che fare con la musica in qualche modo.
Ho iniziato a scrivere canzoni nell’adolescenza e a farlo sul serio e con maggior dedizione all’età di 23 anni circa. Ultimamente sto lavorando su alcuni nuovi brani, più percussivi e con un utilizzo più ritmico del pianoforte.
Molte cose stanno cambiando nell’industria musicale. Come vengono percepiti questi cambiamenti dagli artisti indipendenti negli USA?
Può essere dura; in questo momento il mercato sembra un gigante esageratamente saturo. Questo comporta che gli artisti possono avere difficoltà a fare un percorso lineare. Come artista spesso do la priorità all’esposizione. Penso che sia la cosa più importante… ma si devono anche pagare le bollette, e le due cose oggi non vanno sempre di pari passo.
Come è andato il Tour in Italia? Che idea ti sei fatta del pubblico italiano?
Il Tour è stato fantastico. Il pubblico italiano è stato dolce, ho trovato persone davvero vibranti. Anche se è stato faticoso, ho amato la tanta cultura delle serate e delle nottate vissute in Italia. C’era un tangibile livello di felicità.
In che tipo di venues hai suonato?
Erano piccoli spazi comunali… a volte bar. Era gennaio perciò in Italia in generale era piuttosto freddo, ma questo ha reso ancora più bello vedere le persone unite entrare a far parte della notte.
Come è stata la tua esperienza con Soundreef? Ci sono aspetti del servizio innovativi che ti hanno sorpreso?
E’ stato tutto molto veloce e semplice, senza problemi. Soundreef si è presa cura di raccogliere, in modo corretto, le mie royalty, e le ha ripartite senza alcun tipo di problema, cosa che è molto apprezzata da un piccolo artista in tour in un paese straniero.
Qual’è la tua esperienza in generale nel collezionare royalty e come sono i stati i tuoi rapporti durante la tua carriere di songwriter con le Collecting Society?
Ogni tanto c’è stata un po’ di confusione, e il più delle volte si raccolgono quantità di royalty incredibilmente basse. I numeri non tornano per i musicisti.
E’ un peccato che, anche se le arti continuano a evolversi in varie direzioni, la musica sia sempre più lontana dal creare per gli artisti un guadagno anche modesto. Non sembra esserci una via di mezzo o sei una stella o non hai guadagni.
E’ bello lavorare con una società come Soundreef che sembra essere attenta agli artisti, nel rispetto delle venie e delle piccole imprese che utilizzano i brani di un artista.
BIO. Robin Bacior’s voice speaks of a much older soul. Her songs reveal honest pictures with instrumentation as a medium to illuminate her lyrics. Born and raised in California, Bacior took great influence from California folk traditions and brought them with her to New York, and eventually to Portland.
Her songs have received praise from press from NPR’s All Songs Considered, Vh1, MTV, NYLON, L Magazine, CBS, Onda Rock, Stereomood, Soundcloud, along with various blogs and college radio stations throughout the states.