Il tema della gestione collettiva dei diritti d’autore diventa giorno dopo giorno sempre piú attuale, con la crescente necessità di regolamentare l’attività degli organismi di gestione collettiva in un’ottica di tutela di autori e parti terze.
Soundreef sembra essere letteralmente al passo coi tempi e in Inghilterra se ne sono accorti.
Nel Febbraio 2014 è stata approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio la direttiva 2014/26/EU che regolamenta la gestione collettiva dei diritti di autore, stabilendo, per gli organismi di gestione collettiva, dei requisiti in materia di governance, gestione finanziaria e trasparenza.
Quasi in contemporanea, ad Aprile 2014, entrano in vigore, in Inghilterra, le UK Copyright Regulations, che regolano la stessa materia, in modo però più generale, permettendo applicazioni discrezionali. Il Parlamento inglese, dovendo in ogni caso recepire la Direttiva, si trova a dover scegliere tra integrare la normativa esistente con le disposizioni mancanti o sostituire ex novo le Regulations.
L’Intellectual Property Office ha quindi sottoposto a Soundreef, tra le altre organizzazioni di gestione collettiva con sede nel Regno Unito, un questionario tecnico finalizzato ad avere un quadro generale della situazione attuale, per capire quale strada intraprendere.
Lo studio comparativo delle due normative ha fatto emergere che le disposizioni della direttiva rivoluzionano il panorama giuridico europeo, con ampie garanzie per aventi diritto e utilizzatori.
In questo nuovo scenario, Soundreef è risultata essere ancora una volta in regola con i requisiti previsti dalla direttiva europea, anche con quelli previsti dalla normativa inglese. Più che in regola.
La prima innovazione della Direttiva, è il riconoscimento e la presa in considerazione, oltre che delle Collective Managemement Organization (CMO), anche delle Independent Management Entity (IME), che si differenziano dalle prime appunto per la loro indipendenza.
Alle CMOs, la SIAE per intenderci, vengono applicate tutte le disposizioni della Direttiva, mentre alle IMEs come Soundreef, vengono richiesti solamente determinati requisiti. Non solo Soundreef, come ci aspettavamo, risulta essere totalmente in linea con i requisiti previsti dalla direttiva per le IMEs, ma risulta anche rispettare la maggior parte dei requisiti previsti per le CMOs.
Nello specifico, agli organismi indipendenti e alle CMOs e IMEs vengono richiesti dei requisiti in materia di trasparenza e Soundreef, in linea con queste disposizioni rende disponibili agli artisti delle informazioni dettagliate.
- sulle opere,
- sui diritti loro attribuiti,
- sugli importi pagati per ciascuna categoria di diritti e per tipo di utilizzo,
- sul periodo nel quale ha avuto luogo l’utilizzo
- su qualsiasi importo guadagnato e non ancora incassato.
Inoltre, Soundreef è in grado di fornire agli aventi diritto e agli utilizzatori, in risposta ad una richiesta debitamente giustificata, informazioni riguardanti:
- le opere gestite,
- i diritti e territori coperti
- le modalità di gestione dei diritti d’autore
- la distribuzione degli importi dovuti ai titolari dei diritti.
Infine, pur non essendo una CMOs, Soundreef sembra essere perfettamente in regola con le disposizioni, indirizzate alle sole organizzazioni di gestione collettiva, in materia di governance, riguardanti la divisione e la distribuzione di importi dovuti agli aventi diritto.
La direttiva dovrà essere recepita in ogni paese entro e non oltre il 10 Aprile 2016, e per quella data dovranno essere aggiornate non solo le normative nazionali ma anche le strutture delle varie organizzazioni di gestione collettiva.
Viene spontaneo domandarsi se le varie CMOs riusciranno per tempo a riconoscere determinati principi, e soprattutto come riusciranno ad adeguarsi a certi requisiti.
Emergono infatti dalla regolamentazione europea principi e obblighi che promettono uno stravolgimento del sistema attuale, come il principio per il quale i titolari dei diritti devono essere liberi di poter affidare la gestione dei propri diritti, o anche solo di categorie dei propri diritti o di tipi di opere, alle IMEs come Soundreef, o l’obbligo di aggiornamento dei database delle opere e degli aventi diritto, o ancora l’obbligo di distribuire regolarmente e con la necessaria diligenza e precisione gli importi dovuti ai titolari dei diritti.
Soundreef è già pronta.
Restiamo a vedere cosa succederà.