Un interessante duo scoperto quasi per caso ascoltando la musica registrata ai nostri servizi. Tenete d’occhio questi ragazzi! Facciamo nomi e cognomi: Simone Apostoli e Marianna Pluda. Gli abbiamo fatto qualche domanda.
Ciao ragazzi, quando e come nascono i Red Lines?
S: Io e Marianna ci siamo conosciuti 4 anni fa al liceo, io ero al secondo anno mentre lei era al quinto. Abbiamo messo su una cover band, con la quale suonavamo principalmente gli Arctic Monkeys. Poi abbiamo iniziato a scrivere brani nostri e poco dopo il bassista e il batterista si sono allontanati, siamo rimasti in due e abbiamo dato vita ai Red Lines. Dal vivo siamo accompagnati da Andreas Busi al basso e da Riccardo Cola alla batteria (che suona anche in studio).
PAISLEY SUMMER TOUR 2018: com’è andata e a cosa vi state dedicando in questo momento?
S: E’ stata un’esperienza incredibile. Dall’inizio dell’anno siamo stati a Brescia, Treviso, Bergamo, Bologna, Roma, Prato, Alessandria, Milano, Parma, Sondrio, Macerata, Foggia , Bari, Campobasso e Siena. In più aver suonato al MI AMI ci ha emozionato tantissimo e ci ha concesso di confrontarci con artisti di livello davvero alto.
Come nasce un brano dei Red Lines? C’è un iter predefinito o ogni volta seguite un modo di lavorare diverso? Qual è il brano che vi è rimasto più nel cuore tra quelli che avete scritto e perché?
S: Diciamo che non ci siamo mai imposti uno schema fisso. Tendenzialmente, dato che Marianna vive a Londra durante l’anno, buttiamo giù il maggior numero possibile di idee e quando ci incontriamo cerchiamo di metterle assieme. Paisley l’abbiamo scritto soprattutto a Londra nel Luglio 2017 nell’università di Marianna, la Westminster. Quando siamo tornati a Brescia, abbiamo rifinito il tutto e ad agosto siamo andati in studio a registrare.
Ora lei sta per finire il master e da settembre tornerà a vivere in Italia, mentre io a Novembre inizio l’università a Milano. Stiamo già iniziando ad abbozzare qualche idea per il futuro album, ma per ora è tutto ancora top secret.
Scrivere musica. A cosa secondo voi non dovrebbe mai rinunciare un autore?
S: Personalmente credo che un artista abbia il dovere di continuare a rinnovarsi, ogni album deve essere frutto di idee diverse, bisogna tramutare in musica ciò che viviamo, ascoltiamo e pensiamo.
M: Un autore non dovrebbe mai rinunciare alla propria personalità, al proprio modo di esprimersi e non dovrebbe mai porre alcun limite alla propria creatività, così da poter spaziare tra generi e sonorità diverse.
Come vi sembra oggi la scena italiana oggi? 2 pro e 2 contro.
S: Credo che il pop italiano abbia raggiunto livelli altissimi sotto tutti i punti di vista, sia nei contenuti che a livello di produzione musicale. Non apprezzo il fatto che nel 2018 si stia ancora qui a parlare di musica indie e di musica pop. Che importanza ha?
M: La scena italiana di oggi è ricca di progetti molto differenti tra loro. Senza dubbio c’è spazio per tutti ed i lavori migliori alla fine vengono valorizzati, ciò che manca nella cultura del pubblico italiano è l’educazione all’ascolto e l’apertura mentale verso il fatto che anche i gruppi italiani possano fare buona musica in una lingua che non è la propria.
L’impatto del web e del digitale sulla scena musicale contemporanea. Che idea vi siete fatti?
S: E’ chiaramente più semplice arrivare ad un maggior numero di persone, oggi con Spotify si può ascoltare TUTTO e ciò spesso ci può esporre al rischio di rimanere disorientati. Personalmente cerco di vivere la musica in tutte le sue forme, ascoltando album in streaming, comprando cd e vinili, leggendo webzine e magazine e senza dubbio sentendo gli artisti live.
M: Il web è uno strumento di un valore inestimabile; ma, come può aiutarci e renderci le cose più semplici ed accessibili, può anche essere in un certo senso pericoloso e danneggiarci. Grazie alle piattaforme digitali abbiamo accesso a qualsiasi prodotto in tempo zero, chiunque possegga uno smartphone è in grado di ottenere un’interminabile libreria musicale, sta all’ascoltatore decidere poi che uso farne.
Perché Soundreef? Quali sono le qualità dei servizi che vi hanno colpito di più?
S: Ho trovato estremente chiaro il modo in cui io possa monitorare le mie royalty. A volte prima dei concerti gli addetti alle licenze live mi scrivono su Whatsapp per verificare che sia tutto in regola.