La domanda più frequente che ricevo dagli
artisti è: “Come posso mettermi in contatto con le società di servizi
musicali elencate nella tua directory?”. La risposta è sempre la stessa.
Sia che tu voglia rivolgerti a un magazine, a un blog musicale, a uno show
radiofonico, sia a un’etichetta discografica, a un distributore musicale o ad
aziende di servizi promozionali, devi controllare le loro specifiche linee
guida per l’invio di musica, prima di contattarli. Il 90 per cento di queste
realtà, infatti, ha un regolamento chiaramente pubblicato online.
Perché gli artisti ignorano le linee guida?
La mia ipotesi è che, come nel caso della
maggior parte delle persone, musicisti e artisti sono sempre molto di fretta e
alla ricerca di qualsiasi escamotage disponibile che consenta loro di
risparmiare tempo. E’ un’abitudine profondamente radicata nella nostra psiche ed
è difficile da eliminare. Le scorciatoie, però, sono utili quando ti portano laddove
vuoi arrivare. Se non giungono a destinazione, per definizione non possono
essere considerate tali. Nel mondo del business musicale, proprio perché ci
sono migliaia di persone che quotidianamente inviano le loro opere, se non sono
seguiti i criteri suggeriti, è come se si gettasse la propria musica o il
proprio CD direttamente dalla finestra e le possibilità di essere ascoltati
diventano minime.
Un po’ di storia
Un tempo, quando si era alla ricerca di realtà
disposte a recensire o a far ascoltare la propria musica, le possibilità erano
molto limitate. Prima si sarebbe dovuta fare una demo in studio o creare una
registrazione a casa e poi spedire le copie fisiche alle varie case
discografiche. Esistevano alcune radio universitarie in circolazione che avrebbero
potuto trasmettere i brani e qualche fanzine autoprodotta li avrebbe recensiti,
ma tutto ciò sarebbe stato lungi dal rappresentare una reale opportunità per farsi
conoscere. Ricorda che all’epoca ancora non esisteva Internet.
Questo,
comunque, succedeva diversi anni fa. Con l’esplosione della Rete, ormai non è neanche
più possibile stare dietro a tutte le situazioni che potrebbero aiutare un
musicista ad ottenere maggiore visibilità. Anche se ognuno ha il proprio
particolare modo di raggiungere il pubblico, molti artisti tendono ancora ad
avere una mentalità a senso unico quando si tratta di instaurare i contatti
iniziali. In ogni caso, per prendere piede, bisogna riuscire a trovare il tempo
necessario per creare il proprio “tocco personale”.
Come inviare la tua musica
Il resto di questo articolo elenca tutte le
possibili modalità (che conosco) per inviare le tue opere alle varie società di
servizi per la musica (o, in alcuni casi, le motivazioni per cui le tue
proposte potrebbero non essere accolte).
Ho creato questa guida proprio per
mostrare che ci sono davvero molte maniere in cui può essere inviato il tuo
lavoro. Spero, in questo modo, di essere riuscito a far comprendere che inviare
la tua musica senza controllare le linee guida, è solo uno spreco di tempo e di
denaro. E, francamente, irrita solo le persone.
I metodi che garantiscono il fallimento
La classica raffica di email. Tutti
sappiamo di cosa si tratta: si chiama spam. La logica che sta dietro a questo
fenomeno si riduce a matematica di base. “Se spedisco un numero X di email e
solo lo 0,01 % delle persone risponde … comunque ho ottenuto delle
risposte!”. Vi posso garantire che non è mai esistito nell’intera storia
dell’umanità un solo regolamento per l’invio di proposte musicali che abbia mai
affermato che il miglior modo di essere ricontattati sia tramite spam!
La classica raffica di email e compagnia
bella. Ricevere un’e-blast, in altre parole una raffica d’email da un’artista
che ti ha messo in Cc (Copia conoscenza) insieme a diverse centinaia di persone,
è la peggior forma di comunicazione possibile nel mondo della musica,
soprattutto se ci sono file Mp3 allegati. E’ frustrante per tutti i soggetti
coinvolti. Se hai intenzione di inviare un’e-blast, abbi almeno la decenza di
usare la copia nascosta (Ccn), in modo che nessuno veda tutti gli altri
indirizzi a cui l’hai inoltrata.
