Mastafive al secolo Johnny Mastrocinque, 25 anni sul mixer, sia come selecta che come produttore, predilige le sonorità Funk, Jazz & Hip Hop in cui la sua poliedricità artistica si riversa in pista. Domani al Flowers Festival di Collegno (TO) presenta il suo nuovo EP. Lo abbiamo intervistato per l’occasione.
Ciao Johnny, in che momento arriva e che cosa rappresenta “Insomnia SunSet” nel tuo percorso?
Ciao a tutti, questo lavoro rappresenta un po’ l’espressione di come “propongo” la musica, sia come produttore che come DJ. E’ un viaggio legato ad alcuni momenti intimi ad altri in cui cercavo musica per farmi venire voglia di ballare e divertirmi. E’ un momento dove mi sento bollire dentro la voglia di produrre e questo EP è un po’ un antipasto di quello che vorrei mettere nel menù nei prossimi mesi.
Che tipo di brani hai inserito nella release?
Questo lavoro mi rappresenta in alcuni lati della mia personalità, quello appassionato e lezioso della musica “Dexter Pain“, quello più blues e passionale di “Original Woman“, quello paterno e sentimentale di “Got a Pantuf“, uno che descrive il groove che amo suonare nelle mie selezioni nei club di “Hey Man” e naturalmente quello più lisergico e evasivo di “Find U“. Ognuno di questi racchiude dei momenti della mia vita raccontati in musica. Spero che i video che cominceranno ad uscire a Settembre vi aiutino a visualizzare di più certe sfaccettature di queste storie fatte di note e poche parole essenziali.
Che cosa è cambiato nell’Hip Hop negli ultimi 10 anni?
L’Hip Hop anche nel vecchio continente si è fatto grande e ha fatto dei figli che rinnegano o mal sopportano le esperienze dei padri, fermo restando che poi ne hanno bisogno per trovare le soluzioni che pensavano di avere. L’importante che i padri capiscano la loro responsabilità nel aiutarli a crescere e non a usufruire dei frutti del loro lavoro, ma aiutarli a aumentare la qualità di questi frutti… altrimenti la pianta muore soffocata da vecchi sistemi per nuovi problemi.
Che idea ti sei fatto del fenomeno trap?
I figli per conoscere il bene devono provare e poi a riconoscere il male, il bene esisterà sempre e comunque e non ha bisogno del male per esistere, magari perché abbia un senso di esistere si, ma ci sarà sempre… è il male che non può esistere senza il bene. Il male ha bisogno di farsi distruggere dal bene per continuare a riformarsi e tornare. La trap non è il male, è cio che si sono inventati i figli per non dover rendere conto a nessuno. Ma… il conto arriva sempre, alla fine.
Flower Festival: domani sera cosa dobbiamo aspettarci dal live set di Collegno?
Io metterò in campo una parte di quello che so fare e che mi piace ascoltare, la gente dovrà fidarsi per i primi secondi, dopo il flusso farà il resto.
Perché Soundreef?
Perché capisco cosa rende della mia musica senza mille articoli, sistemi, quotazioni e percentuali sempre più aritmetiche. Per capirci con Soundreef faccio i depositi, apro le serate, carico i conti finali e il giorno dopo posso già sapere quale cifra e non percentuale o frazione mi arriverà. Pochi o tanti vedi la tua musica rendere. Con altri sei sempre in dubbio se tu hai fatto il necessario per stare in bolla e non perdere le mille lire…