Si chiama Campionocose, e nasce da un’idea Alessandro Fontana e Gabriele De Nardo, due iscritti Soundreef, e Antonio Saporito.
Su Instagram Alessandro ha iniziato a chiedere agli amici di inviare dei suoni da campionare, da cui trarre musica, e così è nato un progetto più grande, con la voglia di coinvolgere quante più persone possibili. In questa che è la prima fase del progetto, legata all’emergenza sanitaria, Campionocose è di fatto diventato Campionocasa: hanno chiesto a chiunque, non solo musicisti, di inviare un suono comune della loro vita quotidiana, e quindi della loro casa, da condividere attraverso Instagram.
La risposta è stata subito entusiasta, in questa prima settimana di vita del progetto sono state più di 30 le story repostate ogni giorno.
Partecipa anche tu al prossimo brano!
Condividi sul tuo profilo Instagram una story e tagga @campionocose, inserendo gli hashatg #campionocose e #campionocasa.
Sulla pagina di Campionocose potrai vedere ripostati i contenuti che verranno utilizzati.
Campionocasa ha preso forma così.
Alessandro ci racconta: “Abbiamo chiesto alle persone di registrare qualsiasi cosa, e la sfida di questa prima settimana era utilizzare tutti i campioni in un brano. Le persone interagivano, ed è come se in questa settimana si fossero abituate, magari prima ti mandavano solo il suono della forchetta sul piatto, poi sapendo che esisteva questo progetto è come se avessero iniziato ragionare sui suoni che ognuno di noi ha intorno.”
Un vero e proprio processo di produzione collettiva, un nuovo modo di fare musica.
“Un progetto innovativo, un nuovo modo di fare musica. Un nuovo meccanismo sociale di fare musica, che mette insieme tantissime persone, e la cosa bella è che nasce tutto per gioco, e tutti quanti fanno o dicono qualcosa”, così ce lo descrive.
Alla base del progetto anche un’idea innovativa: rendere tutti autori del brano, dividendone le quote autoriali, per aumentare il senso di coinvolgimento nei confronti del progetto, e per creare connessioni.
“Oltre che a livello morale, per il periodo in cui ci troviamo, così le persone si sentono parte reale del progetto, possono dire che il brano è loro, e possono portare avanti il progetto. Magari sono persone che non avevano mai pensato di registrare un brano” – ci spiega – “condividere i diritti, e quindi i guadagni che ne derivano, fa sì pure che il progetto diventi sempre più competitivo, ed aumenti la scelta e la qualità di suoni inviati”.
Sul profilo di Campionocose è stata anche lanciata la sfida per il #campioneestremo: suoni comuni realizzzati in modo estremo. C’è chi si è rotto le uova in testa, chi ha suonato campanelle mentre era attaccato al lampadario, chi tra una flessione e l’altra ha dato baci alla sua compagna.
Ai suoni campionati si accompagna un video, pubblicato giorno 14 Aprile sul profilo Instagram.
Di questa parte visiva ci racconta: “il progetto funziona soprattutto perché viene visto tramite video: l’arrangiamento audio, barra per barra, è stato trascritto in video. Quindi il video fa capire anche lo strumento, da che suono si parte e come è stato modificato in fase di campionatura. Il montaggio è molto dinamico, quindi se ascolti bene ti concentri su un suono e lo puoi sentire: mi immagino l’ascolto ideale in cuffia, in cui prestando attenzione puoi riconoscere proprio il tuo suono, usato in un determinato modo.”
E quest’idea, è figlia del periodo che ci vede tutti in casa?
Prima di salutarci Alessandro ci dice che sicuramente alla base del progetto ci sono i social e la tecnologia e poi continua:
“Da quando è iniziata la quarantena il rimanere da soli dopo un po’ di tempo ha fatto nascere la voglia di comunicare qualcosa. Io credo che la quarantena abbia stimolato, e non solo a me, la voglia di fare qualcosa di più creativo e abbia fatto riscoprire la voglia di stare insieme.
Stiamo cercando di reinventarci in questo periodo, ma sono tutte cose che abbiamo già dentro, però nella “normalità” non siamo soliti tirarle fuori perché siamo presi da moltissime cose. Questa monotonia ci ha permesso di riflettere e canalizzare queste idee, per poi finalizzarle.
E questo progetto personalmente mi ha fatto sentire parte di un gruppo, parte di qualcosa, e l’idea di far divertire anche gli altri ci è piaciuto tantissimo!”
Grazie a tutte le persone che hanno dato vita a Campionocose!
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