Ha iniziato l’anno sulla cover della Playlist Spotify Indie Italia, la settimana scorsa lo avete sentito nella soundtrack di Summertime 2 e oggi esce il suo album d’esordio – Aspartame, per Bomba Dischi.
I 3 singoli che lo hanno anticipato, Bambi, Costellazioni e Michelle si trovano in più di 100 Playlist Spotify – dove i suoi follower sono aumentati del 6000% dalla release ad oggi. Già dal 7 giugno, però, i primi 30” di tutte le tracce erano disponibili su Instagram.
Lui si chiama Matteo Montalesi, aka ESSEHO, è orgogliosamente romano di Ostiense e ci spiega cos’è l’effetto domino.
“È quando le cose sono concatenate, quindi un evento genera quello dopo, che crea altre connessioni eccetera. Attenzione però: a far cadere la prima tessera del domino è sempre una nostra scelta.”
Questo è un punto molto importante per ESSEHO, che da quando ha iniziato a suonare di scelte ne ha fatte tante.
Polistrumentista che suona dalla chitarra alla tromba passando per l’ukulele, ha iniziato a curare le sue produzioni (e quella del Disco d’Oro Pillole, di Ariete), ma prima di tutto questo viene un numero di live imprecisato e impressionante.
“Se dovessi scegliere tra un megaconcerto da qui a due anni o due anni di piccoli live, io sceglierei la seconda. Il megaconcerto ti fomenta, ma alla fine ti ricordi l’esperienza nel complesso. Il live piccolo è quello che ti fa capire la risposta del pubblico, il suo coinvolgimento emotivo.”
Con la sospensione dei live, però, questa risposta è mancata. Avere a disposizione i dati delle performance dei tuoi brani ti è stato utile in questo senso?
“I dati sono utili se li usi. Sicuramente ti danno una visione di come va quello che stai facendo, ma oltre quello devi porti delle domande. Se i dati dicono che una cosa funziona, devi chiederti perché. E viceversa.”
Ci sono live più formativi di altri?
“Sì, quelli che mettono al centro la musica, quelli in cui c’è un palco e la gente viene apposta per sentire suonare. Se tu suoni ma il pubblico voleva fare aperitivo, non ti ascolta – in queste situazioni io mi sentivo quasi di troppo, quindi ho iniziato a evitarle molto presto.”
Parliamo del tuo album Aspartame, cosa ti aspetti?
“Non mi aspetto niente. Mi auguro che faccia provare qualcosa a chi lo ascolta. Volevo comunicare il pathos senza strafare con l’emotività, che è controproducente, e per questo ho cercato un equilibrio tra voce e suoni.”
Di suoni ESSEHO potrebbe parlare per ore, visto che si definisce uno a cui piace “smanacciare”, sia con gli strumenti che con i synth – al momento l’OP-1 di Teenage Engineering.
“Vorrei riprendere a studiare chitarra per imparare il finger style americano, approfondire la parte jazz e R&B, l’uso della mano destra che fanno loro.”
Quindi che futuro ti stai immaginando: da musicista o da produttore?
“Io so che il mio futuro è nella musica, se da produttore o autore lo capirò. Sono due cose connesse – produrre un brano mi fa venire idee di composizione, e viceversa. Intanto vediamo quanto ancora ho da scrivere. Io non ho la pretesa che un progetto personale vada bene sempre e subito, il fallimento fa parte del processo – ed è indispensabile per pianificare i prossimi passi.”
Nel futuro immediato, intanto, ci sono 7 live in tutta Italia, a partire dal 24 giugno a Roma all’interno di Spaghettiland (già sold out) e le 9 tracce di Aspartame – nei cui credits troviamo nomi come Orang3, Sine e Niccolò Contessa che potete ascoltare qui.