Nato e cresciuto nel quartiere di Miano a Napoli, tra Scampia e Secondigliano, Andre cresce con un forte ascendente musicale in famiglia. Dai primi anni del 2000 si dedica al rap e, dopo l’esperienza con i Kostanost, inizia un percorso solista. L’intervista è del nostro Federico Camici.
Ciao Andre, quando hai iniziato a fare musica?
Ciao Federico, avendo un padre cantante di Rithym&Blues e un fratello cantante chitarrista, in casa si cantava e si suonava abbastanza, pero’ sono stato spronato a rappare da 2 amici i primi anni 2000, ed in seguito abbiamo formato il gruppo Kosanost.
Dai Kosanost alla carriera solista. Cosa è cambiato per te?
Il gruppo mi ha formato, è stata una buona scuola in un periodo in cui stava “rinascendo” il rap in Italia, poi le visioni artistiche e gli obiettivi cambiano, quindi è giusto continuare da soli per evolversi e per trovare una identità artistica per esprimerti al meglio.
Napoli e Hip Hop. Come si sta evolvendo la scena?
Napoli è sempre in fermento, l’hip hop rimane un genere cultural/musicale con le proprie regole e le proprie radici, la scena si sta evolvendo con le sonorità trap, che predominano il mercato adesso, non vedo niente di male nelle sonorità trap, il lato negativo è il messaggio.
Scrivere versi per i propri brani. A cosa un mc non deve mai rinunciare?
Al flow e ai contenuti, tengo molto a questi due aspetti in una canzone.
Che idea hai della attuale scena italiana. Quali sono i fenomeni che reputi più interessanti?
Trovo che ci siano due tipi di artisti nel panorama hip hop: gli entertainer e i rapper, i primi intrattengono estremizzando gli aspetti del genere molto spesso cadendo nell’oscenità supportati da un pubblico social molto giovane che cade nella trappola, ma non hanno lunga vita. I secondi si costruiscono la carriera curando ogni aspetto del loro progetto, autofinanziandosi facendo la gavetta etc…
In Italia abbiamo entrambi i casi e come la vedo io meritano rispetto sia i primi che i secondi, sta sempre allo spettatore scegliere cosa si vuole supportare.
Che cosa potrebbe essere utile per dare aiutare la scena a crescere?
Non credo che la scena abbia bisogno di qualcosa in particolare, gli artisti adesso in un modo o nell’altro anche grazie a Internet, si esprimono e possono crearsi la nicchia di fan.
Perché Soundreef? Quanto può essere utile per un artista sapere in tempo reale dove viene trasmessa la propria musica in radio e TV?
Soundreef arrivando in Italia ha portato una ventata di tecnologia fresca e accessibile facilmente in questo settore che ne aveva tanto bisogno, noi artisti indipendenti abbiamo bisogno di tutti questi strumenti per ottimizzare il nostro lavoro.
Grazie mille Andre.
In bocca al lupo!