FIL1933 Group è un giovane network di etichette discografiche con l’intento di dare spazio alle band emergenti, gestendo la crescita dei giovani artisti, cercando di valorizzare al meglio i talenti che non potrebbero avere spazio attraverso le Major discografiche.
Per la gestione delle proprie royalty, FIL1933 ha scelto Soundreef. Abbiamo avuto occasione di incontrarli e di scambiare qualche parola con Matteo, uno dei fondatori del Network.
Ciao Matteo, FIL1933 è un Network che mette insieme diverse Label, ognuna con la sua direzione artistica. Come nasce quest’esigenza di unirsi?
In realtà non si tratta di un’esigenza di unione, ma semmai quella di poter spaziare su più fronti musicali a partire da un unico soggetto coordinatore, che gestisce varie etichette di proprietà caratterizzate da precisi elementi tematici.
Come scegliete gli artisti da produrre?
A partire dal genere musicale di origine, la scelta cade su prodotti che abbiano già un abbozzo di struttura avviato verso una strada professionale, escludendo ogni contatto con realtà di band che si approcciano al mondo musicale per solo scopo di divertimento.
Come trovate oggi la scena italiana a livello? Cosa si muove e in quale direzione?
La scena musicale italiana, e non da oggi, attraversa un livello decisamente mediocre, alimentato da roboanti talent-show che mirano più allo spettacolo che alla qualità. Di contro ci auguriamo che realtà come la nostra, diano una nuova energia al panorama della musica emergente, riportandola verso una dignità artistica sicuramente da troppo tempo tralasciata.
Produzione, comunicazione e management: come coordinare queste tre attività?
Semplicemente considerandole come tre momenti peculiari dell’oggetto aziendale. Consideriamo che le energie e l’impegno da applicare in quelle tre fasi siano sicuramente molto più motivate con una gestione diretta, che in caso di accordi presi in outsourcing.
Il lavoro gomito a gomito con gli Artisti è per noi fondamentale per lo sviluppo di un ambiente di lavoro estremamente confortevole e motivante, al fine di realizzare al meglio le potenzialità di ognuno.
Secondo voi quali sono le 3 cose che assolutamente un’etichetta deve fare e quali le 3 assolutamente da evitare?
Incasellare un metodo di lavoro forse risulterebbe troppo schematico. Quello che a noi è estremamente chiaro, è che un’etichetta discografica deve diventare una vera e propria casa per ogni singolo artista. Un luogo dove poter trovare persone con cui confrontarsi per una crescita tecnico/artistica, ma anche umana al fine di valorizzare al meglio le professionalità di ognuno. Invece quello che si deve assolutamente evitare è la non chiarezza e il veicolare messaggi illusori. La strada musicale è dura e le difficoltà devono essere subito messe sul tavolo senza alimentare false illusioni.
Perchè Soundreef?
Perchè finalmente Soundreef è riuscito a rompere un monopolio economicamente asfissiante a cui volenti o nolenti non si poteva rinunciare. Si spera che questo sia un aiuto per migliorare il momento organizzativo e di conseguenza la divulgazione del panorama musicale esistente fuori dal circuito ufficiale. Crediamo che sia davvero un’opportunità per riportare la musica emergente, verso quella dignità artistica da troppo tempo dimenticata.
Grazie Matteo e in bocca al lupo!