Abbiamo avuto il piacere di intervistare Neon NiteClub, anche conosciuto come Nick Sarasty, che ha conquistato il pubblico dell’in-store Soundreef con i suoi suoni elettro pop anni 80.
Ciao Nick. Parlaci un po’ di te. Da dove vieni? Quando è nata la tua passione per la musica?
Ciao! Mi chiamo Nick Sarasty. Sono nato a Los Angeles ma mi sono trasferito ad Orlando (Florida) quando avevo 5 anni. Mio padre era un produttore e cantautore, quindi sono sempre stato circondato dalla musica. Casa mia era circondata dagli strumenti e impianti di produzione di mio padre e quindi già da molto piccolo ci giocavo. Quando andavo al liceo ho trovato dei software di produzione gratis online e da li ho iniziato a fare dei beat e a scrivere brani con i miei amici. All’Università ho continuato a sperimentare con i programmi di produzione e mi sono cimentato nella scrittura, imparando a suonare il piano e studiando la teoria musicale.
Hai fatto parte di 3 progetti: The Alpha Project, Lonely Heroes e adesso del tuo progetto solista, Neon NiteClub. Come ti hanno aiutato a sviluppare il tipo di musica che fai oggi? Pensi che continuerai ad evolvere e a cambiare style?
Ognuno di questi progetti mi ha aiutato a scoprire il sound che volevo per me stesso. The Alpha Project è stato un duo dove io ed un mio amico ci occupavamo principalmente di produrre brani hip-hop, R&B e pop per artisti moderni. Lonely Heroes era una band pop-rock nella quale suonavo il pianoforte. Neon NiteClub invece è il mio progetto solista tramite il quale sono finalmente riuscito a trovare il sound che volevo. Mi piacciono molti generi diversi, ma per il mio progetto personale Neon NiteClub penso che rimarrò sempre nell’ambito elettro-pop, lavorando ogni giorno per migliorarlo sempre di più.
Neon NiteClub sembra avere un’anima fortemente elettro-pop anni 80. Come hai sviluppato questo stile?
Neon NiteClub è praticamente la somma di tutti i miei artisti e generi preferiti. Sono cresciuto ascoltando Hall & Oates, Michael Jackson, Phil Collins ed altri artisti degli anni 80. Mi è sempre piaciuto molto quel sound. Penso che gli anni 80 siano stati l’equilibrio perfetto tra grandi capacità di scrittura e tecnologia emergente, ovvero i sintetizzatori e le drum machine. Quando ho ascoltato per la prima volta artisti moderni come Chromeo risuscitare questo genere sono stato finalmente in grado di mettere insieme tutti i pezzi necessari per produrre i miei propri brani.
Se potessi collaborare con un artista, chi sceglieresti?
Direi Chromeo. Sono un duo elettro-funk che producono musica da anni. Sono l’equilibrio perfetto tra produzione, scrittura e sintetizzatori da urlo.
Neon NiteClub è completamente autoprodotto. Quando è stato il momento in cui non ti bastava semplicemente ascoltare la musica, ma volevi anche produrla?
Sinceramente credo di aver sempre avuto un interesse per la produzione. Ho sempre prodotto per amici e per altri artisti e mi piaceva stare “dietro le quinte”. Mi piace molto avere la conoscenza e il controllo di software e hardware in modo tale da poter creare i suoni che ho in testa. La produzione mi ha aiutato a sviluppare il sound che mi piace e ad imparare le tecniche necessarie per produrre musica.
Come ti sei trovato con i servizi in-store di Soundreef?
Sono estremamente riconoscente per i servizi forniti da Soundreef. Ho avuto la fortuna di aver trovato Soundreef molto presto, e da lì ho deciso di depositare tutte le mie canzoni. E’ bellissimo vedere la mia musica riprodotta in molti paesi e il mio lavoro ricompensato. Guadagnare da artista indipendente è molto difficile, quindi sarò per sempre grato a Soundreef per avermi dato questa possibilità.
Hai qualche consiglio per gli artisti emergenti che vogliono iniziare ad autoprodursi a casa?
Consiglierei agli artisti emergenti di produrre il più possibile fino a quando non trovano il sound che vogliono per loro stessi. Come ho detto prima, essere un artista indipendente non è facile, ma se lavori con determinazione e impegno, troverai il tuo spazio. La cosa più importante è non essere troppo attaccati o gelosi del proprio brano. Bisogna imparare a pubblicarlo e farlo ascoltare alla gente. Quando ci si autoproduce a volte si diventa troppo attaccati al proprio brano, e subentra la paura che non sia pronto o che non sia ancora “perfetto”. Consiglio agli artisti di scrivere e produrre al meglio delle loro abilità, ma di imparare a mollare la presa. Rimarrete sorpresi da quanto il vostro lavoro possa essere accolto positivamente.