Abbiamo avuto modo di incontrare LeSigarette!!, un duo romano che sta facendo parlare molto bene di sè. Ci siamo fatti raccontare un po’ il loro percorso, come vedono la scena indipendente, i loro ascolti in furgone e come si trovano con ‘Soundreef Live!’, servizio che stanno utilizzando per raccogliere le proprie royalty dal vivo.
Come nascono ‘LeSigarette!!’?
Le Sigarette nascono come sbocco naturale di una lunga serie di collaborazioni musicali tra Lorenzo e Jacopo. Dopo tanti anni di progetti comuni abbiamo deciso di avviare da zero qualcosa di nuovo che fosse semplice e diretto, basandoci sulla nostra empatia musicale…ecco LeSigarette!!
Il vostro album “2+2=8” è fresco e dinamico. Cosa accade dal vivo? Cosa deve aspettarsi da un vostro concerto chi vi ha già ascoltato sul proprio stereo? Ci sono brani che stanno cambiando forma concerto dopo concerto o rimanete fedeli alla linea del disco?
Dal vivo c’è qualcosa in più rispetto al disco: suoniamo la batteria in due all’inizio di “Prurito”, facciamo un giochetto con la voce prima di “Funambolo”, poi all’interno di “Buleria” c’è spazio per un’improvvisazione di chitarra e batteria e poi un coretto di voci infinito in cui Lorenzo tenta delle acrobazie… cose così! Ma in generale, se parliamo di suono e groove, si può dire che il live e il disco si somigliano molto.
Parliamo delle vostre canzoni. Come nascono i vostri brani? C’è un iter che avete seguito più di un altro? A cosa date la priorità? Iniziate da una melodia vocale, da un riff, da un beat, da un concetto?
I brani di “2+2=8” sono nati dopo lunghe sessioni di lavoro: 10-15 ore di prove a settimana per sei mesi.
Abbiamo lavorato tanto, discutendo più profondamente possibile dei testi e della musica e del senso dei brani. Di idee ne abbiamo lanciate tantissime e ogni modo di creare andava bene. Un iter non c’è stato, ma c’è stata piuttosto un’attenzione costante nello scartare ciò che non ci convinceva. Ogni volta che abbiamo sentito che un brano non era convincente siamo stati onesti e abbiamo accantonato questa o quella soluzione, se non interi brani, in alcuni casi buttando via due o tre settimane di lavoro. Non è facile essere spietati con le proprie creazioni, ma siamo stati saggi perché ora siamo soddisfatti di tutti i brani del disco e ci riconosciamo a pieno in ogni parte dell’album.
Quali sono gli elementi della vostra musica che vorreste che arrivassero alle persone che vi ascoltano?
Il massimo è quando viene compreso davvero il senso di una canzone, soprattutto per il testo. Ma abbiamo sempre cercato di ragionare su più livelli di ascolto e di fare in modo che la nostra musica si riveli piacevole già al primo ascolto. Dal vivo funziona, siamo contenti di “fare colpo” anche di chi non sa chi siamo e non conosce i nostri brani.
Cosa ascoltate invece voi in furgone? Che dischi ci consigliate?
Lorenzo nel suo furgone ha da poco un’autoradio e quindi solo recentemente abbiamo potuto darci agli ascolti. Jacopo ha un grande archivio musicale, l’ultima volta abbiamo sentito un elettro-Funk davvero interessante… poi Lorenzo deve ascoltare un giornale radio ogni tanto, poi ci si da allo zapping Radio e si.. si può dire… le radio italiane passano mediamente musica sentita e risentita e generalmente molto commerciale…quindi dopo lo zapping ci si interroga sul senso di quello che facciamo con LeSigarette!! Comunque ascoltiamo un sacco di roba… Vi consigliamo di ascoltare “scrambled” di “OU”, un sestetto a metà fra jazz e world music.
Scena Indie in Italia. Come vi sembra? Quali sono gli elementi della scena che vi interessano di più e che seguite con maggior interesse? Quali i limiti?
Noi abbiamo tanti amici e colleghi che lavorano nel circuito indipendente, siamo convinti che la scena sia un bene. La cosa più interessante è il confronto con tante proposte musicali o festival o etichette o rassegne o programmi radio, si incontrano tante persone che amano la musica e lavorano per la musica… è una figata. Quello che non ci interessa sono la t-shirt indie, il taglio di capelli indie, le tendenze indie, il tatuaggio indie, il genere musicale indie, questa roba va benissimo che ci sia, ma non è indie… Non ci confondiamo! La canottiera del momento o non ha molto a che fare con chi si sbatte per organizzare un concerto o produrre un disco o scrivere un brano in modo autonomo dalle grandi produzioni.
Ultimamente si parla tanto di diritti d’autore. Si può dire senz’altro un tema caldo. Cosa pensate della gestione del diritto d’autore in Italia? Come mai secondo voi tanti musicisti hanno manifestato insoddisfazione? Cosa pensi dell’ingresso di Soundreef e dell’entusiasmo che ha generato tra i musicisti?
Soundreef è una svolta. Noi stiamo facendo tanti concerti e stiamo riscuotendo quello che ci spetta di diritto… se aspettavamo la SIAE neanche ci andavamo pari con le spese. Siamo contenti di aver scelto Soundreef, tutto è trasparente