Ecco l’intervista a Francesco, organizzatore della rassegna Noto in Jazz che si tiene da 13 anni nel mese di agosto. Abbiamo parlato di musica e di cosa significa organizzare un evento live.
Ciao Francesco, che tipo di eventi organizzi? E quanto frequentemente?
Da qualche anno a questa parte organizzo la rassegna Noto in Jazz.
Da ben 13 anni. Con il comune di Noto. Ad agosto.
Come scegli gli artisti da far suonare? Come gestisci la programmazione?
Ricevo tante richieste e link dove ascoltare e visionare la qualità degli artisti.
In base alla disponibilità che ricevo dal Comune scelgo gli artisti.
Da organizzatore che idea ti sei fatto di questo momento storico della musica in Italia? Quali sono le principali difficoltà di un organizzatore di eventi live?
Penso che nel nostro Paese ci sia un declino ed implosione musico-culturale importante.
Le nuove generazioni si fanno trascinare dalla politica aziendale dei produttori e delle case discografiche in base a ciò che gli propinano e non in base alla qualità musicale ed artistica dei musicisti o cantanti che siano. Inoltre noto un’enorme difficoltà da parte di colleghi organizzatori a causa di una assurda e complessa macchina burocratica e una scarsa presenza di fondi di investimento in Italia.
Parliamo del pubblico. A tuo modo di vedere com’è il pubblico dei concerti nell’era del digitale?
C’è un pubblico totalmente diviso in due. Le vecchie generazioni continuano a sostenere e dare linfa vitale alla piccola percentuale di musica di qualità ancora presente mentre la maggior parte del pubblico delle nuove generazioni ascolta e si muove con la musica digita
le senza conoscere una sola nota di un pentagramma… quindi l’anti-musica. E le nuove generazioni che non acquistano dischi ma scaricano dal web.
Progetti per il futuro. Da organizzatore, qual è lo sfizio che ti vorresti togliere?
Cercherò di non abbassare la guardia e continuar a mantenere e far crescere la mia rassegna al servizio della comunità e semplicemente tornare ad avere la possibilità di avere più fondi per fare crescere l’offerta e il cartellone di eventi, creando al contempo degli eventi didattici e informativi con gli artisti di punta che partecipano alla rassegna. E poi… meno burocrazia.
Che idea ti sei fatto di Soundreef? Quali sono i punti di forza del servizio?
Penso che ci voleva questa forte alternativa che rappresenta Soundreef per contrastare il monopolio della SIAE, che ha per noi costi assurdi, insensati e inesistenti in tutti gli altri Paesi Europei. Roba da Italia insomma…
Ho avuto un attimo di difficoltà nella gestione dell’evento ma era dipeso da una mia disinformazione che mi è stata chiarita in modo del tutto elegante e professionale dal delegato alla gestione della mia posizione.
Grazie mille Francesco e in bocca al lupo per il Festival!