Dal 26 al 28 Marzo si sarebbe dovuto tenere al Monk Club di Roma il Manifesto Fest, festival dedicato all’elettronica, alla sperimentazione e alle arti visive.
In virtù dei recenti episodi, l’evento è stato rimandato, ma anche in questa nuova dimensione di social distancing l’arte non ha voluto arrendersi e si è organizzata per trovare i suoi spazi e dare il suo contributo. Nace così ‘Distance Will Not Divide Us’.
Nata da un’idea di Manifesto Fest, Monk e Manifesto delle Arti Parallele, Distance Will Not Divide Us è una compilation di brani inediti di artisti della scena elettronica italiana con la voglia di lanciare un messaggio di unione e solidarietà. Una proposta collettiva per aiutare coloro che stanno combattendo il diffondersi del COVID-19 in Italia.
Tra le 14 tracce selezionate anche i nostri Indian Wells, Khalab e Corgiat.
Ecco cosa ci ha raccontato Yuri Toccacelli di Monk e Manifesto Fest:
Ciao Yuri, Distance Will Not Divide Us è uno dei segnali forti di solidarietà che il mondo della musica sta lanciando in questo periodo. Come stai vivendo questo momento difficile e come ti aspetti che reagisca la musica in Italia? Ci racconti com’è nata l’iniziativa?
Il momento personalmente lo sto vivendo a casa come tutti, almeno fisicamente. In base ai Decreti che escono e agli aggiustamenti economici, si sta cercando di capire come sarà tutto il nostro settore alla fine di tutto questo. Ovviamente ci saranno delle forti scosse, molte teorie vogliono che non sarà più come prima e comunque sarà un po’ da faticare per riprendere i livelli a cui si operava prima di questa crisi. Quindi diciamo che lo vivo continuando a lavorare per quel che si può, stando dietro a norme e leggi e cercando di trovare dei modi, per quanto possibile, di pensare alla ripartenza.
L’iniziativa è nata abbastanza spontaneamente, chiedendosi con soci e amici cosa si potesse fare in questo periodo, come trovare delle iniziative carine che fossero significative e che potessero in un qualche modo dare un mano. È venuto tutto in maniera abbastanza naturale, molti dei produttori che partecipano alla compilation sono amici tra di loro, o sono miei amici, quindi è nata una catena di contatti per cui piano piano ognuno ha dato disponibilità, perché erano molto contenti di poter fare tutti insieme questa cosa e poter partecipare a questa compilation.
Il Monk e Manifesto sono stati un po’ il connettore di tutto, hanno messo insieme questa cosa, non sono solo persone che prendono parte a Monk e Manifesto ma anche altri amici che si sono prodigati per dare un mano in diversi modi. È stato un moto collettivo spontaneo.
14 artisti della scena elettronica romana e non, come ti sei mosso per questa compilation?
Non ho scelto, non ho fatto il direttore artistico della compilation, ho chiesto agli artisti se avessero loro un pezzo che si sentivano di mettere a disposizione per l’iniziativa.
Diciamo che è stata una cosa anche in questo senso molto libera e spontanea. Abbiamo chiesto a chi avesse un inedito già pronto che magari non era ancora uscito, o a chi magari nei suoi live precedenti suonava dei pezzi che però non erano mai diventati una release e quindi questa poteva essere una buona occasione per metterli in gioco. Anche in questo senso è stato tutto parecchio spontaneo, non c’è stato neanche il tempo di mettersi a tavolino e dire: “Voglio fare un disco così”, è bello anche perché è stata una scelta personale di ogni artista.
Manifesto Fest ha sempre offerto delle preview importanti e sta diventando sempre più un punto di riferimento per chi segue la scena elettronica a Roma, come vi organizzerete dopo aver dovuto rinviare le date di marzo: quando sarà e cosa farete nella prossima edizione?
Direi che purtroppo navighiamo a vista, perché non sappiamo bene quanto durerà tutto questo. Non potendolo prevedere diciamo che, sì, stiamo cercando di trovare delle date in cui recuperare più artisti possibili tra quelli inseriti in line up per quella che doveva essere l’edizione di quest’anno. Stiamo pensando a delle date autunnali, anche se ancora non abbiamo niente di preciso, stiamo cercando di incrociare le disponibilità e di capire che tipo di indicazioni possano arrivare dalle autorità per la ripresa delle attività dei club, dei promoter e quant’altro. Però appunto, è complicato in questo momento, ma stiamo comunque cercando di lavorare per fare la nostra quinta edizione entro il 2020.
La compilation è presente su Band Camp e può essere comprata nella sua interezza grazie ad un’offerta minima di 5€, e l’intero ricavato sarà devoluto allo Spallanzani.