Chicoria, membro dello storico Truce Klan, esperto di Rap per Noisey, e ora giudice per il contest EXTRABEAT dedicato a 5 giovani talenti emergenti della scena Rap italiana.
In occasione del contest abbiamo avuto l’occasione di parlare con lui della scena italiana, com’era e come si sta evolvendo.
Iniziamo subito con una domanda sul tema: com’è cambiata secondo te la scena Rap?
Io mi sono avvicinato come ascoltatore al Rap italiano quando era il periodo delle Posse. Quel periodo là diciamo che essenzialmente stava in simbiosi con il periodo delle occupazioni e dei centri sociali. Posso dire che erano i primi anni ‘90, fino al 2000, ed erano molto in simbiosi queste due cose: la musica e i centri sociali. All’epoca erano un po’ viste male le persone che provavano a guadagnare con la loro musica, sempre parlando in ambito Rap. Questa cosa è iniziata pian piano a cambiare nel 2000, poi è venuto il periodo di Truce Klan e Club Dogo, lì ha iniziato ad esserci verso questo tipo di musica una grande risposta dalla massa. Questo tipo di musica già iniziava a staccarsi dai centri sociali e dai rave. Dal 2008 in poi vedo che c’è stata sempre più attenzione anche a livello delle grandi etichette, fino ad arrivare ai tempi di oggi in cui possiamo sentire il Rap anche in TV.
Possiamo dire che il Rap è diventato mainstream?
Si può dire. Quando io ho iniziato ad ascoltare Rap era inimmaginabile pensare di aprire la televisione e trovare una pubblicità che come soundtrack aveva un pezzo Rap. Però se devo essere sincero è meglio ora, perché uno ha tanta scelta, può scegliere cosa sentire. Diciamo che nel 1995 avevi quei gruppi là, solamente quell’ondata musicale, mentre adesso ci sono moltissime sfaccettature, dal Rap alla Trap, e il sound è diventato molto più ampio.
Che consigli daresti a chi inizia oggi il suo percorso musicale?
Chi inizia, secondo me, a fare rap o musica ora deve essere ben consapevole.
Possiamo elencare 3 caratteristiche fondamentali di cui una persona ha bisogno per fare musica. Uno, deve usare parole caratteristiche del luogo da cui proviene; oggigiorno c’è un sacco di piattume nella musica, perché tutti tendono a riprendere una corrente che già esiste e magari non è neppure del luogo da cui provieni. È assurdo che magari persone che stanno a Roma provano a scimmiottare le persone che cantano a Chicago, la realtà lì è diversa da quella che c’è a Roma, quindi usare determinati vocaboli risulta un po’ stupido. Invece se uno usa dei vocaboli che sono caratteristici del luogo da cui proviene, diventa anche lui caratteristico ed in grado di rappresentare quel luogo.
Due, uno non deve mai essere banale, non devi mai sprecare le barre: i fan potrebbero non farci caso, ma un orecchio abituato se ne accorge di quando uno riempie per finire le barre, e le riempie in modo non valido. Per cui non buttare il tempo che hai a disposizione, non devi sprecare le barre.
Il terzo punto è che uno deve essere versatile perché, come ho detto, il sound dei giorni nostri è in continuo cambiamento, quindi una persona si deve sempre confrontare con tutte le novità che escono, con tutte le novità dei giorni nostri. Come quando dici: “quel rapper è forte perché riesce a fare tutto”, è perché è versatile, si mette sempre in gioco.
Questi sono i 3 punti principali che rappresentano un MC forte ed una persona che vuole fare musica ed è competente.
E dei nuovi rapper, chi sono i nomi più interessanti che hai visto ultimamente?
Io ho una rubrica su Noisey in cui parlavamo delle ultime uscite, non solo Rap ma di tutta la musica in generale. I nomi più interessanti secondo me, usciti tra il 2k19 e 2k20, sono: Speranza, Massimo Pericolo e Barracano. Perché sono forti nei contenuti e mai banali, e soprattutto hanno un linguaggio caratteristico del posto da cui vengono! Potrei dire che sono i miei rapper preferiti tra i nuovi.
Prima di andare, un messaggio per i ragazzi che vogliono partecipare ad Extrabeat?
Daje, partecipate in massa!
Grazie Chicoria!
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