Nato a Cerignola nel 93, vincitore del Campionato Cantautori 2017/18 e vincitore del Contest Radio Sonica BdB Day. Abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche parola con Cesare Blanc.
Come e quando nasce il progetto Cesare Blanc?
Il progetto Cesare Blanc è nato su per giù 2 anni fa,essendo un fan del cantautorato classico italiano ho iniziato a scrivere e a comporre brani. Inizialmente scrivevo e suonavo da solista quindi chitarra e voce o tastiera e voce, poi pian piano ho sentito l’esigenza di far evolvere i miei brani e tutto è diventato più facile grazie all’incontro con i miei attuali musicisti ossia Alessio Giorgione alla chitarra, Leonardo Merlicco al basso e Nicola Lopane alla batteria. Con loro ho iniziato a riarrangiare i brani e far prendere loro la forma che desideravo.
Vincitore del Campionato Cantautori 2017/18, e vincitore del Contest Radio Sonica BdB Day: come hai preso questi riconoscimenti?
I due premi che ho vinto sopratutto il primo citato sono stati di grande importanza, è come se mi avessero spronato a dare sempre di più in questo progetto. Al campionato cantautori eravamo partiti in 64 e arrivare primo mi ha dato una grande forza, è stato un primo traguardo e spero di raggiungerne tanti e tanti altri.
Progetti per il futuro: quali sono i prossimi step?
Progetti per il futuro ce ne sono tanti a breve uscirà il videoclip del mio primo singolo intitolato “Collage” di grande importanza perché è stato il brano di avvio di questo progetto, il primo che ho scritto e composto . Mi ha dato modo di conoscere gente fantastica a partire dal gruppo con il quale l’ho girato, i ragazzi di soundmeeter, dopo mesi di intenso lavoro vederlo realizzato è una grande emozione.
E dopo il primo singolo il prossimo progetto sarà quello di produrre un EP massimo entro dicembre, i brani sono già pronti e la voglia di certo non manca.
Come scrive musica Cesare Blanc? C’è un iter che segui nella stesura di un brano? Ad esempio, arriva prima il testo o la tessitura musicale?
Non ho mai seguito un iter per la scrittura dei brani a volte scrivo prima la parte musicale, altre il testo. L’unica cosa certa è che ho il mio appuntamento giornaliero per la scrittura sia essa musicale o di testo , mi siedo alla tastiera o prendo la chitarra o semplicemente una penna e provo a tirar giù qualcosa. Qualche volta esce fuori una canzone, altre volte fogli da buttare nel cestino.
A cosa un autore non dovrebbe mai rinunciare?
Un autore non dovrebbe mai rinunciare ad andare oltre… mi spiego meglio… non dovrebbe mai aver paura di cambiare, sperimentare, seguire il proprio istinto ma senza perdere la propria identità.
Dal cambiamento spesso nascono grandi opere.
Sperimentazioni, cantautorato e suoni jazz: quali di questi habitat ti fa sentire più a tuo agio in questo periodo?
Come dicevo prima non bisogna mai aver paura di sperimentare ma senza dubbio l’habitat nel quale sono più a mio agio è il cantautorato poiché do grande importanza al testo alla parte letteraria della canzone: la musica ha grandi capacità evocative ma di sicuro la parola è più diretta, più schietta.
Come ti appare la scena italiana in questo momento storico? Quali sono le cose più interessanti in circolazione?
La scena italiana attuale mi appare in fermento, anche se per gusto non ascolto molto di musica recente. Un autore che però stimo molto sopratutto perché come dicevo sono legato molto alla parte letteraria delle canzoni è Willie Peyote: i suoi testi sono davvero fantastici.
Che tipo di live dobbiamo aspettarci sabato nell’ambito dell’evento ‘Che Famo?’ al Monk di Roma?
Un live eclettico spazierà dalla bossa, al cantautorato classico, al blues, allo swing, dalle spazzole alle bacchette, da chitarre acustiche a chitarre elettriche ma con un filo conduttore ben visibile.
Perché Soundreef?
Ho scelto Soundreef sotto consiglio di un amico e all’impatto mi è subito sembrato più pratico, più facile da usare, più intuitivo e devo dire che finora sono contento di questa scelta.