E’ appena uscito “La musica non serve a niente”, il nuovo album di Le Sigarette!!, l’energico e divertente duo romano per l’occasione prodotto da Netichetta, label neonata dai fondatori di Na Cosetta, live club ormai punto di riferimento della scena indipendente italiana in collaborazione con Lucio Leoni, cantautore e produttore artistico di Lapidarie Incisioni.
Ciao ragazzi, siete giunti alla prova del secondo disco dopo un esordio scoppiettante e tanti chilometri con il furgone. Cosa è cambiato?
Per quanto riguarda il nostro modo di suonare e di stare sul palco non è cambiato nulla, siamo sempre scoppiettanti. Il sound è sempre lo stesso; anche il secondo disco è basato su intrecci di batteria e chitarra e parti cantate a due voci. Per ciò che riguarda invece la produzione del disco sicuramente siamo molto più tranquilli per l’aiuto che ci stanno dando Netichetta e Lapidarie Incisioni… il primo disco è stato del tutto auto-prodotto e durante l’uscita il lavoro dovuto alla promozione e al booking a volte era moltissimo, ora non siamo soli e questo ci fa gestire meglio il tutto.
Che tipo di approccio alla scrittura ed alla produzione avete avuto?
Le parti musicali sono state montate molto istintivamente, anche le linee vocali sono uscite fuori naturalmente. Volutamente come ultima cosa abbiamo scelto di scrivere i testi. Scrivere i testi sulla musica e su linee vocali prestabilite non è facile, ma volevamo mantenere la fluidità e la naturalezza di quelle melodie che erano nate spontaneamente senza parole, facendo “..pappaparappà”!!!
C’è stato prima il parto e poi la cura.
Con calma e attenzione, ogni pezzo è cresciuto nella sua suggestione iniziale e alla fine ha iniziato a parlare.
Dopo aver incontrato tante persone nel corso del tour di 2+2=8, il vostro primo album, che idea vi siete fatti del pubblico che segue i concerti? Sta cambiando? Se si come?
Non è facile capire cosa succede standoci dentro. Ci sembra che ci sia una tendenza a ospitare sempre di più progetti musicali originali e che il circuito della musica originale e indipendente o di piccole produzioni sia in crescita. Ci sembra che il pubblico tenda ad aumentare. Notiamo anche che i più giovani sono abituati ad ascoltare più generi musicali e anche gli organizzatori non hanno problemi a inventare serate mettendo insieme esperienze musicali molto diverse; quello che conta è che sia musica originale e dal vivo. Questa apertura ci piace molto, ti puoi trovare a suonare prima o dopo di artisti molto diversi da te, è un modo di arricchirti e di fare nuove esperienze.
Che cosa ci dobbiamo aspettare dal vostro nuovo Tour?
Speriamo di fare un gran mucchio di date. L’obbiettivo è lo stesso della scorsa volta: fare tante date, suonare ovunque in situazioni differenti. finora siamo a 150 date più o meno, speriamo di farne altrettante con il tour che partirà con l’inizio del 2018. non c’è più il mitico furgone con la scritta A.C. Lodi Vecchio ma comunque ci attrezzeremo per la grande marcia.
Indie vs Mainstream: ha ancora senso parlarne? Perchè?
Si forse si, in effetti almeno in apparenza c’è ancora differenza tra indie e mainstream. La musica indie è generalmente meno scontata, anche nei casi più di successo si sente chiaramente la differenza tra Pop e Indie Pop. Certo che è cambiato molto il significato di Indie: all’inizio ha rappresentato una piccola rivoluzione, si scriveva musica volutamente anti-pop perché c’era alla base un pensiero antagonista, un desiderio utopico di capovolgere il mercato musicale. Oggi l’Indie invece è più un’attitudine che altro, un modo di intendere la scrittura dei brani, un modo di comunicare con i fan, un modo di porsi sul palco, che noi in ogni caso reputiamo molto stimolante. Ci sembra molto buono che artisti che hanno cominciato da soli nel circuito delle auto-produzioni e delle piccole produzioni, poi siano approdati grazie ai loro meriti e al loro successo all’interno di una Major.
Il futuro della musica in Italia in 4 parole…
Speriamo vada sempre meglio.