Jhon Montoya è un violista e compositore colombiano che vive in Italia dal 2001. Il suo sound combina sperimentazione elettronica e suoni folk. Il prossimo weekend è tra i protagonisti di Manifesto al Monk di Roma.
Ciao Jhon, innanzitutto è un piacere ritrovarti. Se dovessimo raccontare a qualcuno che non ha ancora avuto il piacere di vederti dal vivo o di ascoltare la tua musica come potremmo raccontare in 5 punti… chi è Jhon Montoya. Chi? Come? Quando? Dove? Perché?
Jhon Montoya è meta Colombiano, metà italiano…
Quando? Successe tutto nel 2001.
Dove? Arrivato da Cali (la capitale della salsa) a Treviso… la capitale del tiramisù. 😉
Perché? Perché doveva succedere…
Come sei finito in Italia? Come ti appare la scena musicale oggi in Italia?
Sono finito qui perché ci abitava mio fratello e perché, chiudendosi un ciclo della mia vita in Colombia e avendo avuto sempre il sogno di vivere in Europa, ho colto subito l’opportunità di trasferirmi con una valigia piena di cd e il mio violino.
L’ attuale scena musicale italiana mi sembra molto ricca, molto varia, anche se quella più underground è la mia preferita, meno legata al “consumo veloce”…
Come ti sei avvicinato all’elettronica? Quali sono a tuo avviso le più interessanti novità in ambito elettronico in Europa?
Alla musica elettronica mi ero avvicinato già con l’ascolto, innamorato di Mezzanine dei Massive Attack e di Discovery dei Daft Punk , poi nel 2010 sono entrato a Lavorare per Fabrica e lì, davanti ad un computer, ho capito le potenzialità e la marea di cose che potevo fare…
Ad esempio qui in Italia trovo interessanti le Sequoyah Tiger che mi piacciono un botto, Auntie Flo di cui mi piace l’essenzialità, Brokenchord – oscurità al punto giusto, senza diventare melenso o sull’orlo del suicidio, come invece spesso capita – e poi Lia Lia, plastica ma non fredda né banale.
Jhon Montoya come compositore. A quale dei tuoi brani sei più affezionato e perché? Come nasce solitamente un tuo brano? Da cosa parti di solito: da una suggestione, da un ritmo, da un’armonia, da una melodia? Hai dei momenti della giornata o della settimana in cui preferisci dedicarti alla composizione?
Difficile dire a quale brano sono più affezionato, perché spesso nascono da un sentimento-sensazione.
Gran parte dei miei brani sono legati ad un ricordo vissuto e quindi sono tutti quanti al sicuro, poi sì, è vero che certi brani mi sembrano più riusciti d’altri e quando li ascolto mi chiedo “ Come avevo fatto all’epoca?” e per questo cerco di alimentarmi andando alla ricerca di suggestioni, conoscenze, viaggi (anche e spesso “mentali”) che mi aiutano a capire dove devo andare e di conseguenza comporre.
Momenti della giornata cui mi piace comporre? Sto avendo più ordine, pensando e vivendo l’ ispirazione attraverso il lavorare sodo dove continuamente cerco di aggiornarmi per migliorare e non lasciar scappare le idee.
Il prossimo weekend sei tra i protagonisti di Manifesto, uno dei più interessanti festival in Italia dedicati al mondo dell’elettronica e della sperimentazione. Che cosa proporrai? Tra gli artisti con cui dividerai il palco ce n’è qualcuno che non hai ancora visto live? Quali sono gli act che attendi con maggior interesse?
Quanto alla mia proposta, porterò un live quasi nuovo di zecca, brani del mio prossimo album Otun…
Relativamente agli artisti solo con Go Dugong e Ninos du Brasil ho condiviso il palco, per cui mi mancano tutti gli altri… sono comunque molto curioso di sentire l’intera line up, infatti arriverò un giorno prima per godermi tutto l’evento…
Progetti per il futuro. Su cosa stai lavorando?
Al momento sto ultimando il mio ultimo album, cercando di far combaciare tutti i pezzi per renderlo come me lo sono immaginato.
A Maggio uscirà un mio EP con una etichetta da Parigi , Shika – Shika, collettivo pieno di artisti di livello ma sopratutto amici.
Nel frattempo dopo essermi laureato, sto studiando al Conservatorio il biennio in composizione audiovisiva e sound design, quindi, in generale… cross fingers!
Grazie mille Jhon e non vediamo l’ora di vederti dal vivo!
Foto di Nicoletta Aveni