Ti diamo il benvenuto nella guida definitiva al codici IPI, codice ISRC e codice ISWC. Non è una guida comune, è la guida più completa che puoi trovare in Italia sui metadati musicali, fondamentali per tutta l’industry. Con questa guida avrai una visione completa di tutti i codici che identificano le opere musicali e gli aventi diritto; sapere a cosa servono e come si ottengono è il primo passo per comprendere come si generano e si raccolgono le tue royalty.
La gestione accurata dei metadati è di enorme importanza nell’industria musicale: i metadati infatti vengono utilizzati principalmente per identificare e pagare i titolari dei diritti: i cantautori, i produttori, gli editori e i musicisti. Non ci sono soluzioni alternative. Per ricevere i guadagni dalle tue canzoni sotto forma di royalty, devi ottenere i codici di identificazione per ogni traccia che pubblichi.
Ottimo, ora che abbiamo capito l’importanza dei metadati, lasciami fare una piccola presentazione!
Sono Gabriele Forastieri, Digital Marketing Specialist di Soundreef. La nostra azienda opera nel campo dei diritti d’autore musicali su scala globale. Utilizziamo tecnologie all’avanguardia per offrire una ripartizione delle royalties rapida e accurata al 100%. Oggi vogliamo condividere con te tutto ciò che c’è da sapere sui metadati musicali.
Si parte.
Indice degli argomenti:
- Il codice IPI
1.1. Come viene usato il codice IPI
1.2. A cosa serve il mio codice IPI
1.3. Come si ottiene il codice IPI
1.4. Sono passato da un’altra collecting. Posso usare il mio numero IPI esistente per depositare musica in Soundreef? - Il codice ISRC
2.1. Che cos’è il codice ISRC
2.2. Quando serve il codice ISRC
2.3. Che aspetto ha il codice ISRC
2.4. Come si ottiene il codice ISRC
2.5. Quanto costano il codice ISRC
2.6. Per cosa si usano - Il codice ISWC
3.1. Che cos’è il codice ISWC
3.2. A cosa serve il codice ISWC
3.3. Come si ottiene il codice ISWC - Riepilogo Finale
- Il codice IPI
Codice IPI
Per prima cosa voglio parlarti del codice IPI: questo è il codice che ti rappresenta in maniera univoca come titolare dei tuoi diritti. Infatti di tutti gli acronimi che incontrerai come membro di Soundreef, l’IPI è uno dei più importanti. È necessario per farti pagare correttamente le royalty.
Il codice IPI (Interested Party Information) è un numero di identificazione internazionale unico, di solito lungo 9-11 cifre. Gli IPI identificano proprio gli aventi diritto e vengono assegnati a cantautori, compositori ed editori musicali.
Come viene usato il codice IPI
Tutte le società di gestione collettiva (compresa Soundreef) usano i codici IPI per indentificarti e per individuare la società a cui sei iscritto.
Inoltre sono necessari per collegarti alle tue opere musicali, in modo tale da poter tracciare le performance della tua musica e pagare le giuste royalty ai creator.
I codici IPI sono utili per distinguerti da tutti gli altri autori ed editori musicali nel mondo.
Per esempio, diciamo che fai un feat con qualcuno che ha un nome comune, come Giovanni Allevi. Puoi assicurarti di avere il giusto Giovanni Allevi cercando il suo codice IPI di quando depositi la canzone a Soundreef.
A cosa serve il mio codice IPI
Ogni volta che depositi i tuoi brani in Soundreef, non devi specificare il tuo codice IPI perché è associato al tuo account.
È utile però specificare il codice IPI degli altri aventi diritto in fase di deposito del brano. Anche i tuoi co-autori/editori se sono iscritti ad un altra società di gestione, in fase di deposito del brano inseriranno le quote che tu stesso detieni sul brano specificando, il tuo codice IPI. Questo assicura che stai sempre aggiungendo alla registrazione l’avente diritto corretto.
Come si ottiene il codice IPI
In Soundreef il codice IPI verrà generato automaticamente dopo che avrai attivato il primo deposito brani (ci vogliono circa 5 settimane dalla data di attivazione).
Penseremo noi ad associarlo al tuo account.
Sono passato a Soundreef da un’altra collecting. Posso usare il mio numero IPI esistente per depositare musica?
Sì, certo.
ll codice IPI si genera quando l’autore si iscrive per la prima volta ad una società di gestione collettiva, poi rimane sempre lo stesso, anche se l’autore cambia società.
Anche in questo caso ci occuperemo noi di associarlo al tuo account, quindi non c’è da preoccuparsi.
Codice ISRC
Passiamo ora al codice ISRC. In questo sezione imparerai tutto ciò che devi sapere su questi codici ISRC; come funzionano e come ottenerli.
