Ci troviamo con Fadà, primo artista in Italia a fare un concerto con licenza Soundreef, e ne approfittiamo per fare quattro chiacchiere con lui.
Iniziamo con la domanda delle domande. Chi è Fadà?
Fadà è la mia ‘maschera’ musicale sotto la quale trovi me, in veste di autore e produttore. Quando un paio d’anni fa ho iniziato mi serviva un nome e ho scelto questo, Fadà… Sta per pazzo nell’argot marsigliese… e forse lo siete anche voi un po’. (ride)
Che progetti hai per il futuro?
Avendo uno studio a mia disposizione sto sia scrivendo nuovo materiale per Fadà che provando a produrre musica da sottofondo, servizio che ho scoperto grazie a voi e che dà l’opportunità a musicisti/produttori come me che non hanno un’intensa attività live di poter monetizzare utilizzando la formula del music licensing.
Tu sei stato il primo artista a suonare dal vivo in Italia con licenza “Soundreef”. Come ti sei trovato con il servizio di raccolta royalties sull’esecuzione dal vivo dei tuoi brani offerto da “Soundreef Live!”?
Sono contento di aver aperto simbolicamente le danze alla più grande rivoluzione del sistema della gestione dei diritti d’autore in Italia. Poter visualizzare nel giro di pochi giorni le proprie royalty è quello che probabilmente hanno desiderato tutti da sempre. In questo senso, Soundreef è il sogno erotico dei musicisti e organizzatori che diventa realtà. (ride)
Quali sono stati gli elementi innovativi che ti hanno sorpreso di più?
La piattaforma è ben fatta, prepari il tuo borderò per il live da eseguire con un colpo di click. Il backstage dell’account è essenziale e funzionale. Quello che ti serve lo trovi ma in casi disperatissimi c’è una bella mail alla quale scrivere per ricevere supporto. Credo che nel tempo con piccoli suggerimenti tutta la comunità di musicisti che si formerà attorno a Soundreef finirà per migliorare il sito che di per se è già ben fatto.
Che grado di difficoltà di utilizzo hai trovato?
Molto basso. Il sistema è praticissimo e veloce e svolgendosi totalmente online puoi gestire comodamente il tuo permesso da inviare all’organizzatore.
Come hanno reagito gli organizzatori dei locali in cui hai suonato? Che tipo di locali erano?
Locali molto piccoli e qualche festival. Le reazioni sono state diverse, ad alcuni dicendogli che non c’era di mezzo la SIAE brillavano letteralmente gli occhi, poi quasi svegliandosi da una specie di sogno mi ripetevano: “ma sei sicuro”? Alcuni si tranquillizzavano definitivamente sapendo che offrivate anche la tutela legale per l’evento.
In quanto tempo hai avuto modo di verificare i proventi e di incassarli?
Niente promesse da marinai i proventi sono verificabili entro pochi giorni e sono disponibili nel tuo conto dopo alcune settimane.
Se è cambiato, come è cambiato il tuo modo di rapportarti con il diritto d’autore?
La verità che è venuta fuori è che tutti, prima che Soundreef entrasse in gioco, eravamo a digiuno dei concetti base del diritto d’autore. Credo che la prima rivoluzione è che stiamo diventando più consapevoli e informati. Per quanto riguarda me un grazie va anche ad Adriano di Patamù tramite il quale sono arrivato a voi prima di partire con la rivoluzione delle 30 band.
Grazie a Soundreef e un saluto pazzo da Fadà!