Non inserire il nome del contatto. Quando
inizialmente s’invia un’email a una società di servizi dedicate al settore musicale,
raccomando caldamente di prendere il tempo necessario per scoprire il nome del
giusto referente. Questo dimostrerà che almeno sono stati sacrificati alcuni
secondi della propria giornata per capire con chi mettersi in contatto.
Ci sono
situazioni in cui nessun nominativo di riferimento è disponibile. A molti
blogger, infatti, piace celare la propria identità. In questi casi, non si ha
altra scelta che iniziare la corrispondenza con un saluto generico.
Ciò
nonostante, la maggior parte delle volte, il nome del contatto desiderato è
pubblicato nelle sezioni “Chi siamo” o “Contatto”.
Non si accetta materiale non richiesto. Questa
è la prima cosa da verificare. La società di servizi in questione accetta anche
l’invio di musica? Una delle cose più frustranti per gli artisti indipendenti è
quella di avere a che fare con etichette e aziende di servizi musicali che non
accettano materiale non richiesto.
Ci sono due principali ragioni per una
selezione tanto accurata. La prima riguarda la tutela giuridica. In passato, ci
sono stati molti musicisti che hanno denunciato le etichette accusandole di
plagio, sostenendo che dopo aver mandato alla XYZ Record una demo, l’anno
seguente scoprivano che un’artista della stessa casa discografica stava lanciando
una canzone che sembrava molto simile alla loro. Questo non ha lasciato altra
scelta alle case discografiche se non quella di tutelarsi, facendo chiedere ad
avvocati e a società di gestione l’autorizzazione per l’invio di demo musicali
per conto dei loro clienti.
La seconda ragione è che questo sistema
aiuta a verificare che la musica sia mirata, consentendo alle etichette di
evitare la valanga di materiale inappropriato che riceverebbero qualora fosse
ammesso di tutto. Ad un certo punto, infatti, un essere umano dovrà necessariamente
esaminare le proposte musicali pervenute. Se le etichette accettassero tutta la
documentazione non richiesta, sarebbero fortunate se anche solo il 10 % della
musica a loro inviata rispondesse allo stile da loro ricercato.
“Le iscrizioni sono chiuse”.
Molte società di servizi per l’industria musicale, in particolare le piccole
etichette, esaminando siti web e blog, arrivano a un punto in cui raggiungono
il limite del materiale revisionabile. Spesso hanno un piccolo staff e un accumulo
arretrato di proposte, tanto da non riuscire ad accettarne di nuove, almeno
nell’immediato. Una volta che si sarà messo in paro, le iscrizioni saranno riaperte.
Utilizzare l’indirizzo di posta elettronica
non appropriato. La maggior parte delle società di servizi per la musica dispone
di numerosi contatti email, soprattutto le realtà più grandi. Assicurati di
utilizzare l’indirizzo appropriato. E’ buona norma, difatti, inviare tutte le
proposte alla casella di posta elettronica generale, anche se spesso quella
personale di un critico o della persona alla quale si desidera inoltrare la
propria musica è pubblica.
Ortografia e grammatica scorretta o
linguaggio informale. Prima d’inviare un’email, è buona norma far eseguire il
controllo ortografico da qualcuno. La stessa cosa vale per la grammatica.
Quella vecchia regola riguardo l’importanza della prima impressione è sempre
valida.
Fare una domanda già inserita nelle FAQ. La
maggior parte delle società di servizi per l’industria musicale dispone, sul
proprio sito web, di una sezione dedicata alle domande frequenti (FAQ). La
norma, di solito, è quella di contattare direttamente solo nel caso in cui il
quesito da sottoporre non sia contemplato nelle FAQ. In caso contrario, si
rischia solo d’irritare i propri interlocutori. E sarà molto improbabile
ricevere una risposta.
