Anche quest’anno Homeless Fest ci ha voluti come media partner, e anche quest’anno siamo felici e orgogliosi di supportare l’iniziativa.
Chi ci segue sa che abbiamo visto il Festival crescere negli anni, diventando sempre più quello che un Festival deve essere: un richiamo per band e artisti, e un punto di riferimento sul territorio.
Le iscrizioni per quest’anno si chiudono il 13 ottobre (quindi correte a iscrivervi qui) e la formula è sempre la stessa:
3 serate di selezione live nei teatri della zona di Macerata – il 30 ottobre e il 6 e 13 novembre
Live finale al Teatro Don Bosco di Macerata.
Per tutti, è l’occasione di entrare nel radar di pilastri della music industry – per i primi tre classificati, anche quella di incidere un demo.
Oggi, Homeless Fest è un network musicale a tutti gli effetti – e di questo abbiamo parlato con Gianni Sbrascini, organizzatore.
Sì, abbiamo seguito i consigli dei giurati e ascoltato i bisogni degli artisti per mettere in piedi collaborazioni con locali e Festival, dentro e fuori Regione, in cui far esibire tutti i partecipanti – non solo i vincitori. Nel 2019 abbiamo aperto la Homeless Records, un’etichetta atipica che non fa distinzione di generi musicali e si rivolge solo a coloro che in qualche modo hanno preso parte all’Homeless. In ultimo, nel 2020 abbiamo inaugurato l’Homeless Factory, uno spazio polifunzionale con studio di registrazione, sala prove e set per gli shooting di concerti dal vivo, spettacoli e videoclip. Abbiamo creato tutto questo con l’aiuto di musicisti, artisti, professionisti, volontari, simpatizzanti, amici e qualche amministratore lungimirante. Tutto ruota intorno all’Homeless Fest che, pur rimanendo un concorso, è diventato un luogo di scambio.
Veniamo alla giuria: puoi fare un po’ di name dropping?
Non ancora. Di solito comunichiamo i nomi dei giurati soltanto ad iscrizioni chiuse. Comunque anche per il 2021 abbiamo messo insieme un giuria importante che come sempre cerca di rappresentare tutti i settori del music business: da etichette e produttori, alle agenzie di booking, uffici stampa, giornalisti. Negli anni scorsi abbiamo avuto Enrico Molteni, Giacomo Fiorenza, Fabio Rondanini, Andrea Laszlo De Simone e molti altri.
Si è parlato molto di un ritorno al rock – dal tuo punto di osservazione puoi confermarlo?
In realtà dalle nostre parti il rock non se ne è mai andato, se intendiamo tutto ciò che è sperimentale o anche estremo, fatto di chitarre. Le Marche, in campo musicale, hanno una vivacità storica e un sottobosco fittissimo di musicisti. È vero che forse si è alzata l’asticella anagrafica di chi fa “rock” ma non vuol dire che i più giovani l’abbiano dimenticato. Solo per fare un esempio, nel 2019 hanno vinto il contest gli Hapnea, una band rock a tutti gli effetti.
Tu ci avevi raccontato due obiettivi: portare gli artisti dall’Homeless Fest alla ribalta nazionale e, viceversa, fare di un Festival nato sul territorio una realtà riconosciuta in tutto il Paese. Ora che entrambi sembrano raggiunti, qual è il prossimo obiettivo?
Indubbiamente il percorso intrapreso sta trasformando sempre di più il contest in un recettore di ciò che di musicale si muove nel territorio (regionale e non) e in un luogo di incontro e confronto. Il concorso in sé, sta diventando un “pretesto” per creare occasioni e possibilità. In questo senso, l’obiettivo è puntare su Homeless Network e aprirlo a nuove collaborazioni. Mettere a frutto le esperienze maturate in questi anni e sfruttare le potenzialità dell’Homeless Factory e dell’Homeless Records. Sperando che questo tempo pandemico passi quanto prima e si possa tornare ai concerti, agli assembramenti e al piacere della musica dal vivo, in compagnia.
In bocca al lupo a Gianni e tutti gli artisti coinvolti!