La trap è sempre più fenomeno globale. Ne abbiamo parlato con Jonathan aka J di RDF Klan di Torino.
Ciao Jonathan! Parliamo di RDF Klan. Come e quando nasce la crew?
La nostra unione avvenne quasi per caso frequentando gli stessi posti, concerti, eventi…
Decidemmo di provare a scrivere dei testi e iniziare a portare le nostre idee dalla penna al microfono.
Dal demo “Rabbia” all’album “Chaos Theory” alle nuove pubblicazioni? Che tipo di percorso è stato?
Il mio percorso fino al 2016 lo definerei più un allenamento intensivo dopo il nostro primo disco ‘Chaos Theory’ decisi di iniziare a concentrarmi sui miei progetti da solista rimanendo sempre disponibile per i progetti della crew. Nel 2017 sono usciti i miei primi singoli con collaborazioni da tutto il mondo – USA, Africa, Germania, Francia – riuscendo a realizzare anche dei video totalmente autoprodotti disponibili su YouTube.
Attualmente sto collaborando con una gruppo di Brooklyn si chiama HHMG. Sono riuscito ad ottenere 4 inediti nuovi con uno dei membri della crew. Si chiama Lo-Key Chinkz. Loro sono molto forti ed hanno sempre motivato i miei progetti già disponibili su tutti i Digital Store, Spotify, Itunes, etc… Attualmente sto lavorando al mio disco ufficiale, cercando di capire quale forma fargli prendere anche perché non mi riesco a definire ed incasellare in un genere musicale anche se il rap è la mia influenza maggiore mi piace molto sperimentare e creare nuove vibes.
Non mi definisco solo un rapper ma una persona a cui piace l’arte a 360 gradi.
Come ti sembra oggi la scena trap e rap in Italia?
Collaborando e conoscendo artisti amici da tutto il mondo devo dire che in Italia sotto certi aspetti siamo ancora indietro. Perdiamo molto più tempo a distruggere piuttosto che a creare. Preferiamo odiare che condividere ed amare un po’ di più. Credo sia questo l’aspetto che ci vede più indietro rispetto ad altri paesi a livello musicale.
Quali sono le differenze più grandi nella scena tra il resto d’Europa e il nostro Paese?
La differenza la fa poi il tipo di investimento che si effettua sui progetti. In italia vedo pochissimo investimento per artisti che davvero valgono.
Si preferisce investire sul risultato sicuro e più facile piuttosto che rischiare. In altri Paesi il rischio è all’ordine del giorno.
Sulle nuove generazioni si legge di tutto. Ma come veramente sono i ragazzi oggi?
Rispetto al passato oggi se si vuole dare un messaggio positivo è più facile ed è possibile grazie alla tecnologia farlo arrivare a più persone possibile nel minor tempo possibile.
Di cosa ci sarebbe bisogno per dare una mano alla musica dal vivo in Italia secondo te?
La condivisione per me è fondamentale. Se chi ha già successo riuscisse a creare canali per artisti meno conosciuti sarebbe molto bello. Immaginate una Laura Pausini che porta con se alcuni artisti in tutti i concerti di un Tour, etc… e cosi via per tutti i generi musicali.
Ci sarebbe molta più musica ed idee nuove da condividere con più persone.
In Italia è difficile che qualcuno ti spinga per quello che davvero vali a meno che tu porti profitto o altro.
Progetti per il futuro per J RDF Klan.
A breve uscirà un mio video freestyle registrato in 10 minuti di getto in attesa del video official con il team di Brooklyn più un nuovo inedito che vi farà ballare.
Perché Soundreef?
Ho scelto Soundreef perché lavora in modo professionale e diretto e per lo spazio che dà alle nuove proposte musicali.