Regole generali
Verificare il genere musicale preferito. Niente
infastidisce di più un conduttore radiofonico, un redattore musicale, un
proprietario di un’etichetta o un blogger come l’essere bombardato da un genere
musicale che è totalmente estraneo allo stile che promuove. Ciò mostra una
mancanza di rispetto totale. E’ come sedersi e ordinare una pizza in un
ristorante cinese. Dimostra subito che non hai perso neanche un momento per
dare uno sguardo e cercare di scoprire che cosa realmente interessa loro. E in
questo caso, le tue canzoni, saranno immediatamente cestinate.
Contattare prima di inviare la tua musica.
Diverse società di servizi chiedono di essere contattate prima di spedire materiale
musicale, per assicurarsi che risponda ai requisiti da loro richiesti. E’ per
questa ragione che non pubblicano un indirizzo fisico online. Per prima cosa,
quindi, è necessario stabilire un contatto per richiedere la loro email. E’ un
modo, questo, per operare una prima scrematura delle proposte.
Non contattare prima di mandare la tua
musica. Alcune società di servizi per l’industria musicale, invece, non
vogliono essere disturbate con un primo contatto. E facendolo, si rischia solo
d’irritarle.
Facebook, Twitter. Un numero crescente di aziende
di servizi musicali preferisce essere contattato attraverso le loro pagine
Facebook o Twitter. Spesso non troverete altre informazioni di riferimento sul
loro sito web, se non queste. A volte, è possibile individuare un indirizzo email
all’interno della sezione Informazioni del loro account Facebook.
Commenti. Molti blogger sono soliti non
pubblicare alcun riferimento. Per entrare in contatto con loro, sarà necessario
quindi postare un commento sul loro blog.
Formati richiesti. Molte società di servizi
che operano nell’industria musicale sono solite postare il loro formato di
preferenza. Spesso si tratta di una combinazione di diversi formati. Ad esempio,
potrebbero accettare lavori digitali e fisici. C’è un incremento del numero di
realtà che accettano solo vinili – di solito si tratta di etichette
discografiche punk, hip hop e di musica elettronica.
EP e demo. Molti critici musicali
accetteranno demo ed EP da revisionare, ma è importante esserne certi prima
dell’invio del materiale.
Materiale valido per periodi limitati. Esistono
un certo numero di blog, programmi radiofonici, promotori e siti di recensioni
che trattano solo produzioni recenti. La data limite varia, ma il tempo di
pubblicazione contemplato è, solitamente, di sei mesi o anche meno. Se la tua
musica è stata pubblicata prima di questo periodo di tempo, sarà ignorata.
Solo musica locale. Per alcuni con il
termine “locale” s’intende una determinata città e i sobborghi limitrofi; per
altri potrebbe riferirsi a un intero stato o provincia. Un’eccezione molto
comune potrebbe essere fatta nel caso in cui la tua band si trovi in tour o
stia suonando proprio in quella località.
Quale critico accetta il mio stile di
musica? Un gran numero di blog musicali e di siti web dispone di una nutrita
scuderia di critici musicali. Ciascuno di questi accetterà uno o più stili
particolari di musica. Ammesso pure che il portale possa accogliere nel
complesso diversi generi, quindi, spetta a te scoprire quali recensori e
blogger si occupano del tuo in particolare. Fatto ciò, è possibile contattarli
in base alle loro specifiche linee guida per l’invio di musica.
Moduli di autorizzazione. Molte società di
servizi per la musica utilizzeranno le tue opere o i tuoi video solo dopo che avrai
compilato un apposito modulo disponibile online. In alcuni casi ti sarà
richiesto di stamparlo, compilarlo e spedirglielo. Se invierai la tua musica senza,
pertanto, non verrà riprodotta.
È un servizio gratuito o a pagamento? La
maggior parte dei blogger, delle riviste e dei programmi radiofonici potrebbe
promuovere la tua musica gratuitamente. Tuttavia, sempre più aziende che
operano nel settore dell’industria musicale chiedono il pagamento di un canone
minimo. Solitamente tra i 10 ed i 50 dollari, a seconda dei servizi offerti e
dal numero di canzoni proposte. Ci sono anche aziende che offrono entrambe le
possibilità. Il vantaggio principale dell’opzione a “pagamento” sta
nel fatto che si ottiene maggiore visibilità.
