Scambiamo qualche parola con Alfredo Esposito, General Manager di Subcava Sonora, struttura che si occupa di produzione, management e comunicazione con una modalità operativa dinamica ed attenta anche alle differenti opportunità nell’ambito del Diritto d’Autore. Alfredo sarà con noi al Panel del Medimex organizzato da Soundreef per parlare proprio di liberalizzazione del Diritto d’Autore.
Alfredo, lo statuto di Subcava Sonora parla di un network creativo oltre ad un’etichetta discografica. Il porre la creatività in primo piano da l’idea di un laboratorio vivo. Su che principi si basa Subcava Sonora e, nello specifico, che tipo di attività fate?
La nostra forza è stata capire fin dall’inizio come la condivisione fosse, anche in un ottica di libero mercato, un elemento fondamentale per la nostra crescita. E’ da lì che è nata l’idea di utilizzare esclusivamente licenze Creative Commons per le nostre produzioni ed è lì che è nata l’idea di collaborare con realtà provenienti da ogni settore artistico e produttivo: abbiamo ampliato i nostri lavori toccando aspetti non musicali ma anche legati al mondo della street art, dell’ illustrazione, del video, dei libri.
Principalmente ci occupiamo di seguire gruppi musicali, anche non legati all’etichetta, sia dal punto di vista comunicativo che dal punto di vista del booking.
Sarah Manocchio a capo dell’ufficio stampa e Fabio Tramontano a capo del booking e degli eventi rappresentano gli altri due poli della nostra realtà.
Ora siamo scissi tra Bristol e Napoli, dove abbiamo lavorato per il lancio di un nuovo Ep che vedrà la luce a fine Ottobre.
Tu sei laureato in Giurisprudenza. Quali sono secondo te gli aspetti più importanti che devono essere migliorati nella gestione del Diritto d’Autore in Italia rispetto al passato?
Bisognerà ragionare comprendendo l’evoluzione del sistema in cui ci troviamo: un’importante revisione del concetto di copyright è necessaria, alla luce della condivisione pressochè totale che possiamo fare delle nostre opere di ingegno. Una nuova legge dovrà assolutamente essere capace di conciliare gli aspetti legati alla creazione con quelli legati alla privacy ed in generale allo sviluppo di internet.
Mi auguro sotto questo aspetto che siano coinvolti i professionisti che in questi anni si sono aggiornati costantemente sulla materia.
Cosa pensi della Sentenza del Tribunale di Milano che ha sancito la legittimità dell’attività di Soundreef in Italia e, di conseguenza, ha creato un precedente sul tema della liberalizzazione del Diritto d’Autore?
I miei sentimenti sono contrastanti, sebbene prevalga ovviamente un’enorme soddisfazione.
Da giurista però non posso che provare un senso di fastidio legato al fatto che in Italia per arrivare ad uno sblocco della liberalizzazione si sia dovuti passare attraverso una sentenza. Ci si è arrivati attraverso un modello di common law inglese piuttosto che con attività parlamentare, con un assemblea legislativa incapace negli anni a modificare una legge emanata nel 1941 dal Governo Mussolini.
Bene ha fatto Soundreef a forzare la mano e complimenti all’Avv.Guido Scorza per il risultato raggiunto, questa è un ottimo passo per fare in modo che il Moloch del monopolio possa diventare un ricordo del passato.
Proprio in relazione al Diritto d’Autore, di fatto oggi siamo in un momento di grande cambiamento. C’è stata una direttiva europea che deve essere recepita dal Parlamento Italiano. Sei ottimista, in questo senso?
Dopo la sentenza del Tribunale di Milano, sicuramente molto di più. Ma considerando che solo pochi giorni fa la SIAE continuava a contestare la portata antimonopolistica della direttiva, mi auguro che il Parlamento si impegni nel dissipare ogni dubbio al riguardo.
Credi che una liberalizzazione possa essere una buona cosa per gli artisti, etichette, distributori, organizzatori, booking e promoter? Perchè?
Per quanto riguarda i vantaggi di una liberalizzazione in materia, iniziamo a dire che:
– come booking, permettiamo un risparmio all’esercente ed un guadagno a breve termine all’artista;
– come promoter ed organizzatori di eventi, a nostra volta risparmiamo potendo reinvestire il budget destinato alla SIAE verso altre voci di spesa;
– come etichetta, verifichiamo l’aumento dei posti in cui fare live, con la possibilità di vendere più dischi;
Se in questo settore il mercato si sblocca, usciamo da un bel pantano.
Tanti gruppi giovani oggi si guardano intorno per cercare di capirne di più sulle nuove opportunità di gestione del Diritto d’Autore. Da addetto ai lavori, cosa ti senti di consigliare in questo senso?
Consiglio di confrontarsi innanzitutto con i gruppi che hanno già scelto di diffondere musica in copyleft, e poi di rimanere aggiornati attraverso i canali di tutte le realtà che in questi anni hanno seguito gli sviluppi del sistema Creative Commons: Soundreef è una di queste, ed io stesso seguo volentieri siti come Patamu.com o Medialaws.eu, entrambi diretti da eccellenti professionisti del settore, facendo in modo che la Subcava Sonora faccia da aggregatore e diffusore di questi contenuti.
Mi auguro soprattutto che, nell’ appassionarsi al proprio percorso artistico, non si tralasci un aspetto fondamentale che è quello della gestione delle proprie opere di ingegno. L’idea di copyright si basa un’idea novecentesca della proprietà, utilizzare la dicitura “Tutti i diritti riservati” non rende un’opera migliore né contribuirà affinchè venga diffusa in maniera più capillare.