Se ti stai chiedendo “ho bisogno di un codice ISRC?” la risposta è si. Si, ne hai bisogno. Il codice ISRC è sempre necessario se stai pubblicando la tua musica.
Il codice ISRC identifica in maniera univoca qualsiasi traccia audio. Tu come titolare dei diritti d’autore sei responsabile dell’ottenimento e dell’assegnazione del codice ISRC.
Identificare la traccia audio è fondamentale per la corretta raccolta delle royalty, ti assicura infatti di essere pagato! Qualsiasi canzone che ascolti oggi avrà un codice ISRC associato. Non importa se si tratta di una traccia di Marracash o del primo singolo in assoluto di un produttore indipendente non firmato.
Che cos’è il codice ISRC
L’ISRC (International Standard Recording Code) è un codice alfanumerico di 12 cifre assegnato ad una traccia audio che ne garantisce l’unicità.
Il codice consente al titolare dei diritti – sia che si tratti di un artista indipendente o di una grande etichetta discografica – di essere associati alla “vita” della propria registrazione.
Grazie al codice ISRC, la collecting society a cui si è affidata la gestione del proprio diritto d’autore, può tracciare tutti gli utilizzi del brano. Quindi l’autore può sapere dove e quanto spesso suona la sua musica.
Ogni codice ISRC è associato ad una traccia audio del brano. Se il brano ha più versioni (ad esempio, un remix o una versione radio edit), ogni versione avrà il suo codice ISRC.
È così che è possibile tracciare dove e quanto spesso viene riprodotta la tua musica: i metadati associati al brano saranno poi inclusi nei report degli utilizzatori (streaming, radio, tv). Quando i metadati sono completi, non si perde nessun utilizzo, e quindi nessuna royalty. Se i metadati mancano diventa molto difficile tracciare l’utilizzo del brano.
Ogni canzone che viene rilasciata per il consumo pubblico deve e avrà associato un codice ISRC univoco. Se hai 4 tracce su un EP, hai bisogno di 4 codici univoci per identificare le 4 singole tracce. Lo stesso vale per un album, sia nella versione in studio che in quella live.
Quando serve il codice ISRC
Ebbene si, hai sempre bisogno di un codice ISRC. Sia se si tratta di composizioni originali che di radio edit, avrai sempre bisogno del codice ISRC univoco.
Se i diritti sulla tua traccia audio vengono trasferiti a un nuovo proprietario e quindi i codici ISRC cambiano, in Soundreef è possibile modificarli.
Il set up del codice ISRC spesso è lasciato agli ingegneri di mastering, al personale dell’etichetta discografica, ai distributori digitali o ai produttori di CD. Infatti il codice ISRC può essere inserito in fase di pre-master tramite un software di scrittura all’interno di un metadata nel file della registrazione di ogni singolo brano musicale.
In questo caso non dovresti preoccuparti decifrare il codice da solo.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi ciò non avviene, perciò tu stesso dovrai procurarti il codice di ogni tuo brano.
Che aspetto ha il codice ISRC
I codici ISRC seguono una struttura ed è sempre composta da 12 caratteri. Insieme, le cifre rappresentano le informazioni di base che collegano la registrazione sonora al titolare dei diritti e ai dettagli della sua pubblicazione.
Qui puoi vederne la ripartizione:
IT – Rappresenta la nazione (Italia)
0A8 – È un codice alfanumerico e identifica il Produttore Proprietario che per primo ha assegnato l’ISRC alla registrazione (questo codice non implica la proprietà definitiva della registrazione o del video).
13 – Sono le ultime due cifre dell’anno di rilascio 2013
01439 – Sono creati dal titolare dei diritti, ovvero tu o la tua organizzazione. Il modo più semplice per numerare questa sezione è di assegnare alla prima registrazione ‘00001’, alla seconda ‘00002’, e via di seguito.
Come si ottiene il codice ISRC
Ci sono due modi.
In Italia è la FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) l’unica agenzia nazionale italiana incaricata dall’IFPI (l’organizzazione che rappresenta gli interessi dell’industria discografica a livello mondiale) di erogare i codici ISRC. Puoi richiedere direttamente a loro il tuo codice ISRC compilando questo modulo on-line.
Esiste un’agenzia ISRC nazionale per la maggior parte dei paesi.
Ad esempio,nel Regno Unito l’agenzia nazionale che eroga i codici ISRC è PPL (Phonographic Performance Limited), gli Stati Uniti hanno la RIAA (Recording Industry Association of America), la Danimarca ha GRAMEK DK e così via.
