Jamrock Records è un’etichetta e un laboratorio culturale nato a L’Aquila per dare impulso alla scena locale dopo il Terremoto.
Ha scelto Soundreef come riferimento per i musicisti che ne fanno parte.
Abbiamo avuto modo di incontrarli e di fargli qualche domanda.
Ciao ragazzi, come, quando e perché nasce Jamrock Records?
La Jamrock Records nasce dopo il terremoto del 2009 a L’Aquila. La storia della Jamrock dal nostro punto di vista è molto affascinate. Tutto è iniziato quando il nostro gruppo, Dabadub Sound, formato da Marcolino, Ju Frenz, Mary e Roby, a luglio del 2009, ha ricevuto un invito per esibirsi al Rototom Sunsplash. Dopo un paio di mesi dal ritorno da Osoppo, ci è arrivata una chiamata da Raina della Villa Ada Crew , che ci comunicava che Bunny Wailer, dopo 20 anni dal suo ultimo live Italia, in occasione della sua partecipazione al Rototom, ha voluto devolvere una parte del suo cachet per un progetto riguardante pozzi d’acqua in Africa e una parte destinata ad una realtà di musica reggae a L’Aquila. Non so se avete capito, ma abbiamo un legame con il braccio destro di Bob Marley e uno altrettanto forte con gli organizzatori del Festival reggae più grande d’Europa, ai quali saremo per sempre riconoscenti; cogliamo l’occasione per ringraziare Filippo Giunta e tutto il suo fantastico staff. Abbiamo colto ovviamente l’occasione al balzo ed abbiamo iniziato a lavorare, con l’intento di creare uno spazio creativo per la nostra città. Con quei soldi, circa 9.000 euro, abbiamo acquistato una casetta di legno e, con l’aiuto di un nostro caro amico, Tommaso, che ci ha messo a disposizione un vecchio pollaio, abbiamo iniziato a mettere le basi per arrivare a creare quella che oggi è la nostra Jamrock Records.
Ma c’è un’ altra “bella storia” che ha contribuito alla nascita della Jamrock! Nel 2009, ritrovandoci con lo studio dei Dabadub fuori uso a causa dei danni del terremoto e avendo la necessità di trovare uno posto dove registrare il disco, abbiamo cercato sul web e abbiamo trovato un’etichetta di Torino, disposta ad una collaborazione; ma come spesso succede, abbiamo in realtà incontrato dei farabutti, che ci hanno alla fine portato via moltissimi soldi per la realizzazione di un lavoro veramente mediocre. E’ stato senza dubbio quello l’input necessario alla creazione di una realtà che potesse stare affianco ai giovani artisti, invece di derubarli. Questa è la Jamrock Records.
Che tipo di attività fate?
Una delle attività maggiori che facciamo, è la realizzazione di progetti culturali con associazioni di migranti, scuole in città e comunità di disabili. Fino ad ora ci siamo sempre riusciti, facendoci raccontare ai ragazzi le loro storie, per poi metterle in musica, attraverso la scrittura di testi di musica rap. Un’esperienza ricchissima di emozioni.
Abbiamo creato una creative lab al 100 %, partendo dalle produzioni musicali, realizzazioni video e supporto agli artisti per tutto ciò che riguarda la musica e la sua diffusione.
Organizziamo nella nostra sede workshop e Masterclass, sulla storia dell’Hip Hop, sulla beat box, sulla scrittura e sulla produzione audio; corsi audio e giornate dedicate alla cultura musicale.
Siamo presenti sul nostro territorio da anni, attraverso l’organizzazione di eventi di musica reggae e hip hop in città. Da 5 anni proponiamo un Contest per mc emergenti di black music. Si chiama Aq Music Festival, e quest’anno arrivati alla quarta edizione, ha portato circa 1500 presenze e più di trenta partecipanti da tutta Italia.
A luglio 2017 abbiamo messo su un nuovo festival chiamato SoundShine fest e che già alla sua prima edizione è stato un grande successo per la nostra città con circa 2000 presenze nel centro storico.
L’Aquila oggi: cosa sta cambiando e come su sta muovendo la scena?
