Lorenzo Lollo è cantante, chitarrista ed una delle voci della serata “Zarro Night” che sta spopolando in giro per la penisola. Ma per noi è soprattutto un ottimo autore che viaggia in bilico tra funk e punk. Esce ora il suo nuovo singolo “Boyz ‘r back”. Ne abbiamo approfittato per intervistarlo.
Ciao Lorenzo, come e quando hai iniziato a fare musica? Che tipo di background hai?
Ciao, come prima cosa un saluto a tutti gli amici di Soundreef.
Il progetto musicale Lorenzo Lollo ft. Quentin Project Band nasce circa un paio di anni fa quando ho deciso di iniziare a suonare quello che realmente avevo voglia di sentire.
Il concetto che può sembrare abbastanza semplice in realtà racchiude la mia visione della musica nella sua globalità.
Tutti noi , me in primis come musicisti negli anni ci siamo un po’ adattati a suonare quello che la gente voleva sentire, chi per opportunità lavorative chi invece per scelta personale.
Il collettivo Quentin Project Band nasce proprio da questo, un insieme di musicisti che portano la loro esperienza e il loro Background musicale al servizio della band.
Dopo tanti anni di gavetta in svariate band e dopo molto palco ho deciso di iniziare a scrivere in completa autonomia i brani che poi sono diventati i singoli del nuovo progetto con l’aiuto in studio di professionisti come i maestri Luca Palmieri al basso e Stefano Testa alla batteria per la registrazione e arrangiamento.
Il mio Background musicale in quanto chitarrista fonda le sue radici nel Rock ma grazie ad una madre con la passione per il canto e un padre chitarrista direi senza ombra di dubbio che le sonorità degli anni 70/80 sono state le basi fondamentali per la scrittura di tutti i miei brani e testi.
Cosa cerchi di fare emergere nei tuoi brani?
Ho sempre visto la scrittura di un brano come un opportunità perchè la musica è il miglior strumento al mondo per trasmettere un concetto o un’idea. E come dico sempre visto che lo stiamo facendo perchè non utilizzarlo per esprimere dei concetti validi che ritengo importanti per me e per la collettività.
Il nuovo singolo si chiama “Boyz ‘r back”. Come nasce?
Nasce un pomeriggio di gennaio quando riguardando un film anni ’80 mi sono chiesto che cosa mi ricordassi esattamente di quegli anni e da un elenco anno per anno è nata la struttura del testo che poi è diventato quello ufficiale.
Mentre la parte musicale è nata dopo il testo ed è un continuo rimando a quel periodo e al decennio precedente. Ho cercato in collaborazione con la band di rimanere molto fedele al feel e al groove di quegli anni per dare un senso di continuità che poi abbiamo voluto preservare anche in fase di mix su un fantastico banco vintage anni 70.
Cosa pensi della scena musicale italiana? Quali sono gli aspetti positivi e quali le cose da migliorare?
Credo che la scena italiana abbia tantissimi gioielli nascosti. Quando mi capita di assistere a show di artisti poco conosciuti in locali piccolini, magari con poca gente capisco che il musicista italiano ha ancora tantissimo da dare soprattutto in termini di freschezza e originalità perchè tantissimi talenti aspettano solo di essere scoperti e avere la loro opportunità.
Bisognerebbe, ma è un discorso globale cercare di fare qualcosa di diverso. Cercare a livello discografico di azzardare prodotti non in continuità a quelli passati, cercando di produrre qualcosa che possa ritagliarsi una nuova fetta di mercato.
Come mai Soundreef ? Come ti trovi ?
Soundreef per quanto mi riguarda è stato il punto di svolta, la scena musicale italiana per noi addetti ai lavori verrà divisa tra 20 anni in pre e post Soundreef.
Il nostro ambiente necessitava di una rinfrescata, di nuove idee e soprattuto di una nuova organizzazione che è il vero punto di forza di Soundreef.
Sapere come cercare, dove e avere le risposte immediate.
Direi che è una vera novità rispetto a come eravamo abituati, no?
Un abbraccio a tutti gli amici di Soudreef e nel ringraziarvi per questa intervista vi lascio un appuntamento sul posto dove più amiamo stare … le assi del palco .