Andrea è un organizzatore di eventi live di Pinerolo, Torino. Un suo post di un paio di settimane fa ha scatenato un dibattito intenso sul tema Soundreef/SIAE.
Lo abbiamo raggiunto per intervistarlo per conoscere meglio le problematiche degli organizzatori di concerti.
Ciao Andrea, che tipo di concerti, dove e quanti ne organizzi? Come scegli la proposta artistica?
Buongiorno Federico organizzo concerti da circa 6 anni presso il mio piccolo locale che si chiama Espresso Italia a Pinerolo in provincia di Torino. Organizzo circa un centinaio di concerti all’anno. Di proposte artistiche ne ricevo centinaia al mese, non riesco nemmeno a visionare un quarto del materiale che ricevo. Per alcune date ” importanti ” , magari in esterna mi muovo io contattando i musicisti che più mi aggradano sul panorama underground italiano e mondiale.
Come ti sembra oggi la scena italiana? Quali sono i tipi di progetti che trovi più interessanti?
Sul panorama italiano penso ci sia molto fermento a Roma con realtà come Giancane e i Joe Victor, etc… e ci sono tantissimi artisti che hanno un talento che aspetta solo un palcoscenico per essere espresso.
Organizzare un concerto. Quali sono le principali problematiche? E quali le più grandi soddisfazioni che riesci a toglierti?
Nell’organizzazione di un concerto il problema più grande è trovare il tempo da ritagliare a una passione che comunque non è la mia principale attività. Le soddisfazioni sono tantissime quando si crea armonia e magia tra il pubblico e l’artista. Un’alchimia di emozioni che non ha più spazi confinati.
Entriamo nello specifico della questione licenze: recentemente sui Social hai espresso insoddisfazione per la gestione SIAE , invitando gli artisti ad iscriversi a Soundreef, e il post ha creato un ‘buzz’ incredibile superando i 160 commenti. In cosa trovi la gestione SIAE inadeguata?
SIAE è un ente “apparentemente” pubblico. È un ente che ha delle criticità enormi nello specifico per quello che mi riguarda sono i costi e la gestione dei permessi cartacei. Se si facessero 3 eventi all’anno una persona chiude un occhio su cento eventi no.
Come ti è sembrata la proposta di Soundreef in questo senso? In cosa si è mostrata differente?
Soundreef è una “piattaforma ” molto più “snella ” e l’immediatezza è la sua forza insieme al costo molto meno oneroso rispetto ai massimali Siae. Risparmiare sui costi dei diritti d’autore significa far muovere la musica nella scena in cui si dovrebbe muovere ovvero i live.
Che cosa ti auspichi per migliorare ulteriormente la professione di promoter e organizzatore di eventi in Italia?
Spero che molti locali prendano di nuovo coraggio per ospitare musica dal vivo, non chiamando esclusivamente artisti indigeni e che si maturi quindi un sentimento verso la scoperta e la cultura musicale, quella vera, la meraviglia nello scoprire qualcosa di nuovo. Immaginare ascoltando… quando per immaginare intendo ” in me mago agere”, ovvero lasciare agire il mago che è in tutti noi.
Grazie mille Andrea e in bocca al lupo per tutto! A presto.