Dasp è un interessante progetto indie-alternative-rock di casa a Cosenza. E’ appena uscito il singolo che anticipa l’album “L’indipendente Italiano”. Abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche parola con il fondatore Domenico Palopoli.
Ciao Domenico! E’ da poco uscito un nuovo singolo “L’Indipendente Italiano”. Come è nato? Cosa rappresenta e qual è il concept alla base del brano?
Avevo da poco finito il mio primo EP e avevo da parte molti testi e molte tracce, così mi sono detto: perché non realizzare un album che parli degli artisti indipendenti? Così ho riunito una vera e propria band. L’indipendente Italiano è un brano che parla di un musicista del passato che ha difficoltà nel rapportarsi con i trend musicali del presente, quindi la sua unica paura è quella di affermarsi col suo genere nel mercato musicale attuale. Il ritornello della canzone è un modo ironico per dire: “Se non faccio Indie non mi ascoltate?” Una band rock-alternative-indie contro l’indie è un controsenso bellissimo. Il singolo come l’album sono dedicati a ogni artista Indipendente.
Tra l’altro sappiamo che state lavorando ad un nuovo vero e proprio album che si intitolerà proprio “L’indipendente Italiano’. Che cosa dobbiamo aspettarci?
Come dicevo prima sarà un album dedicato agli artisti indipendenti, quindi ci aspettiamo che venga accolto bene e capito. Potete aspettarvi un album di 8/9 brani con all’interno qualche traccia strumentale e con molte influenze musicali all’interno. Può darsi che prima dell’uscita dell’album vi faremo ascoltare un altro singolo… Chi lo sa (ndr ride).
Per realizzare l’album avete fatto una campagna di Crowdfunding su Musicraiser. Che tipo di esperienza è stata? Com’è andata?
Cercavamo un modo per avere un minimo di budget per la realizzazione del nostro primo album così abbiamo deciso di affidarci a Musicraiser. Penso che ogni musicista abbia un progetto e per poterlo realizzare consigliamo questa piattaforma. Per noi è stata una bella esperienza, abbiamo avuto visibilità durante la campagna e abbiamo capito che ci sono molte persone che vogliono ascoltare la nostra musica, quindi hanno creduto nel progetto sostenendoci con le donazioni.
Come scrivi abitualmente i tuoi brani?
Il progetto Dasp è nato per comporre musica strumentale e soundtrack, quindi uso sempre lo stesso metodo.
Creo la traccia strumentale, la strutturo per bene, aggiungo il testo e infine la porto in sala prove dove con Gennaro Pittore (batterista), Fulvio Caruso (basso) e Serena Lavia (cantante) cerchiamo di diversificare i suoni ma mantenendo sempre il nostro stile.
Che idea ti sei fatto della scena italiana in questo momento storico? Pro e contro.
La musica Italiana del momento è piena di novità e finalmente le tendenze che prima erano di “nicchia” stanno uscendo allo scoperto. L’unico problema è che non tutte vengono capite, ci sono molti artisti che non vengono considerati e meritano molto.
Impatto della musica con il digitale. Pro e contro.
Nel mondo odierno ogni artista può crearsi uno spazio e farsi ascoltare dalla gente, ci sono piattaforme tecnologiche che hanno rivoluzionato il mondo musicale, eliminando d’altro canto la necessità di comprare dischi in formato analogico. Sembra però che sia in crescita l’interesse per il vinile. Il vintage is back.
Perché Soundreef?
Penso che Soundreef sia la scelta giusta per ogni artista che vuole tutelare i propri brani, è una grossa innovazione.
Sostiene i propri artisti considerandoli nelle proprie iniziative. Highly recommended.