Nowolf è un interessante duo torinese a cavallo tra le sonorità dei 90 e la spensierata malinconia dei primi duemila. Abbiamo avuto il piacere di intervistarli.
Ciao ragazzi, come e quando nascono i NoWolf?
Ciao! I Nowolf in realtà non nascono, sono una continua evoluzione: tutto nasce da una remota idea di amici di fratelli di amici dei tempi del liceo, per poi passare tramite i molteplici cambi di formazione dai Bottlenose Rocket, fino a perdere ogni collegamento con la line up originale e cambiare pelliccia diventando Nowolf “ufficialmente” nel 2016 con l’uscita dell’album Flow On.
L’ultimo stadio, quello attuale come duo, è molto recente, poco più di un anno di età.
E’ da poco uscito il vostro EP “Flower”. Cosa rappresenta nel vostro percorso? Quanto è venuto fuori a vostra immagine e somiglianza e quanto vi è sfuggito di mano nella composizione?
Flower è l’esempio perfetto di come intendiamo fare musica, è nato come un impulso creativo mentre stavamo registrando il precedente ep in inglese, Re-Wolf.
Pochi giorni prima di registrare le voci abbiamo deciso di provare a tradurre e riscrivere i testi in italiano, un po’ per scommessa e un po’ per esigenza sentita da tempo.
In un certo senso tutto quello che abbiamo fatto da lì in avanti ci è completamente sfuggito di mano!
Dall’idea di fare solo un esperimento che suonasse quasi uguale alla versione inglese (come si faceva per i grandi successi negli anni 60!) siamo passati a costruire un intero live cambiando i testi e iniziando a scrivere direttamente in italiano i pezzi nuovi, in un progressivo ri-arrangiamento per adattarsi alla nuova formazione e alle nuove parole.
Le chitarre sono centrali ma essendo in due ci siamo concentrati anche sulla ritmica e sulla produzione di campioni, suoni e arrangiamenti in studio, il risultato è un equilibrio ibrido tra live e studio.
Che musica ascoltate e quanto influenza ciò che suonate?
Molto varia e molto influente, cerchiamo sempre di suonare qualcosa che ci piacerebbe ascoltare, e necessariamente le nostre influenze spuntano fuori in maniera abbastanza schizofrenica durante i pezzi. Dal brit pop degli Stone Roses e Blur passando dall’hip hop più classico dei Beastie boys ed A Tribe Called Quest, un po’ di Built to Spill ed Arctic Monkeys adolescenti per non dimenticare le nostre origini, Timber Timbre, ma anche Connan Mockasin e Ty Segall.
Torino e scena musicale. Quanta aria di rinnovamento c’è in questi anni? Cosa è successo dopo l’esplosione degli anni 90?
Torino è una città che sta iniziando a mostrare anche al di fuori di se’ le perle che fino a poco tempo fa si teneva nascoste per pochi eletti tra gli autoctoni. Penso a due realtà come TODAYS e Club to Club che portano l’onere di fare da bandiera come eventi più popolari e allo stesso tempo propongono una qualità nell’offerta musicale veramente alta, con un’attenzione a volte incredibile a cosa si muove davvero all’ombra delle cose più mainstream. Magari negli anni non saremo più ricordati solo per “Il cielo su Torino” ma per aver dato qualcosa di torinese in tanti modi diversi di fare musica (dal garage-clan che orbita attorno ai Movie Star Junkies, alla cumbia- rock psichedelica degli Indianizer, al cantautorato di Andrea Laszlo de Simone, c’è veramente tanta qualità quasi in ogni angolo in cui si va a grattare la superficie..!)
Perché avete scelto Soundreef? Quanto può essere utile sapere in tempo reale dove viene suonata la vostra musica in radio e TV?
Ovvio, perchè c’è Fedez!
Scherzi a parte, non ci piacciono molto le definizioni così come le restrizioni e i monopoli in generale sono terreni abbastanza aridi in cui è facile sentirsi obbligati a fare determinate scelte.
I costi che il monopolio SIAE impone su gestori dei locali e musicisti emergenti è un grosso ostacolo reale al fare musica, vogliamo appoggiare una realtà che si pone come alternativa a misura di musicista. Sapere in tempo reale dove suona la nostra musica sarebbe sicuramente interessante se questo si convertisse poi in contatti reali con persone-organizzazioni o ascoltatori che apprezzino davvero quello che facciamo.
Se attraverso questi canali riuscissimo a far emozionare qualcuno e questo ce lo facesse sapere, sicuramente conterebbe come una bella vittoria!
Grazie mille ragazzi e in bocca al lupo!