E’ con grande piacere che lanciamo oggi su questo blog “Accordi e disaccordi: il Diritto d’Autore raccontato dagli artisti”, una nuova rubrica curata da Adriano Bono, autore che ha scelto Soundreef per raccogliere le proprie royalty dal vivo.
Episodio 1 – Il Diritto d’Autore è una tassa che non serve più a nessuno?
Qualche tempo fa a un concerto subito dopo il soundcheck mi sono ritrovato a bere una birra con il gestore del locale in cui suonavo. E insomma, si parla del più e del meno e, ad un certo punto, gli chiedo: ‘A proposito, ti sei trovato bene con Soundreef, sì?! Hai pagato meno di quello che ti sarebbe toccato pagare con la Siae?!’.
Lui mi fa: ‘Sì sì, tutto apposto. Semplice e veloce. Mi sono registrato al sito come organizzatore di eventi, ho inserito i dati del locale per la data, e poi il sistema mi ha mandato la licenza da conservare e le istruzioni per pagarla. Ho pagato solo 30€, a differenza dei 70€ che paghiamo normalmente alla Siae per serate come questa. Solo che, posso dirti la verità?! Boh, io questa cosa del diritto d’autore non la capisco proprio, secondo me andrebbe abolita, è solo una tassa in più che non serve a nessuno.’ E poi è andato avanti così, mentre io cercavo di convincerlo di come stanno effettivamente le cose. Perché diciamoci la verità, si può anche capire che la maggior parte degli operatori nel campo musicale prendano le salate tariffe della Siae come una tassa. Una di quelle tasse tutte Italiane per le quali si spende molto e si ottiene poco. Questo perché in effetti in Italia, fino a ieri, il diritto d’autore costava moltissimo agli organizzatori e redistribuiva ben poco agli autori, specie a quelli meno affermati. Ma nel momento in cui si ha a che fare con una struttura come Soundreef che invece gestisce correttamente e in maniera equa e trasparente le transazioni tra organizzatori di eventi live ed autori, bè, allora questa percezione del ‘diritto d’autore’ come se fosse una tassa inutile è assolutamente sbagliata. E sì perché il diritto d’autore in realtà è un concetto importantissimo, che protegge l’opera dell’ingegno di un artista e gli permette di monetizzare i suoi sforzi in modo da poter continuare a fare il suo lavoro. Un lavoro che tra l’altro richiede molto coraggio, perché non bisogna pensare agli autori come se fossero tutti cantautori di successo o rockstar che incassano gran soldoni per ogni concerto che fanno.
In realtà molti autori non sono affatto anche performer, e svolgono il loro lavoro in perfetta solitudine e lontano dalle luci della ribalta, passando ore ed ore ogni giorno a giocare con le parole e con le note, tralasciando magari altre attività più produttive e senza sapere se tutto quella mole di lavoro creativo un giorno verrà mai ripagata. Magari poi, nel migliore dei casi, da quelle sessioni di scrittura usciranno canzoni memorabili che faranno il giro del mondo, che verranno cantate da interpreti famosi e da milioni di persone in ogni dove, senza che quell’autore calchi mai il palco di un concerto.
Il diritto d’autore non serve ad altro che a ripagare gli autori del loro lavoro di creazione delle opere, ed è stata una grande invenzione che affonda le sue radici nell’epoca in cui venne inventata la stampa, per poi essere affinata nei secoli successivi. La stessa Siae, per tornare in Italia, venne fondata nel lontano 1882 da personaggi insigni come Giuseppe Verdi e Giovanni Verga proprio per tutelare quei lavoratori che non producevano beni materiali ma solo intellettuali, come musicisti, scrittori, autori delle arti visive e via dicendo.
Per concludere, è evidente che chiedere di abolire il pagamento del diritto d’autore ai concerti perché si è scontenti di cosa è diventata la Siae dopo anni di regime monopolistico è il tipico caso in cui si fa l’errore di voler buttare via il bambino insieme all’acqua sporca.
Finalmente ora anche in Italia esiste un’alternativa alla Siae, che lavora ogni giorno su basi di efficienza, equità e trasparenza per far sì che il diritto d’autore non sia mai più percepito come una inutile tassa. Approfittatene cari colleghi autori 🙂
Con queste righe parte su queste pagine la mia rubrica sul tema diritto d’autore e dintorni, trattato dal punto di vista di un artista. Non esitate a scrivermi se volete che vi dica la mia su un dubbio che vi attanaglia relativamente a questo spinoso ma affascinante argomento. Facciamo una specie di ‘Posta del Cuore di Soundreef’ <3
Saluti! 😀