Proposte soggette a società di servizio per
conto terzi. Spesso un’azienda di servizi musicali accetterà proposte solo attraverso
società che operano per conto terzi. MusicSubmit www.musicsubmit.com, Sonicbids www.sonicbids.com, Musicxray www.musicxray.com e ReviewShine www.reviewshine.com, sono solo alcune delle realtà più popolari. Invece di
essere bombardati da migliaia di richieste, molti blogger, critici ed emittenti
radiofoniche, infatti, si avvalgono di un servizio di gestione per amministrare
tutte le comunicazioni in entrata, che guadagna facendo pagare all’artista una
piccola quota d’iscrizione.
L’invio di un kit stampa. Un altro aspetto
importante da considerare quando s’invia la propria musica è quello di
corredarla con informazioni biografiche e relative alla propria band. Nelle linee
guida per l’invio di musica, in genere, sono specificate il tipo d’informazioni
richieste, come ad esempio una cartella stampa completa, oppure una singola
pagina, un press kit elettronico (EPK) o solo poche battute. Potrebbe anche essere
richiesta una foto, una scansione della copertina dell’album, una rassegna
stampa sulla band e così via. La tua migliore possibilità di successo sta
nell’inoltrare esattamente quello che viene specificato. Se si domanda un unico
foglio di presentazione e si consegna un romanzo, si rischia solo d’infastidire.
Radio universitarie. Alcune radio universitarie
consentono d’inviare i propri brani direttamente ai conduttori degli show, ma
molti insistono sul fatto che debbano essere inoltrati al Direttore musicale,
il quale provvederà a indirizzarli alle varie trasmissioni, a seconda del
genere. Assicurati, quindi, di specificare a chi stai mandando la tua musica.
Niente pellicole termoretraibili o glitter.
Prima d’inviare un CD, assicurati di rimuovere il termoretraibile. Può essere
decisamente fastidioso, per chi riceve centinaia di CD a settimana, perdere continuamente
tempo prezioso a rimuovere fastidiosi involucri. E per favore non riempire la
busta di glitter per cercare di essere unico e ottenere maggiore attenzione.
Sono universalmente odiati da tutto il mondo della musica.
Richieste digitali
Allegati. Niente fa schizzare di più il “rabbio-metro”,
come ricevere un’email con un Mp3 allegato, quando le proprie linee guida per
l’invio di musica riportano chiaramente “Per favore, non allegare
Mp3!”.
Invio di file MP3. Se una società di
servizi per la musica accetta allegati, assicurati di seguire le particolari
specifiche (se elencate). Esiste una varietà di modi per formattare/ comprimere
un Mp3. Per chi inizia, bisogna sempre assicurarsi di fare in modo che sia
taggato/etichettato in maniera opportuna. I dettagli della formattazione
variano secondo il music service – ad esempio ‘file Mp3 codificato a 64 –
512kbps o VBR con frequenza di campionamento di 44,1 kHz e meno di 30MB’.
Link alla tua musica. Le società che
accettano le presentazioni digitali, ma non vogliono allegati, spesso ti chiederanno
di mandare un link per visionare la tua musica. A MySpace, ormai passato, è
preferito l’invio di un link del tuo sito principale, della tua pagina
Facebook, Bandcamp, eccetera. Avere un link consente all’utente finale di
prendersi il proprio tempo, eliminando problemi di archiviazione. Qualora piacesse
la tua musica, potrebbe essere richiesto un tuo CD o un file digitale.
Streaming. Alcune aziende prediligono la consegna
via streaming, cioè attraverso un contenuto inviato in forma compressa tramite
Internet e visualizzabile in tempo reale. In altre parole, bisogna
semplicemente cliccare su un link e la musica o il video partiranno
immediatamente. L’utente finale non deve aspettare che l’intero file sia
trasmesso. Può provenire da una pagina YouTube, Bandcamp, eccettera.
