Katrina Stone è un’interessante songwriter di Los Angeles con una carriera di più di 10 anni. E’ tra gli artisti americani che hanno iscritto la propria musica al nostro servizio In-Store. Abbiamo avuto il piacere di fare qualche parola con lei.
Ciao Katrina, quando hai iniziato a fare musica?
Ho iniziato a cantare e suonare più o meno quando avevo 12 anni ed ho iniziato a scrivere e produrre musica originale intorno ai 18.
Molti musicisti iniziano molto prima di quanto io abbia fatto… sono stata un po’ ritardataria.
Parliamo del tuo ultimo album “Never Wanna Grow Up”. Come è nato? Come lo vedi oggi a distanza di un po’ di tempo?
Ho scritto “Never Wanna Grow Up” nel 2014 insieme ad un paio di talentuosi autori. Molte delle canzoni su quel disco sono state scritte nel 2013.
Ora sto scrivendo musica nuova… brano per brano. E farò uscire un nuovo album quando avrò un po’ di brani che mi piacciono davvero.
Adoro pubblicare musica ma non voglio fare le cose di fretta o sentirmi stressata dal processo. Mi piace prendermi il mio tempo e mettere insieme canzoni capaci di comunicare messaggi simili.
C’è qualcosa che ti ha sorpreso rispetto a ciò che ti aspettavi quando hai iniziato a fare musica? Che cosa è cambiato dai primi passi ad oggi?
Ho iniziato a fare musica anche grazie a tutta una serie di persone intorno a me di cui avevo bisogno per fare ciò che non sapevo fare. Avevo bisogno di grafici e producer, strumentisti e video editor. E sono stata davvero sorpresa di vedere quanto mi sono divertita ad imparare a fare tutto ciò! Quando ho iniziato come musicista provando a farne una professione, non avrei mai immaginato che avrei potuto accumulare tutti questi skill. Inoltre ho realizzato negli ultimi anni che a nessuno interessa la mia musica così a fondo quanto a me. Se voglio che succeda qualcosa devo realizzarlo. Le persone si interessano alla mia musica quando vedono quanto seriamente la prendo io.
Scrivere musica. Quali sono gli elementi a cui dai maggiore importanza?
Quando scrivo qualcosa di nuovo mi concentro prima di tutto sull’essere autentica nei testi. Voglio parlare di qualcosa con cui le persone possono relazionarsi. Voglio spostare le persone. Musicalmente, provo a pensare a ciò che ho ascoltato ultimamente e a quali sono le tendenze che mi stanno veramente a cuore. Qualcosa che sto imparando sempre di più è che non devo mai ignorare quella voce fastidiosa che ti dice che una parte del brano è solo ok. Devi scavare e lavorare su quelle sezioni per creare qualcosa di grande, di unico fino in fondo. C’è anche un co-autore e co-producer, Benji Heard, con cui lavoro ad alcuni progetti. Ci sfidiamo a vicenda e le nostre collaborazioni tendono ad essere piuttosto magiche.
Come è oggi la scena a Los Angeles e in generale negli USA?
Los Angeles ha una scena musicale davvero difficile. Ci sono un sacco di artisti e songwriter bravissimi qui. Ma ci sono anche tante persone che sono “solo chiacchiere”. Devi quindi circondarti di persone su sai di poter contare. D’altro canto è assolutamente vero che qui ci sono delle opportunità incredibili! La scena musicale a Los Angeles e nel resto del Paese sembra essere letteralmente splittata in due. Due mondi con diverse mentalità. Molte persone ascoltano musica in streaming tutto il giorno, scoprono nuovi artisti e in generale sono esclusivamente consumatori di musica. E non c’è niente di sbagliato in questo. Quel genere di persona tende ad essere più fedele alla canzone che all’artista. Dall’altro lato esistono persone che che vogliono vivere la musica dal vivo. Sono fedeli alla band, non solo alla canzone su una playlist. Vogliono l’interazione e la performance. Entrambi questi tipi di fan sono fondamentali per la carriera di un artista. E’ davvero divertente vedere la scoperta della musica diventare più accessibile di quanto lo sia mai stata, pur avendo i fan che che vogliono che tu suoni dal vivo nella loro città. E’ un bel momento per essere un musicista.
Come è stata la tua esperienza con il servizio di raccolta royalty di Soundreef In-Store?
Soundreef è stata un flusso di guadagni davvero incredibile e sorprendente per me. Quando mi sono iscritta qualche anno fa ho pensato che sarebbe stata una buona occasione per ottenere un po’ di visibilità in Europa. Non avevo idea dei piani che Soundreef aveva per la mia musica! E’ bellissimo poter visualizzare sull’account tutti i luoghi dove la mia musica viene suonata. E Soundreef rende la raccolta dei diritti davvero facile. Sono completamente trasparenti, il che ripristina un po’ anche la mia fiducia nell’Industria Musicale.
Sono una delle poche aziende di cui mi fido e che raccomando ai miei amici musicisti!
Qual è il tuo approccio in generale con la raccolta di diritti d’autore e come si è evoluto il tuo rapporto con le Collecting Society durante la tua carriera di cantautrice?
Ad essere onesta ho cercato di evitare di avere rapporti con una Collecting Society per quanto ho potuto. Di solito hanno tempi di attesa lunghissimi per i pagamenti. Preferisco lavorare con aziende come Soundreef che si differenziano dalle classiche Collecting. Sembra che questo tipo di azienda comprenda il musicista indipendente e le sue esigenze di più delle grandi Collecting. Non voglio dire che non siano importanti ma credo sia importante in quanto artista indipendente essere iscritta a società che credono in te e fanno i tuoi interessi. Soundreef è una di quelle aziende.
Grazie Katrina e in bocca al lupo!