Anche Diego Galeri, batterista dei Timoria e titolare della Prismopaco Records, passa a Soundreef.
“Siamo molto felici che una figura come Diego di grande esperienza e conoscenza del settore stia apprezzando e riponendo fiducia sul nostro lavoro. Per noi è un onore ed un ulteriore motivo per continuare a lavorare sodo per continuare ad implementare un’alternativa analitica e trasparente per tutti gli autori e gli editori” – ha affermato Davide d’Atri, fondatore di Soundreef.
Abbiamo avuto il piacere di incontrarlo e di fargli qualche domanda sullo stato della Music Industry in Italia, sulle sue mille esperienze musicali e sul perchè abbia scelto Soundreef.
Ciao Diego, la tua è una lunga storia, iniziata diversi anni fa con i Timoria e proseguita con molte altre esperienze di musica suonata e non solo. Ci racconti come è andata?
Il mio percorso musicale è iniziato parecchi anni fa. Ho cominciato a suonare praticamente al liceo con quelli che sarebbero stati poi i Timoria e siamo andati avanti per due decadi, per vent’anni, fino al 2003 quando abbiamo deciso di interrompere.
Con il bassista dei Timoria abbiamo subito creato una nuova band: i Miura con cui ci siamo tolti parecchie soddisfazioni.
Nel frattempo ho avviato la mia etichetta discografica, la Prismopaco. Si tratta di una piccola label interamente gestita da me, con cui pubblico band di vario genere, cose che mi piacciono, senza badare troppo alle richieste del mercato. Mi interesso e pubblico soprattutto cose che incontrano il mio gusto. Dal 2008 ho pubblicato 25 dischi. Purtroppo oggi ho smesso di stamparli. La stampa del disco sembra aver quasi perso valore, in alcuni casi anche senso. Oggi il supporto è diventato un feticcio alla stregua del merchandise. Gli album si vendono principalmente ai concerti ed un po’ online, seppure è un settore ancora piuttosto piccolo. In ogni caso, ultimamente con Prismopaco ho dovuto concentrarmi soprattutto sul digitale.
Ora ho anche una nuova band. Si chiama Adam Carpet. Il nostro secondo album è uscito qual che giorno fa: il 30 settembre per IRMA Records ed è distribuito in tutta Europa da Code7/Cargo, cosa che mi fa molto piacere. Facciamo musica principalmente strumentale con sonorità che dal post-rock si stanno spostando sempre di più verso l’elettronica. La formazione è particolare: due batterie, due bassi e un altro musicista che suona chitarra e synth. Presto inizierà un Tour.
Cosa è cambiato oggi nella Music Industry in Italia?
Di sicuro, è cambiato il sistema di fruizione della musica. Rispetto agli 90, in cui suonavo con i Timoria, la musica oggi viene utilizzata e si sfrutta in modo completamente diverso. Forse c’è più musica di allora ma non si è ancora trovato un sistema per cui gli artisti e chi fa musica venga retribuita nel modo corretto. Gli introiti delle vendite sono irrisori. Bisognerà trovare un sistema per incamerare denaro per poterci vivere. I concerti sono forse l’ultima spiaggia ancora florida ma anche lì da qualche anno si fa fatica e non lo dico solo dal punto di vista degli artisti ma anche dei gestori dei locali e dei promoter che vanno incontro a molti più rischi rispetto al passato.
Che cosa può migliorare in Italia?
Dal punto di vista creativo credo che l’Italia sia un paese ricco di risorse e artisti molto validi che non hanno nulla da invidiare a Paesi ben più blasonati. Il problema è probabilmente un po’ culturale. Il pubblico medio non considera la musica come un valore.
Come mai hai deciso di iscriverti a Soundreef? Che cosa ti ha fatto fare questa scelta?
Io credo fondamentalmente che sia molto importante che ci sia limpidezza e chiarezza nella gestione dei diritti d’autore. Negli anni ho sentito e verificato cose che purtroppo hanno deteriorato la mia considerazione rispetto a SIAE. Avere una nuova struttura con un’impronta moderna ed analitica mi ha del tutto convinto a cambiare. In un paese come l’Italia dove comunque la musica è artisticamente in salute, è importante poter scegliere a chi affidare le proprie creazioni artistiche e non doversi necessariamente iscrivere ad un ente in regime di Monopolio.
Di Soundreef mi è piaciuto l’approccio analitico e limpido, il poter verificare in qualsiasi momento il proprio account: oggi come oggi è fondamentale. Con Prismopaco, l’etichetta che gestisco, posso verificare in tempo reale le vendite online semplicemente connettendomi ad un sito. Lo stesso deve avvenire anche con i diritti d’autore ed editoriali.
Grazie mille per la fiducia!
Foto di Sara Ottanà