Queste agenzie nazionali sono responsabili dell’assegnazione dei codici ISRC ai titolari dei diritti, della promozione dell’uso dei codici e del mantenimento del sistema ISRC. Chiama o invia un’e-mail alla tua rispettiva agenzia nazionale e ti consiglieranno sul modo migliore per ottenere i tuoi codici.
Altrimenti, se utilizzi un distributore digitale come Tunecore o Distrokid, ti viene assegnato automaticamente un codice quando carichi la tua musica e la prepari per il rilascio attraverso i servizi di streaming.
Quanto costa il codice ISRC
Anche qui ti troverai davanti ad un bivio.
Quanto costa il codice ISRC dipende da quale strada decidi di percorrere. In Italia la FIMI ti da la possibilità di pagare una cifra una tantum (55€ + Iva) e di diventare Primo Proprietario. Una volta che ti viene assegnato il codice univoco Primo Proprietario (3 lettere) potrai generare codici ISRC tu stesso quando pubblichi la tua musica.
Il tuo codice di registrazione fa parte di ogni codice ISRC che genererai per la tua musica. Sono sempre le 3 lettere che seguono il codice del paese in un ISRC, dai un’occhiata alla ripartizione del codice sopra.
Se non sei sicuro di come creare codici ISRC dalle lettere di registrazione, chiedi aiuto alla FIMI.
Consiglierei di diventare un Primo Proprietario se stai pensando di avviare la tua etichetta discografica.
Se sei un artista o un produttore indipendente che pubblica un paio di singoli all’anno o un EP/Album ogni pochi anni in digitale, non è necessario passare attraverso il processo amministrativo per diventare un registrante e pagare la quota.
Per cosa si usano
A parte la musica, la maggior parte delle altre forme di media audio necessita di un codice ISRC:
- Audiolibri – Sì, gli audiolibri necessitano di un codice ISRC. In effetti, ne avranno bisogno per ogni capitolo del libro, se hanno diviso i capitoli in tracce registrate individualmente.
- Podcast: ogni episodio di un podcast avrà bisogno di un codice ISRC.
- Video musicali: sebbene i video musicali siano creati per le immagini, hanno comunque una registrazione allegata. I video musicali necessitano di codici ISRC univoci per essere identificati.
- Qualcuno che balla davanti alla telecamera per un video musicale.
Praticamente tutto ciò che è un prodotto basato sull’audio necessita di un codice ISRC, ed è l’unico codice che ti serve per depositare brani in Soundreef.
Ora che dovremmo aver chiaro l’IPI e l’ISRC, passiamo al codice ISWC
Codice ISWC
Che cos’è un codice ISWC
L’altro acronimo che potresti incontrare quando pubblichi musica è il codice ISWC, l’ International Standard Work Code. Questo codice indentifica l’opera musicale nella sua interezza: il suono, il video e i testi.
Non preoccuparti troppo di reperire i codici ISWC poiché CISAC (Confederazione Internazionale delle Società di Autori e Compositori) li assegna quando registri le tue composizioni. Se però ne sei già in possesso perché i brani erano già registrati presso una precedente collecting, allora puoi agevolare il processo indicando i codici ISWC al nostro customer service, che si occuperà di integrarli.
Riepilogo finale
- Tutti i metadati devono essere correttamente associati alla propria musica per assicurarsi di ricevere le giuste royalty.
- IPI sta per Interested Party Information.
- Il codice IPI è identifica univocamente l’avente diritto.
- Il codice IPI serve alle collecting society affinché le royalties vengano pagate alla persona giusta.
- In Soundreef l’IPI si genera automaticamente dopo 5 settimane dall’attivazione del primo deposito e poi viene associato al tuo acount.
- Se ti iscrive a Soundreef da un’altra collecting society, ci occuperemo noi di associare l’IPI al tuo account.
- ISRC sta per International Standard Recording Code e indentifica la traccia audio.
- È necessario che tutti i brani che distribuisci abbiano un codice ISRC.
- Un codice ISRC univoco viene creato e assegnato a ogni brano pubblicato.
- Per ottenere i codici ISRC per la tua musica, in Italia devi contattare la FIMI, pagando una quota una tantum, oppure ottieni i codici ISRC gratuitamente quando utilizzi un distributore digitale.
- ISWC sta per International Standard Work Code.
- ISWC identifica l’opera nella sua interezza, a differenza del codice ISRC che identifica solo al traccia audio.
Spero che sia stato d’aiuto!
Se vuoi iniziare a raccogliere le tue royalty e monitorare la tua musica, iscriviti a Soundreef! Non c’è nessuna quota d’iscrizione o abbonamento annuale, ma solo una piccola percentuale applicata ai ricavi generati. Per creare il tuo account ti basterà compilare questo form. Se invece già sei iscritto ad un’altra collecting, devi prima chiedere il recesso.