Carlo, detto Ciarsino, sa che prima o poi si torna sempre alle origini. Dopo 10 anni di allontamento dal suo amato rock per cimentarsi nel jazz e nel ballo, torna con un Inquietudini Principesche, un album “all you can eat”: rock classico, funk, dance rap e tanto altro…
Ciao Ciarsino! Raccontaci la tua storia: come ti chiami, da dove vieni, e come nasce questo tuo progetto?
Mi chiamo Carlo, in arte Ciarsino, e sono nato a Torino dove ho vissuto gran parte della mia vita. Il mio nome d’arte “Ciarsino” nasce dalla storpiatura del soprannome Charles che i miei amici mi diedero in virtù della mia aria da Lord inglese, dietro la quale tuttavia si nasconde un italiano con tutti gli annessi e connessi. Questo progetto nasce dalla volontà di produrre la musica che avevo nella mente cercando di avere il controllo dei vari aspetti tecnici: oltre che nel canto e nel basso elettrico mi sono occupato di suonare tastiere, chitarre elettriche ed acustiche ed infine mi sono cimentato in qualità di produttore. Siccome però la musica è più divertente e stimolante se fatta in compagnia, durante la lavorazione ha chiamato in aiuto i miei ex compagni di rock Pietro Lesca, Simone Zangirolami e Vico Righi.
Facevi parte di una rock band chiamata TOE! Cosa è successo dopo che vi siete sciolti?
Il disco “Inquietudini principesche” esce dieci anni dopo lo scioglimento dei TOE!, rock band
torinese di cuiho fatto parte in qualità di bassista e autore di canzoni. Durante questo periodo mi sono parzialmente allontanato dal rock (fatta salva la breve esperienza con il cantautore Andrea Ciuchetti) per dedicarmi allo studio del jazz (reinventandomi contrabbassista nel trio latin-jazz del pianista torinese Massimo Parachini cui tuttora collaboro) e del ballo (principalmente salsa e tango). Questo allontanamento, oltre che ad arricchire mia cultura musicale, è servito a ritrovare interesse e nostalgia nei confronti del rock, che risulta essere il filo conduttore di “Inquietudini principesche”.
Come nasce quindi “Inquietudini Principesche”? Sappiamo che avevi in mente un altro nome prima.
Questo album nasce dalla curiosità di acquisire nuove competenze in ambito della produzione musicale digitale: volevo registrare alcuni miei brani che non avevano trovato una collocazione nei dischi rock registrati in precedenza. Mi sono comunque imposto di non presentare nulla al pubblico che non soddisfacesse me in prima persona, avendo dalla mia parte solamente buoni basi teorico-tecniche e tanta pazienza. Dopo vari esperimenti mi sono ritrovato in mano un disco fortemente autobiografico, che nei testi tratta diversi temi (amore, politica, viaggi…) mentre dal punto di vista musicale varia tra rock classico, funk, dance, rap. In un primo tempo pensavo di chiamarlo “All you can eat” data la lunghezza del cd e la varietà dei brani. Il risultato è un insieme di brani che ritengo si possano ascoltare con piacere, e mi auguro possa allietare un viaggio in macchina (sperando di non perdere di vista la meta). Ovviamente spero di migliorare ancora sotto tutti gli aspetti in cui mi sono messo in gioco.
Prossimi passi?
Prossimamente vorrei continuare a presentare i miei brani dal vivo e sperimentare l’arrangiamento di opere di autori che stimo. Per me la musica nell’era di internet è tutta una grande fusione, che nasce da ciò che studio, dai lavori che faccio, le persone che incontro e le esperienze che vivo. Per questo nella mia vita cerco di fare cose che mi arricchiscono soprattutto dal punto di vista culturale, e mi auguro che Soundreef giochi un ruolo importante nel rivoluzionare il modo in cui la cultura musicale viene divulgata e distribuita. D’altronde la musica esisteva anche prima dell’invenzione dei supporti fonografici e sopravviverà in diverse forme anche superando il declino dell’industria discografica.
Dove possiamo ascoltare i tuoi brani?
“Inquietudini principesche” è pubblicato attraverso Soundrop nei vari distributori di musica digitale. Ad oggi risulta reperibile su YouTube, ITunes, Apple Music e Deezer. Potete trovare due videoclip (senza pretese cinematografiche) che ho realizzato per raccontare in modo ironico la realizzazione e la presentazione del disco sul mio nuovo canale di YouTube che spero di arricchire presto:
Grazie mille e buona fortuna per tutto!