10 anni fa mancava Giancarlo Bigazzi, l’autore più prolifico della musica italiana e la penna che ha fatto cantare un Paese intero. Nato a Firenze il 5 settembre del 1940, era produttore, compositore e paroliere.
Nei suoi 45 anni di attività ha scritto quasi 1000 canzoni, molte delle quali divenute dei successi internazionali. In suo onore è stata eretta una statua al Lido di Camaiore, intitolato un tratto di lungarno a Firenze e istituito il premio per la migliore composizione al Festival della Canzone Italiana.
“Noi ci consideriamo artigiani della musica e gli artigiani sono quelli che intuiscono quello che può succedere domani” – Giancarlo Bigazzi
Proprio nell’ essere un ottimo artigiano risiede la grandezza del Maestro. La sua musica, infatti, non solo ha scalato le classifiche di allora, trionfato nelle varie kermesse Sanremesi e portato al successo alcuni tra i più noti interpreti italiani, ma è soprattutto rimasta nel tempo. Le sue canzoni sono come fotografie precise, ma sempre attuali, che hanno raccolto e raccontato un pezzo di storia italiana – facendola diventare già futuro.
Tra i suoi innumerevoli successi, impossibile non citare Gloria (Umberto Tozzi, 1979) – ancora la canzone più ascoltata al mondo – Ti amo (Umberto Tozzi, 1977), ogni anno passata nelle radio di oltre 80 Paesi del mondo, Mediterraneo, colonna sonora dell’omonimo film che ha vinto l’Oscar nel ’92.
E poi Montagne verdi (Marcella Bella), Si può dare di più (1° posto al Festival di Sanremo del 1987), Gente di mare e Self Control (Raf), tutti i brani degli Squallor (gruppo trash-demenzial-goliardico con cui incise dischi per 25 anni), Passerà di Alessandro Baldi (vincitore a Sanremo nel 1994), Ti innamorerai, Bella stronza (Marco Masini), Gli uomini non cambiano (Mia Martini), Cirano (Francesco Guccini), Il pazzo di Mina e molti altri.