La scena musicale a L’Aquila è molto particolare e diversa dal 2009. Sono nati luoghi di aggregazione che prima non c’erano, tante persone sono andate via e tante sono arrivate e soprattutto la nuova generazione musicale sta prendendo piede. La vera differenza da prima del terremoto e a distanza di dieci anni, sono le sensazioni dei ragazzi, la vita che ogni giorno fanno e vivono in città. Prima del terremoto L’Aquila era una città benestante, una città universitaria al 100 %, ma sempre molto chiusa nelle sue mura. Dopo il terremoto sono nate le famose NewTown, che sono agglomerati di case , costruite per terremotati in luoghi fuori città, ma ora diventate vere e proprie periferie, come ne esistono in tutte le grandi città italiane. Questo modo di vivere ha creato una nuova lotta interiore nei ragazzi della new generation, ben diversa da prima del terremoto; anche nei testi delle canzoni, si percepiscono la rabbia e le tensioni che sono costretti, a loro malgrado, a vivere quotidianamente.
Che cosa vi sentite di consigliare a chi sta iniziando oggi la propria avventura nella musica?
Sicuramente anche il mondo della musica è cambiato totalmente, prima avevi meno opportunità di oggi per farti conoscere, ma arrivavi molto di più al cuore delle persone e quindi riuscivi molto di più nell’intento. Prima un cd o una cassetta anche se di mano in mano arrivata dentro tutte le università, all’interno delle scuole, all’interno dei movimenti e questo generava concerti in giro per l’Italia e nascita di grandi gruppi. Penso sempre a come abbiamo conosciuto gruppi come Villada, Sud Sound System, Colle Der Fomento e tanti altri, semplicemente dal passaparola e che ancora oggi restano nel cuore delle persone. Adesso è tutto più veloce, un gruppo se non fa un video al mese non è “Nessuno”, se non fai uscire un disco ogni anno non sei “nessuno”, la musica è diventata frenetica. Anche grazie ai Talent si è creata questa situazione, persone famose per un anno e poi basta, ragazzi che credono di fare un disco ed uscire dalla loro piccola realtà e che si ritrovano a mollare subito dopo non vedendo i risultati sperati un mese prima….la musica non è questo!! Musica è costanza, coraggio, cuore e pazienza, la chiave del successo è impegnarsi e crederci anche se non vedi il guadagno, potrebbero volerci anni, o potresti anche non riuscire mai, ma il risultato più grande sono senza dubbio le esperienze e le emozioni che durante il percorso solo la musica è stata in grado di donarti.
Che tipo di momento a vostro avviso sta attraversando la scena musicale in Italia? Quali sono le novità più interessanti?
La musica in Italia sta cambiando repentinamente, ogni anno si arricchisce di nuove idee e tecniche ma perde spesso di contenuti e messaggi che prima erano protagonisti di interi album. Siamo arrivati ad un livello tecnico di qualità di suono altissimo; tecniche di registrazione i e missaggio notevoli, che permettono a chiunque di realizzare un lavoro in studio di alta qualità. Ciò si ripercuote però nei live che il più delle volte non rispecchiano lo stesso livello della canzone su YouTube; infatti spesso gli artisti si ritrovano centinaia di migliaia di visualizzazioni, ma pochissimi spettacoli live e di bassa qualità. Ci sono senza dubbio nuove valide proposte che per il momento stanno convergendo le attenzioni di un pubblico giovanissimo, ma sarà solo il tempo a dirci se saranno stati in grado di restare nel cuore delle persone.
Perchè Soundreef?
Abbiamo scelto di iniziare una collaborazione con Soundreef e di proporlo a tutti gli artisti che gravitano intorno a noi, perché in 12 anni di esperienza in SIAE, abbiamo potuto testare con mano la realtà dei fatti e siamo perfettamente consapevoli della mancanza di tutela che l’ente attua nei confronti di gruppi emergenti. Abbiamo invece riscontrato in Soundreef tecnologia ed avanguardia; proprio per questo vogliamo mettere a disposizione di tutti quelli che ci chiedono informazioni e supporto a riguardo, un modo nuovo di tutelare le proprie produzioni musicali. Ciò che ci ha piacevolmente sorpresi, nel rapporto con Soundreef, è la loro disponibilità nei confronti delle diverse realtà, a prescindere dai numeri e dalle vendite. Siamo rimasti stupiti, parlando con i responsabili, delle alte probabilità di crescita del rapporto che si va ad instaurare, partendo dalla possibilità di proporre eventi in collaborazione, compilation o altro, per arrivare alla notevole tecnologia a disposizione, che permette la registrazione dei brani, in modo facile e veloce.
Speriamo di aiutare a crescere questa entusiasmante novità, anche nella nostra Città.