I Marāsma hanno lavorato con Levante al singolo “Falene”, oggi hanno già 20.000 stream su Spotify, abbiamo avuto il piacere di scambiare due parole con loro.
Ciao ragazzi, come stanno andando le cose? E’ da poco uscito il vostro nuovo singolo “Falene”. Che cosa ha rappresentato per voi? Qual è stato il percorso che vi ha portato a questa uscita?
Ciao, alla grande!
Sì, lo scorso 4 ottobre è uscito il nostro nuovo singolo “Falene”. E’ stato il dolce epilogo di un lungo percorso iniziato con l’uscita del nostro primo EP “Navigar per naufragare” che ci ha permesso di essere selezionati e partecipare alle giornate di reHub del Reset Festival di Torino.
Un’esperienza fantastica che ha segnato profondamente la nostra crescita artistica: 4 giorni di musica a 360° vissuti in un ambiente unico e stimolante, dove grazie alla collaborazione con la nostra mentor Levante, Ale Bavo e Valentina Farinaccio abbiamo dato vita, appunto, al brano “Falene”.
I mesi successivi al festival sono stati parecchio difficili, ma ne siamo usciti fuori più forti di prima. Proprio per questo abbiamo deciso di pubblicare “Falene” il 4 ottobre a Torino mentre suonavamo sul palco del Reset, esattamente un anno dopo la nostra esperienza, a simboleggiare un nuovo inizio.
Ad oggi “Falene”, seppur autoprodotta, ha già superato i 20mila streams su Spotify permettendo di far conoscere digitalmente la nostra musica in tutta Italia e non solo.
Che dire.. tutto alla grande!
Quali sono i prossimi step?
E’ in programma l’uscita di nuovi singoli nel 2020 a cui seguirà la pubblicazione del nostro primo Album. Ci stiamo lavorando da un po’ e non vediamo l’ora di farvelo ascoltare!
Sarà sempre un lavoro autoprodotto dato che ancora non abbiamo un’etichetta…anzi se qualche discografico sta leggendo questa intervista si faccia avanti! (ridono).
Quando e dove avremo il piacere di vedervi live? Che cosa dobbiamo aspettarci?
Abbiamo suonato di recente al New Rockness di Genzano e a Roma a “Le Mura”. Come tutti i nostri concerti è stata una grande festa dove si è cantato a squarciagola e, allo stesso tempo, non sono mancati momenti di intimità e di riflessione. Insomma.. un marasma di emozioni! (non a caso).
Sicuramente dopo una serie di live nella provincia romana, le due esibizioni a Torino e considerando che una grande fetta dei nostri ascoltatori si divide tra Milano, Torino, Bologna, Firenze, Napoli, Bari ecc.. sentiamo la necessità di uscire dal GRA e portare la nostra musica ovunque sia possibile.
Stiamo organizzando autonomamente un mini-tour per il 2020 che attraversi la penisola, ma è ancora presto per darvi date certe.
Origini: come musicisti e soprattutto come compositori e autori quando vi siete approcciati alla musica? Vi ricordate quando avete fatto i primi passi?
Abbiamo iniziato a suonare da bambini nelle scuole di musica della nostra città, affascinati dalle melodie delle vecchie cassette e dai vinili dei nostri genitori. Ognuno ha scelto la sua strada e fatto le proprie esperienze, dapprima con le cover per emulare i propri miti musicali, poi con i primi inediti, finché un giorno Guglielmo, Francesco ed Emanuele (rispettivamente cantante, bassista e batterista) decisero di fondare i Marāsma, senza uno scopo preciso, soprattutto riguardo l’individuazione del genere che è venuto poi da sé.
Scrivere musica: come funziona per voi il processo compositivo? A cosa un autore non dovrebbe mai rinunciare?
Nel gruppo siamo 3 autori: Guglielmo, Emanuele e Francesco. Ognuno scrive per necessità in modo autonomo, nella propria intimità. In un secondo momento i testi vengono presentati e discussi in sala prove. Fortunatamente i nostri testi seppur provenienti da “mani” diverse hanno molto in comune, sia nello stile che nei temi. Alla fine è sempre la musica che ci aiuta ad incanalare il marasma iniziale e ad unire le tre penne in un’unica sonorità, definendoci come band.
Sensazione di questo momento storico: come sta cambiando la scena?
E’ davvero un momento incoraggiante, da un lato c’è una rinascita del cantautorato italiano che pochi anni fa sembrava aver terminato il proprio ciclo dopo i giganti Dalla, De Andrè, De Gregori, Battisti ecc.. e che ora ha ripreso forma e un nuovo linguaggio con Brunori Sas, Motta, Colapesce, Andrea Laszlo De Simone, Calcutta e molti altri.
Dall’altro lato ci sono sempre più realtà come festival, club e manifestazioni che incoraggiano la crescita di nuovi gruppi emergenti.