Ha fatto parte della rivoluzione delle 30 band, dando il via ai live in Italia con Soundreef. Oggi a qualche anno di distanza Adriano Bono ci racconta pubblicamente come si è trovato e si sta trovando con i nostri servizi.
Ciao Adriano, tu sei uno dei primi artisti ad aver scelto Soundreef: prima della ribalta, sei stato tra i pionieri a testare il sistema di gestione delle royalty alternativo a quello delle vecchie Collecting Society. Uno dei primi servizi lanciati da Soundreef in Italia è stato proprio il servizio Live. Come ti sei trovato? Dai primi live ad oggi: cosa è cambiato e come il servizio si è avvicinato alle esigenze di autori ed editori?
Mi sono trovato molto bene. Non ho incassato meno di quando stavo con SIAE, nonostante tutti i bastoni che quest’ultima ha cercato di mettere tra le ruote di Soundreef, e in più ho la consapevolezza e la soddisfazione morale di aver contribuito alla modernizzazione di un reparto importantissimo della nostra società, sia dal punto di vista culturale che economico.
Per rispondere alla seconda domanda invece: sicuramente con il tempo Soundreef Live è diventata una realtà più conosciuta dal pubblico e dagli operatori del settore. Oggi tutti gli autori sanno di Soundreef e molti organizzatori con cui entro in contatto, specie tra quelli più squisitamente professionali, tipo live club e simili, hanno già avuto a che fare con autori Soundreef e sanno quindi di cosa si tratta quando è il momento di creare una licenza. Chiaramente durante la stagione estiva, quando con il carrozzone del Reggae Circus si suona in situazioni con profilo meno professionale e un po’ più “casareccio” diciamo, tipo festivalini di provincia, feste di piazza e simili, qualcuno cade ancora dalle nuvole e bisogna spiegargli tutto da capo. Ma spesso poi, a sorpresa, sono proprio questi gli organizzatori più lieti di non dover avere a che fare con SIAE o comunque di poter risparmiare qualcosa sulle esose richieste della Società Italiana Autori Editori.
Per chi non lo sapesse, puoi spiegare in poche parole come funziona il servizio? Come si inserisce, ad esempio, un nuovo evento live nel database Soundreef?
E’ molto semplice: quando esce una nuova data per un autore Soundreef non bisogna fare altro che informare gli organizzatori che devono fare una licenza Soundreef invece che Siae, creare nella propria area privata di soundreef.com l’evento relativo alla manifestazione con i dati dell’organizzatore e il gioco è fatto. Quest’ultimo riceverà tutte le istruzioni via mail (o via telefono se necessario) e così facendo potrà creare e pagare la licenza per il diritto d’autore in pochi minuti e senza dover fare giri tra uffici SIAE per prendere borderò cartacei e altre menate burocratiche. “Nice and easy”, come dicono gli americani 😉
Quali sono le tempistiche di rendicontazione e di pagamento?
Mi pare di ricordare che ogni 3 mesi arriva il pagamento relativo ai diritti d’autore guadagnati nei mesi precedenti. La rendicontazione delle licenze Live è praticamente in tempo reale, o roba di pochi giorni.
Quali sono i vantaggi del servizio Soundreef Live rispetto ad altre collecting society?
Sicuramente rispetto a SIAE, che è l’unica altra che io conosca, i vantaggi sono la trasparenza nelle rendicontazioni e la velocità nei relativi pagamenti. E’ un bel sollievo sapere che i propri diritti arrivano velocemente nelle proprie tasche senza perdersi nei meandri della burocrazia della SIAE e nel suo labirinto di uffici e fiduciari di zona sparsi per il territorio. Con Soundreef ogni autore percepisce quello che gli spetta, in base agli utilizzi commerciali del proprio repertorio, senza controlli a campione, senza forfait strani e senza trucchi, sulla basi di precisi calcoli e di algoritmi informatici che fanno il grosso del lavoro. Vuoi mettere?! 😉
Che tipo di reazione hanno gli organizzatori degli eventi in cui suoni esclusivamente brani 100% Soundreef?
A beh, quelli sono sempre i più fortunati e i più contenti, perché possono permettersi di bypassare completamente la SIAE e la sua burocrazia ottocentesca, e soprattutto di risparmiare parecchi soldini, perché a parità di utilizzo e di condizioni una licenza Soundreef può costare anche la metà se non addirittura un terzo di una licenza SIAE.
Hai mai consigliato o consiglieresti Soundreef a tuoi colleghi autori?
Eh, avoja… lo faccio continuamente. Sia dai miei canali Social che di persona. Sia per una questione di “scelta di campo” in un momento in cui bisogna assolutamente svecchiare questo settore della nostra cultura ed economia, sia perché ad autore giovani ed emergenti può sicuramente convenire anche dal punto di vista economico. Probabilmente può convenire anche ad autori più affermati, nonostante il fatto che spesso questo tipo di autori più professionali hanno un repertorio composto da canzoni co-firmate da autori ed editori SIAE, e questo potrebbe complicare un pochino la faccenda…. non so. Ma comunque solo fin quando la SIAE si arrenderà all’evidenza che non ha più il monopolio sul diritto d’autore e che quindi farebbe molto meglio a mettersi a collaborare in maniera costruttiva con Soundreef e LEA (ndr Liberi Editori Autori), come succede negli USA, dove diverse Collecting Society coesistono pacificamente da svariati decenni, a tutto vantaggio degli autori, del mondo della musica e del suo enorme indotto.