Oggi esce il primo singolo di Matteo Molinari, cantautore in forza ad Aloha Dischi, dal titolo Il primo amore non esiste più.
Incuriositi dal titolo catastrofico, abbiamo fatto una chiacchierata con lui.
“Vero, è un titolo pesante. Poi però abbiamo lavorato sulla musica, sugli arrangiamenti, per creare un’atmosfera più leggera – e anche più veritiera. Perché le cose finiscono, e fa male. Però la vita continua e bisogna lasciar andare quello che è stato per far posto a quello che arriverà.”
Quali sono i motivi di questa scelta di scrittura?
“Cominciamo dicendo che la leggerezza fa arrivare tutti i messaggi meglio, prima e forse anche più nel profondo di chi ascolta. E poi ci sono le mie influenze artistiche: Dalla, su tutti. Poi Battisti. Trovo l’equilibrio dei loro brani molto contemporaneo e lo rivedo nella generazione di cantautori cui appartengo”.
Spiegati meglio.
“Noi cresciamo tardi. Prendi i Beatles: all’apice del successo erano grosso modo miei coetanei, ma sposati e con figli. La mia generazione… [ride].”
Ecco, la tua generazione. Quella dei like, della social reputation e dei follower. Eppure di te, online, si trova pochissimo.
“Infatti non li uso. Guarda, io ho i miei amici con cui scrivo e suono da sempre. Mi interessa il loro feedback, quello delle persone con cui lavoro o che mi vengono ad ascoltare, innanzitutto. Col singolo fuori, invece, sarà importante guardare ai social in un modo diverso e in generale imparare a leggere i dati.”
In Soundreef crediamo nell’importanza dei dati quanto in quella della musica, quindi siamo d’accordo, ma secondo te in che modo potranno aiutarti?
“Avere a disposizione il tracciamento degli ascolti è fondamentale, soprattutto per chi è all’inizio di una carriera, come me. Sapere dove, quando e quanto passa la mia musica è un punto di partenza solido e utile per pianificare ogni passo.”
Grazie Matteo, in bocca al lupo!