Moduli online. Molte società di servizi che
operano nell’ambito dell’industria musicale hanno messo a disposizione un
modulo per l’invio di musica direttamente online, che ti consentirà di riportare
alcune informazioni su te e sulla tua band e di caricare uno o più brani sul
loro server.
Soundcloud Dropbox. Soundcloud permette alle aziende e agli
individui di raccogliere una grande quantità di materiale digitale senza
sforzo. Con Soundcloud Dropbox, ci troviamo nell’area dello scambio di file
(potrai vedere l’icona sulla pagina web di molte società), dove gli artisti
possono inviare i loro brani. E’ una sorta di casella postale per file
digitali. Una volta inviati, resteranno posizionati nel server del ‘cloud’,
dove potranno essere ascoltati a propria discrezione.
Servizi di file sharing. Molti fornitori di
servizi musicali, soprattutto critici e blogger, ti chiederanno di spedirgli
materiale digitale tramite un servizio di condivisione, offerto da compagnie che
trasferiscono file di grandi dimensioni per conto dei propri clienti, come ad
esempio www.yousendit.com. Questo consentirà loro di scaricare, senza problemi
di archiviazione.
Aggregatori di musica digitale. Per fare in
modo che la tua musica sia pubblicata sui maggiori siti di musica digitale come
iTunes e Spotify, è necessario che sia inoltrata attraverso un Digital Music
Aggregator. Gli aggregatori sono servizi musicali che distribuiscono una grande
mole di file audio digitali a giganteschi siti web. L’aggregatore elimina il
bisogno di supporti tecnici, altrimenti richiesti se gli artisti caricassero i
loro brani individualmente. Fra i più popolari, CD Baby, IODA, The Orchard,
IRIS, Redeye USA, ORDIS e INgrooves.
I passi successivi
Le linee guida per l’invio di musica non
solo spiegano come organizzare il primo contatto, ma anche i passaggi
successivi, che spesso possono essere altrettanto importanti.
Di norma, se la
tua musica piace, sarai ricontattato. In altre parole, “Non chiamarci ci faremo
sentire noi” non è niente di personale. Devono solo prendersi il tempo necessario
per rispondere a tutte le richieste pervenute. In altri casi, un gentile
sollecito potrebbe essere ammesso. I conduttori radiofonici chiedono spesso di
seguire le loro playlist per verificare se la tua musica è stata riprodotta nel
corso del loro programma, invece di contattarli personalmente.
Molte realtà
sottolineano espressamente di evitare chiamate telefoniche. Un modo sicuro per
irritare qualcuno, quindi, è il non seguire le linee guida per l’invio di
musica specificamente richieste.
Per concludere
La gente che lavora in ambito musicale è
solitamente molto impegnata. E’ continuamente bombardata da una grande quantità
di materiale, ma ha anche la volontà di affrontare questa valanga
d’informazioni, per l’incredibile passione che nutre per la musica. Tutto
quello che chiede in cambio, è solo che siano seguite alcune semplici regole,
al fine di gestire più semplicemente quest’enorme flusso di musica in entrata. La
maniera migliore, quindi, per far emergere le tue proposte è renderle
personalizzate, ma seguendo le linee guida alla lettera. Facendo ciò,
diventerai parte di una minoranza e sarai più facilmente ricordato. Se non lo farai
la tua musica sarà inevitabilmente cestinata.
David Wimble è un cantautore (con la sua
band Big Meteor) ed è il redattore della guida The Indie Bible www.indiebible.com e dei portali The Indie
Venue Bible www.indievenuebible.com e Indie Bible Online indiebible.lwcr.com.
La sua società, nata per fornire a cantanti e musicisti indipendenti gli
strumenti necessari per promuovere la loro musica, ha messo insieme tutte le
sue directory in un unico gruppo, per creare una risorsa accessibile a tutti
gli artisti in difficoltà durante la corrente fase di declino economico. Può
essere contattato all’indirizzo di posta elettronica [email protected].
© 2013 All Rights Reserved. Used By
Permission.