Best Arezzo Wave Band Sardegna 2017. Best sound second day “Italia Wave Festival”. Ecco a voi i Mac and the Bee da Sassari. Abbiamo avuto il piacere di intervistarli sul nostro blog.
Come e quando nascono i Mac and the Bee?
I Mac and the Bee nascono nel 2012 dall’incontro di Federico e Antonio (rispettivamente chitarra, voce e programmazioni il primo, tastiere e programmazioni il secondo) che dopo poco coinvolgono Daniele Pala (batteria e programmazioni) e Bruno (basso e programmazioni). Dopo un primo approccio prettamente elettronico come duo, l’asse della band come quartetto si sposta gradatamente verso un synth-electro-rock sperimentale, che è la forma attuale.
Come è nato “One of the two”? Che cosa rappresenta nel vostro percorso?
Il disco, che è il nostro secondo lavoro, nasce dopo circa 4 anni dal primo. Questo periodo ci ha dato modo di suonare molto, sia dal vivo che in studio, approfondendo e solidificando il nostro rapporto, sia a livello musicale che di amicizia. Anche al di fuori della band. Lavorare così tanto ed in maniera così approfondita ci ha permesso di dare vita a un lavoro che sentiamo molto, in cui ci riconosciamo e in cui si riconosce l’impronta di ognuno di noi. Potrebbe rappresentare un punto di arrivo per determinati aspetti e, ce lo auguriamo, un punto di partenza per nuovi lavori che possano rappresentare un’ulteriore evoluzione musicale.
Utilizzo dei sintetizzatori: quanto influiscono i suoni nel vostro modo di comporre?
In un certo senso in origine l’idea era di creare un progetto dedito fondamentalmente ai suoni sintetici, poi, dato che ci piace suonare e che comunque proveniamo tutti da progetti musicali “suonati”, se pur diversi, la strada si è modificata pian piano. Rimane comunque in piedi il fatto che tutti i nostri brani nascono sempre da delle “impalcature” elettroniche, quasi sempre con una presenza massiccia di synth (sia digitali che analogici) e attorno a quelle poi si costruisce il resto: struttura, melodie, incastri fra ritmiche elettroniche e ritmiche acustiche.
Come vi appare oggi la scena in Sardegna? E che stimoli trovate sul territorio?
Nonostante ci sia una ricchezza impressionante di band, tra l’altro validissime, da nord a sud dell’isola, sembra che gli spazi di espressione siano sempre meno, ed è sempre più difficile trovare modo di proporre la propria musica.
Quindi diciamo che dal punto di vista di stimoli derivanti da altre realtà musicali la Sardegna ne è piena, mentre dal punto di vista degli spazi dedicati ai concerti siamo purtroppo fortemente penalizzati, a parte qualche gestore ed organizzatore illuminato, per lo più viene dato spazio solo a tribute e cover band. Il fatto poi di vivere in un’isola, se da una parte ci spinge a ricercare oltre i confini dell’isola stessa le nostre fonti di ispirazione, dall’altra è difficilissimo riuscire a proporre oltre mare i vari progetti, anche per una questione di costi per gli spostamenti.
Pro e contro di questo periodo storico in Italia ed in Europa, musicalmente parlando.
E’ un periodo veramente difficile questo. Se da una parte grazie ad internet la diffusione potrebbe essere globale per chiunque, dall’altra stiamo assistendo ad un’over produzione di offerta, stiamo arrivando al punto che i prodotti disponibili sono superiori alla domanda. Sicuramente, quindi, è più facile raggiungere ascoltatori sparsi per il globo, ma il pericolo è che ci si perda in questo marasma di musica e che quelli potenzialmente validi perdano di importanza.
Perché Soundreef?
Abbiamo seguito per qualche tempo l’evoluzione di Soundreef, ci piace il modo di tutelare il musicista in maniera non invasiva e anche economicamente sostenibile, ma soprattutto trasparente, anche se in realtà inizialmente noi, sino ad ora, abbiamo pubblicato i nostri lavori sotto licenze libere, tipo Creative Commons, questo perchè non siamo mai stati molto favorevoli al “controllo” delle licenze da parte di società per le quali sembra che l’unico obiettivo fosse quello del monopolio e, soprattutto, con un sistema di dividendi poco chiaro. Soundreef, invece, ci ha convinto per la sua semplicità e trasparenza.
Grazie ragazzi e in bocca al lupo!