Dj, producer e fondatore di Strange Soul Records. Abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche parola con Christian Bootleg…
Ciao, come e quando inizia il percorso in musica Christian Bootleg?
Ciao Soundreef, la passione per la musica nasce fin da piccolo, anche se contrariato dalla famiglia. Inizio i miei primi approcci con le prime Daw: Reason & Ableton, con i primi pc inizio anni 2000, quando l’era della musica digitale ancora era poco praticata.
In seguito sono nate l’esperienze in radio, selezionando musica nei programmi notturni e pomeridiani, e poi ancora ho iniziato a suonare i miei primi dischi in alcuni club della Puglia.
Ho collezionato tanto vinile e cd, soprattutto negli anni in cui ho vissuto in Emilia Romagna, molto spesso acquistavo più vinile che alimenti per vivere. Ho avuto l’opportunità di proporre il mio sound in diversi Club e Privè, tra Rimini, Riccione e Milano Marittima, partecipando alle rispettive notti rosa della riviera e in alcune sfilate di moda. Sono stati anni molto importanti per la mia crescita artistica e umana.
Ritornando nella mia città di origine, ho deciso di espandere le mie conoscenze musicali, La mia sete per la musica cresceva sempre più, non mi bastava proporre soltanto i miei dj set, perciò ho iniziato i primi passi con la produzione.
Da qui il desiderio di perfezionare le mie conoscenze e la mia tecnica, mi ha portato a frequentare la Mat Academy, di produzione musicale e Mastering Engineer, conseguendo in seguito varie master class di perfezionamento al conservatorio Tito Schipa sul mastering audio. Le produzioni crescevano notevolmente, perciò ho deciso di promuovere la mia musica, dando vita ad un nuovo progetto: nasce la mia prima Label digitale Strange Soul Records, (www.strangesoulrecords.com) con la visione di concentrarsi sulla musica in cui crediamo, espande le tendenze attuali e crea nuovi percorsi, su una nuova prospettiva musicale con un suono unico. Quindi… un’etichetta creata con l’obiettivo di unire i talenti visionari, di mettere in gioco l’anima nella musica House moderna.
Come componi solitamente? Da cosa parti per sviluppare un brano? Quando capisci di essere sulla strada giusta?
Solitamente compongo la mia musica con Drum Maschine e vari Synth. Il più delle volte parto sempre dalla Drum, quando ho gli elementi giusti e necessari che celebrano le mie intensioni proseguo con il basso, o meglio le gambe, le quali danno sostegno alle mie tracce, accompagna le drum ed una volta che si muove, mi trasporta e mi trascina il gioco è fatto.
Successivamente passo agli armonici per creare la melodia principale e le varie crescite emozionali, seguiti da Led e Pad; Il tutto spruzzato con la presenza di Fx, per dare sfumatore di colore ed ombre, come il trucco dona colore e carattere su il viso di una donna. Capisco di essere sulla strada giusta quando la mia anima vibra e sento la luce in me.
Cerco sempre di dare alle mie tracce un suono RDf: riconoscibile, distintivo e fresco.
“Rebirth”, “Concrete”, “Innocent”, “Body Language EP”, “After Life”, “Unconventional”, “33”: a quale dei tuoi lavori sei più affezionato e perché?
Premettendo che tutte le mie creazioni hanno un’importanza fondamentale per me, perché raccontano una storia in evoluzione, potrei dire di essere legato più ad alcune uscite rispetto ad altre, ad esempio: Rebirth segna un nuovo percorso di vita e quindi incisivo, Unconventional è l’ultimo EP, perché è quello che segna l’inizio di un cambiamento musicale, un mood inspirato alle sonorità del Nord Europa.
Ogni viaggio mistico arriva a un bivio, fatto di scelte. Le melodie si uniscono, si fondono in intense emozioni, per creare mosaici intricati e mistici… Oltre ogni immaginazione.
Dj set e live set: che tipo di rapporto si crea tra dj e pubblico nelle serate? Che tipo di performance si deve aspettare chi non ha ancora avuto il piacere di sentirti live?
Discorso abbastanza complesso… entrambe hanno importanza. Il DJ non deve mai deludere il pubblico, deve essere in grado di trasformare la tensione del palco e della folla in energia pura trasmettendola sotto veste di musica, riuscire a far emozionare il
pubblico con le vibrazioni sonore, saper raccontare una storia senza interruzioni, saper osservare la pista e soprattutto non sbagliare disco. Non è sempre facile dare il meglio…
Nei miei dj set c’è sempre un po’ di live e di mio, il live ti permette di creare e spaziare di più. Tutto è importante: la location il clima, se giorno o notte, se è all’aperto o al chiuso, il tipo di pubblico, il tasso di umidità, l’impianto audio che gioca il ruolo principale, ecc.. Le mie performance sono poliedriche, variano sempre in base agli elementi sopra descritti, spaziano dall’elettronica alla Techno Melodica. Il sound si estende in territori onirici, con suoni profondi e acuti, creando un viaggio profondo, leggero e denso con il giusto equilibrio della Melodic House, un’energia vitale piena di carattere, che trasmette una tensione mistica e portante. Le melodie sensuali ed elettroniche solleticano i sensi dell’ascoltatore, trasmettono ritmi ottimisti con sintetizzatori portanti e magnetici, con la capacità di creare vibrazioni che non ti deluderanno né andranno via. C’è da aspettarsi di tutto.
Elettronica e nuove tendenze: quali sono a tuo parere i filoni più interessanti in questo momento storico?
È un periodo molto particolare, sicuramente i filoni più interessanti a mio parere sono: Booka Shade, i Tale of Us, Mind Against, i Mathame in una crescita molto notevole, Stephan Bodzin grande colosso nulla togliere a Solomun presente in
molte line up e festival più importanti ma senza escludere Paul Kalkbrenner, Oxia e loco dice, Marc Romboy, Basti Grub, ed infine Black Coffee.
Come ti sembra la scena italiana in questo momento storico?
Non è facile parlare di musica, non spetta a me ma ai grandi pionieri… Secondo un mio modesto parere, la musica è sempre in continua evoluzione e credo che ci troviamo in un periodo di rinnovamento, dove tutto ciò che è obsoleto oramai stia
sparendo per poter portare nuove prospettive musicali. L’era digitale in parte ha facilitato la musica sia per l’ascolto che per la produzione, in altre aspetti ha declassato. Il vinile regna sempre per chi vuole apprezzare una qualità più elevata e di
nicchia ma oggi giorno anche con il digitale ci si può arrivare a buoni risultati. Non contano i mezzi ma il risultato, in cui la musica, arriva all’orecchio dell’ascoltatore.
Che musica ascolti a casa?
Ascolto ogni tipo di musica dalla musica italiana e latina, alla musica indie ed ambient.
Sono molto appassionato di Jazz, naturalmente non può mancare la musica elettronica, deep e melodica.
Perché Soundreef?
Perché è più veloce, trasparente, immediato e più fresco rende tutto più semplice. Una rivoluzione.